Qualche settimana fa a Monaco di Baviera è stato presentato il nuovo e attesissimo Huawei Mate 30 Pro, ovvero il nuovo top di gamma dell’azienda cinese che, però, dovrebbe arrivare in Italia senza servizi Google nativi. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di effettuare una prova approfondita per vedere se, ad oggi, è possibile utilizzare un dispositivo sprovvisto di GMS. Non perdiamoci dunque in ulteriori chiacchiere e andiamo ad analizzarlo più nel dettaglio all’interno della nostra recensione completa.
Recensione Huawei Mate 30 Pro
Unboxing – Huawei Mate 30 Pro
La confezione di vendita è realizzata in cartonato nero e al suo interno troviamo la seguente dotazione:
- Huawei Mate 30 Pro;
- cover in plastica rigida;
- alimentatore con supporto alla Huawei Super Charge da 40W;
- cavo per il trasferimento dati USB – USB Type-C;
- cuffie con ingresso USB Type-C;
- spillino per lo slot SIM;
- manuale delle istruzioni.
Design e costruzione
Huawei Mate 30 Pro ha un design molto particolare e originale, in quanto rappresenta un’evoluzione in chiave più moderna e accattivante del modello precedente, il quale mi aveva soddisfatto allo stesso modo. Infatti, la colorazione, i bordi curvi, l’ampissimo display e il cerchio sulla back cover hanno fatto sì che mi innamorassi di questo dispositivo. Come in ogni recensione vorrei ricordavi nuovamente che questa parte della valutazione è completamente soggettiva, in quanto i gusti delle persone cambiano in base ai propri parametri.
Quello che invece è oggettivo è la qualità dei materiali utilizzati che rendono il Huawei Mate 30 Pro un dispositivo premium. Infatti, posteriormente abbiamo una back cover in vetro lucido e zigrinato allo stesso tempo con protezione Corning Gorilla Glass 6 mentre la cornice è in solido alluminio. In linea generale la struttura è molto robusta anche se, ovviamente, le dimensioni non sono propriamente compatte: 158.1 x 73.1 x 8.8 millimetri per un peso di 198 grammi. Fortunatamente il panello edge-to-edge curvo ci aiuta nell’impugnatura, ma utilizzarlo ad una mano risulterà un po’ difficoltoso.
Per poter aumentare l’angolo di curvatura dei bordi laterali, Huawei ha tolto il bilanciere del volume e ha spostato il tasto power un po’ più in basso, ma non vi preoccupate, dopo 3 giorni ci farete subito l’abitudine e utilizzare i tasti virtuali per alzare il volume sarà un vero e proprio piacere. Infatti, per attivare quest’ultimi basterà fare un doppio tap sulla parte superiore di uno dei due bordi laterali e poi muovere il dito su o giù. Il sistema funziona benissimo e non ci sono tocchi involontari durante l’utilizzo quotidiano anche se avrei preferito che la grafica fosse leggermente più bassa perché con una mano è difficile arrivare ad alzare il volume al massimo.
Per il resto ho apprezzato tantissimo la presenza del sensore infrarossi sul profilo superiore, il quale è accompagnato dal microfono utile per la riduzione dei rumori ambientali, a differenza di quello inferiore dove si trovano lo slot SIM / NM Card di Huawei, il microfono principale, la porta USB Type-C e lo speaker di sistema. Sul lato destro troviamo solamente il tasto power, mentre frontalmente oltre alla fotocamera frontale e al sensore ToF troviamo anche il sensore IR per il riconoscimento facciale 3D, oltre che i vari sensori di luminosità e prossimità.
Come su Huawei P30 Pro anche qui dobbiamo dire addio alla capsula auricolare, in quanto l’audio verrà trasmesso attraverso il display. Allo stesso modo, non manca nemmeno il sensore fingerprint sotto al pannello frontale e la certificazione IP68 che lo rende resistente ad acqua e polvere.
Insomma, a mio parere l’azienda cinese ha realizzato un altro dispositivo estremamente raffinato e di classe, sebbene riconosca che il design è molto particolare e potrebbe non piacere a tutti.
Display – Huawei Mate 30 Pro
Il Huawei Mate 30 Pro possiede un display AMOLED da 6.53 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2400 x 1176 pixel), densità di 409 PPI e formato 18.4:9.
