Differentemente da quanto poteva sembrare inizialmente, il governo italiano ha deciso di stringere le maglie attorno allo sviluppo delle reti 5G. Ciò è accaduto con la promulgazione del cosiddetto Golden Power, una nuova normativa che dà allo stato poteri ampliati per ciò che riguarda la difesa nazionale e relative normative su energia, trasporti e – appunto – comunicazioni. Un cambiamento che ha subito fatto drizzare le antenne a Huawei e ZTE, viste le recenti turbolenze con i governi occidentali.
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Aggiornamento 19/07: retrofront dell’Italia. Il Parlamento ha confermato la non approvazione del Golden Power, come riportato da Vincenzo Santangelo, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del CdM. Niente ufficialità di legge, quindi, anche se sicuramente verrà creata una nuova bozza di legge, nella speranza che possa convincere la presidenza.
Il Golden Power colpisce Huawei e ZTE: lamentele contro il governo italiano
Ecco il comunicato stampa pubblicato dal Consiglio dei Ministri:
“Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge recante modifiche alla disciplina sostanziale e procedurale in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni.“
Una conseguenza del Golden Power sarà l’obbligato di comunicare entro 10 giorni la nascita di accordi con società extra-UE. Questo comunicato dovrà essere accompagnato da tutti i dettagli necessari per far valutare al CdM se questo accordo sia potenzialmente dannoso. Se così fosse, la presidenza del CdM potrà applicare un veto totale o parziale, in base al caso specifico. Una mossa che pone così il governo al centro dello sviluppo di infrastrutture strategiche, fra le quali rientra proprio il tanto chiacchierato 5G.
Non sorprende, quindi, che Huawei e ZTE siano impensierite da un cambiamento del genere. Come riportato da Reuters, le società hanno espresso perplessità su questo Golden Power, arrivando a definirlo un elemento discriminante nei confronti delle realtà non europee. Non tanto per la sua esistenza, quanto per la sua applicazione esclusivamente sulle aziende fuori dall’Europa. Inoltre, secondo il capo di ZTE Italia Hu Kun, è una legge che non potrà che rallentare lo sviluppo del 5G. Questo perché, alla luce di ciò, potrebbero servire anche 165 giorni per avere certezze sugli accordi commerciali.
Per il momento il Golden Power non è ancora ufficiale a tutti gli effetti, dato che il Parlamento ha 2 mesi di tempo per approvarlo o meno. Se ciò accadesse, il mercato italiano diverrebbe senz’altro meno interessante per i due principali players del 5G.
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