Nel gioco delle parti che è in atto fra USA e Cina, più specificatamente Huawei, a ritrovarsi nel mezzo è l’Europa. Pur essendo un continente solitamente vicino alle decisioni statunitensi in quanto a geo/politica, molti paesi del nostro continente si sono rivoltati contro alla decisione americana di ostracizzare Huawei. A tal punto da provocare anche discussioni piuttosto accese, come avvenuto nel caso della vicenda tedesca. Uno dei paesi più vicini alla Cina è la Spagna, dove aziende come Xiaomi e Huawei operano con una certa capillarità. Basti pensare che è l’unica nazione dell’Europa occidentale dove è possibile comprare il famigerato Huawei Mate 30 Pro.
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La Spagna impedisce a Huawei di accedere ai dati del Ministero della Difesa
Tuttavia, pur esercitando una certa flessibilità sull’argomento, il governo spagnolo ha deciso di mettersi ai ripari da possibili comportamenti scorretti da parte di Huawei. In modo da salvaguardare la sicurezza nazionale, è stato deciso che l’azienda sia tenuta lontana dalla possibile acquisizione di dati sensibili del Ministero della Difesa. Ciò significa che chi ha a che fare con l’ente governativo non potrà usare dispositivi Huawei, per quanto ci siano delle piccole scappatoie. Per esempio, alcuni membri del Ministero potranno continuare ad usare i loro prodotti per uso personale.
Ma al contempo su di essi non potranno usare far girare dati sensibili, per esempio non usando mail di lavoro e così via. Chi ha già uno smartphone Huawei, per esempio, e sta usando un client mail legato al Ministero dovrà immediatamente scollegarlo. Non è mancata la risposta della società cinese, affermando che “i prodotti e i servizi Huawei soddisfano i massimi certificati internazionali di sicurezza“. C’è una certa fiducia che una scelta del genere non incrini la fiducia verso il brand, anche se, dati alla mano, è evidente che le vendite si siano rallentate dopo il ban americano.