Questo pannello viene definito dall’azienda “Display Horizon”, in quanto presenta una doppia curvatura ad 88° ai lati, la quale facilita l’impugnatura del dispositivo e ci darà l’idea di tenere in mano solamente un grande schermo visto che le cornici lungo tutta la scocca sono state ottimizzate tantissimo, sia quelle superiori/inferiori che quelle laterali. In poche parole l’impatto visivo vi lascerà senza parole. Tuttavia, sotto una forte luce diretta questa ampia angolazione causerà dei riflessi ai bordi, la quale potrebbe dar fastidio o potrebbe impedirci di leggere correttamente. Niente di eccessivo, ma era importante far notare pregi e difetti di un display simile.
Nonostante ciò, sappiate che la lettura sotto la luce diretta del sole avviene senza alcun tipo di problema dal momento che la luminosità massima è molto buona e, oltretutto, quando verrà rilevata una situazione critica, lo smartphone aumenterà la luminosità fino al suo picco massimo (oltre quello standard che possiamo impostare attraverso il menù dei toggle rapidi).
Per quanto riguarda la taratura dei colori abbiamo due modalità: Intensa e Normale. La seconda rappresenta i colori in maniera più fedele e sarà perfetta in caso si vogliano editare delle fotografie o applicare dei filtri per la color correction, ma la prima ha quel carattere in più che rende l’esperienza più esplosiva grazie a dei colori più carichi, ma mai esageratamente vividi.
In qualsiasi caso, comunque, potrete modificare la taratura dei colori e la loro temperatura attraverso le impostazioni. Inoltre, è bene far presente che troviamo anche la modalità “Tonalità naturale” la quale regola automaticamente la temperatura del colore in base all’illuminazione dell’ambiente, cercando di emulare l’esperienza della lettura su carta.
Infine, non manca la Modalità Scura, la Modalità Notte, le gestures di sistema e la Risoluzione intelligente del display.
Hardware e prestazioni
Nel comparto hardware troviamo una gradita novità rispetto ai suoi predecessori, in quanto il Huawei Mate 30 Pro possiede il nuovo chipset Kirin 990, presentato il mese scorso all’IFA di Berlino. Questo chipset è realizzato con processo produttivo a 7 nm ed è comprensivo di un processore octa-core con frequenza di clock massima di 2.86 GHz che integra la nuova NPU con architettura DaVinci ancora più potente, una GPU ARM Mali G76 MP16, 8 GB di RAM LPDDR4X, 256 GB di storage UFS 3.0 espandibile tramite NM Card.
In questo caso parlare di prestazioni è quasi inutile dal momento che il terminale è una vera e propria scheggia. L’apertura delle applicazioni è istantanea e durante l’utilizzo quotidiano lo smartphone vi garantirà una reattività ai massimi livelli, inoltre, grazie all’integrazione in toto dell’intelligenza artificiale, il dispositivo ottimizzerà automaticamente il sistema in base al nostro tipo di utilizzo e alle nostre abitudini.
Passando al gaming anche qui non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema, in quanto lo smartphone riesce ad eseguire in maniera eccelsa qualsiasi titolo, dai più pesanti ai più leggeri, garantendoci sempre il massimo della risoluzione e un frame rate costante.
Fotocamera
La fotocamera è uno dei principali punti di forza del Huawei Mate 30 Pro, tant’è che ha ispirato anche il design dello smartphone, in quanto il modulo circolare posteriore dovrebbe ricordare la lente di una fotocamera professionale. A bordo troviamo i seguenti sensori:
- Primario da 40 MP con apertura f/1.6, focale di 27 mm e OIS;
- Grandangolo da 40 MP con apertura f/1.8, focale di 17 mm e Super Wide Angle Movie Camera;
- Teleobiettivo da 8 MP con apertura f/2.4, focale da 80 mm, OIS, zoom ottico 3x, ibrido 5x e digitale 30x;
- Sensore 3D;
- Selfie camera da 32 MP con apertura f/2.0.
Anche in questo caso c’è ben poco da dire, se non che ci troviamo di fronte ad uno smartphone completo sotto ogni punto di vista. A sostegno di questa mia affermazione devo far presente anche che c’è la possibilità di registrare video in super slow motion fino a 7680 fps a 720p e questa è una feature che non troviamo a bordo di nessun altro smartphone, senza considerare il fatto che il costo di macchine professionali dedicate proprio a questo è decisamente più elevato. Ovviamente la qualità differisce, ma non sottovalutate quella del Mate 30 Pro, perché di giorno vi sorprenderà.
Tornando alle foto, in condizioni di buona luminosità la qualità è ottima, i colori sono rappresentati fedelmente e, soprattutto, l’aspetto delle foto è molto naturale, proprio come una macchina professionale, senza un particolare intervento forzato dell’HDR. La definizione è di livello e anche utilizzando i vari zoom si denota la qualità che abbiamo già avuto modo di apprezzare anche su Huawei P30 Pro.
