Differentemente dall’Europa, l’evento di lancio in Cina della serie Huawei Mate 30 si è tenuto ieri. In occasione del grande evento, il CEO Richard Yu ha colto la palla al balzo per fare il punto della situazione riguardo il ban USA. Specialmente riguardo le vendite di smartphone, un aspetto che gioco forza sta venendo penalizzato dal blocco statunitense. Nonostante ciò, la compagnia è comunque riuscita (per il momento) a mantenere il secondo posto nell’ambito dei produttori telefonici su scala globale.
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Il ban USA ha tarpato le ali a Huawei, castrandole le vendite globali
Richard ha annunciato che, da giugno ad agosto 2019, le vendite di smartphone sono aumentate del 26%, quelle dei notebook del 249%, dei prodotti audio del 256% e degli wearables del 278%. Numeri impressionanti ma che fanno riferimento in gran parte al periodo pre-ban. La stessa Huawei è cosciente che che il ban del governo Trump non potrà che fare del male alle casse dell’azienda. Secondo il CEO, le vendite di smartphone avrebbero potuto superare le 300 milioni di unità spedite. La serie Huawei P30 avrebbe potuto superare i 20 milioni di unità spedite, mentre si è per ora fermata a “soltanto” 17 milioni.
È altamente probabile che, al di là dei discorsi legati a sicurezza e spionaggio, una delle motivazioni per cui gli USA stiano ostracizzando Huawei sia dal lato commerciale. Non a caso Apple, quella che possiamo considerare una compagnia di bandiera degli USA, è stata spodestata proprio dalla rivale cinese.
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