Colossi come Samsung e Huawei si sono dovute momentaneamente tirare indietro dal combattuto settore degli smartphone pieghevoli. Al contrario, Royole non soltanto è arrivata per prima ma è riuscita a proporre un prodotto definitivo, ma soprattutto acquistabile, come FlexPai. Certo, potremmo discutere sull’utilità di un prodotto del genere, ma soprattutto sulla sua durabilità, ovvero il principale dubbio quando si parla di pieghevoli. A darci una visione più completa, come al solito, è JerryRigEverything ed il suo test di resistenza.
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Rispetto ad uno smartphone tradizionale, la struttura di FlexPai è ben differente, visto che il meccanismo di piegatura prende buona porzione della scocca. Sul retro la scocca non è in vetro come potrebbe sembrare alla vista, bensì in plastica, pertanto si graffia abbastanza facilmente. Stessa cosa per il davanti, dove il display flessibile è necessariamente protetto da uno strato plastico per permetterne il movimento. Aspetto obbligatorio allo stato attuale, fintanto che Corning (o chi per essa) non riuscirà a tirar fuori dal cappello un vetro con queste caratteristiche. L’azienda americana ci sta già lavorando ma sembra proprio che ci vorrà ancora tempo prima di vedere risultati definitivi.
Ciò che ne consegue è l’estrema facilità con cui il display si graffia. Come dimostrato dallo youtuber, basta applicare una certa pressione con un’unghia per lasciare un segno sul pannello. E considerato il design outfold, oltre all’impossibilità di applicare una pellicola protettiva, l’usura è dietro l’angolo. A questo punto vi starete chiedendo come sia andato il famigerato bend test su un dispositivo che di per sé è già in grado di piegarsi, ma solo da un lato. Ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa…
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