L’unico piccolo aspetto che vorrei far notare è che in modalità automatica a volte l’esposizione tende ad essere leggermente più sopra del necessario. Tuttavia, qualora vogliate scattare secondo i vostri parametri potrete optare per la modalità Pro. La modalità ritratto è molto precisa nello scontornare il soggetto e offre un effetto bokeh abbastanza naturale. Infine, supera abbondantemente la sufficienza anche la fotocamera grandangolare che presenta un buon bilanciamento dei colori e una distorsione solamente minima.
Di sera la fotocamera conferma la sua bontà, in quanto gli scatti sono molto luminosi, ben definiti, sebbene sia presente ancora l’aspetto che ho fatto notare poco fa. Sia con lo zoom che con la grandangolare i risultati sono degni di nota e la modalità notte darà una grande mano sia con poca luce che in situazioni di luminosità sufficiente, garantendo maggior impatto allo scatto.
Frontalmente, invece, abbiamo un sensore da 32 mega-pixel che scatta buone foto in condizioni di luminosità favorevole, ma che in notturna zoppica un pochino. Infatti, di giorno abbiamo sempre dei buoni colori e una buona gestione delle luci, ma la sera dovremmo tener la mano molto ferma altrimenti le foto verranno micro mosse. Per il resto però gli scatti hanno una buona luminosità e una rappresentazione cromatica fedele.
I video possono essere registrati fino al 4K a 60 fps e in linea generale la qualità è molto buona, così come i colori, la stabilizzazione e la gestione delle luci. Come detto in apertura, inoltre, possiamo registrare dei video in super slow motion a 7680 fps, il che è incredibile se si pensa che parliamo di sensori piccolissimi per smartphone. Ovviamente la qualità è sufficiente solamente di giorno, ma è da apprezzare questa integrazione.
Audio
L’audio in uscita dal singolo speaker inferiore è molto potente e gode di un buon bilanciamento delle frequenze, infatti, è possibile notare dei bassi corposi per uno smartphone, oltre che un giusto equilibrio tra medi e alti.
Durante le chiamate non rimpiangeremo l’assenza della capsula auricolare visto che l’audio in uscita dal display è cristallino, sebbene a volume massimo sia un po’ troppo facile per una persona esterna origliare la conversazione. Ottimo il microfono, peccato invece per l’assenza dell’ingresso mini-jack.
Connettività
Huawei Mate 30 Pro presenta due versioni, ovvero quella standard con 4G e quella 5G che, ovviamente, costa di più. Nel nostro caso stiamo testando la prima variante e, come da tradizione Huawei, la ricezione è ottima e riusciamo ad avere segnale anche quando gli altri faticano.
A bordo è presente inoltre il Wi-Fi ac Dual Band, il Bluetooth 5.0, Dual-frequency GPS/A-GPS/GLONASS/Galileo/BeiDou e l’NFC che, però, al momento non può essere utilizzato per pagare con Google Pay. Per il resto tutto funziona senza intoppi, sia la navigazione satellitare che la connessione Bluetooth con altri dispositivi.
Il sensore fingerprint sotto al display è veramente molto rapido e preciso, ma vi confesso che l’ho usato pochissimo, in quanto la maggior parte delle volte non facevo in tempo a risvegliare il display che il riconoscimento facciale 3D sbloccava il dispositivo. Infatti, questo è decisamente rapido e preciso in tutte le occasioni, anche di notte.
Software
Arriviamo ora all’argomento più scottante, ovvero il software. Prima di fare questo, però, è bene fare una distinzione perché parlerò prima dell’EMUI in sé e poi affronterò il discorso Google.
Infatti, Huawei Mate 30 Pro è mosso dall’EMUI 10 basata su Android 10 e la differenza rispetto alle varianti precedenti si nota facilmente. Infatti, le icone e l’interfaccia grafica sono state svecchiate e snellite, garantendo un’esperienza molto più semplice e intuitiva. In tutto ciò troviamo sempre le solite numerose personalizzazioni di Huawei, compresa anche la Gestione Digitale e alcune nuove “gestures aeree” se così possiamo definirle. Quest’ultime ci consentiranno di scrollare le pagine o acquisire screenshot anche se la prima sembra funzionare solamente in una direzione, quindi ha bisogno di ottimizzazione.
Non finisce qui però, perché non essendo un software definitivo al 100%, il sistema presenta qualche bug come ad esempio l’impossibilità di sentire l’audio nelle stories di Instagram quando siamo in modalità vibrazione/silenziosa (se non tramite qualche stratagemma più articolato o passando alla modalità normale), o ancora l’impossibilità di vedere foto o selezionare altre cose dopo aver scattato dei selfie. Insomma, alcuni piccoli aspetti che speriamo vengano sistemati in futuro, in quanto per il resto l’interfaccia risulta essere ben realizzata.
Parlando invece di Google la situazione è particolare perché nativamente è possibile utilizzare solo l’AppGallery di Huawei per scaricare le applicazioni ma, ad oggi, non ne troviamo quasi nessuna di realmente utile o che usiamo nella vita di tutti i giorni. Per ovviare a questo problema in maniera “pulita” possiamo sfruttare l’app Phone Clone di Huawei e trasportare tutti i file e le applicazioni in uso su un altro telefono. Ovviamente, non tutte verranno passate sul Mate 30 Pro, specialmente quelle di Google o quelle che ne sfruttano i suoi servizi e, soprattutto, non sarà possibile effettuarne gli aggiornamenti visto che non avremo uno store a cui poggiarci.
Qualora vogliate installare i GMS sappiate che un metodo c’è, ma non è più quello utilizzato qualche settimana fa visto che la backdoor è stata chiusa. Vi lascio il link in caso ne abbiate bisogno. In alternativa, qualora non siate così “smanettoni” da effettuare questo procedimento, potrete installare tutte le applicazioni di cui avrete bisogno su APKMirror, attraverso la quale potrete effettuare anche gli aggiornamenti.
Qualora vogliate sapere di più sulle impressioni che ho avuto utilizzando lo smartphone senza GMS allora potete dare uno sguardo al video che ho realizzato su YouTube cliccando qui.
Per concludere questo aspetto è bene dire che in questo momento ci troviamo in una situazione di stallo, in cui Huawei sta passando dall’essere dipendente dai servizi Google all’esserne totalmente indipendente sviluppando un proprio sistema operativo basato su un ecosistema differente. Quindi, in questo momento stare senza Google risulta essere sicuramente difficile, ma non impossibile in un futuro prossimo quando vedremo cosa HarmonyOS avrà da offrirci.
Autonomia – Huawei Mate 30 Pro
Sotto la scocca del Huawei Mate 30 Pro troviamo una batteria da 4500 mAh che ci consente di avere un’ottima autonomia e questo in parte è merito anche dell’assenza dei servizi Google.
Infatti, con utilizzo intenso (misto tra rete dati e Wi-Fi) sono riuscito a effettuare una media di circa 6 ore e mezza di schermo attivo, mentre con sola rete dati sono riuscito a ottenere una media di circa 5 ore e 30 minuti.
Dal punto di vista del risparmio energetico sono presenti 3 profili:
- Alte prestazioni;
- Risparmio energetico;
- Ultra risparmio energetico.
Sfruttando una delle due ultime opzioni sarà possibile migliorare ancor più le performance della batteria limitando il clock del processore o scalando la risoluzione del display.
Non dimentichiamoci di aggiungere che il Mate 30 Pro supporta la ricarica rapida Huawei SuperCharge a 40W, la ricarica wireless fino a 27W e quella inversa per ricaricare altri dispositivi che supportano la ricarica wireless. Per quanto riguarda il primo aspetto i risultati sono eccezionali, perché sarà possibile portare il dispositivo dallo 0 al 100% in circa 60 minuti!
Conclusioni – Huawei Mate 30 Pro
Non è facile tirare le somme per questo Huawei Mate 30 Pro perché per la quasi totalità degli aspetti è il top di gamma da battere, ma l’assenza dei servizi Google gli mette il bastone tra le ruote. Questo potrebbe anche non essere un problema per tutti coloro che con una guida vogliono installarli manualmente, ma rimane il fatto che il prezzo si attesta attorno ai 1.099 euro, un po’ troppi visto che al momento per il software bisogna scendere a dei compromessi.
Ciò non toglie che lo smartphone in questione sia quanto di meglio possa offrirci il mercato, soprattutto se parliamo di fotocamera, in cui i rivali che possono dargli filo da torcere sono veramente pochi, senza parlare poi del magnifico display, dell’hardware scoppiettante e dell’autonomia da vero tank. Insomma, Huawei Mate 30 Pro è bellissimo, ma al momento si trova in una fase di transizione tra la dipendenza da Google e la propria indipendenza che lo rende difficile da adattare all’utilizzo quotidiano. Detto ciò, non vediamo l’ora di provare HarmonyOS per vedere un player in più e per testare se si può stare veramente senza Google.
Al momento non sappiamo esattamente quando arriverà in Italia e il prezzo preciso, ma in fase di presentazione dissero che sarebbe arrivato entro fine anno a 1.099 euro. Vi terremo sicuramente aggiornati.