Nel confronto odierno abbiamo deciso di paragonare tra di loro due tra gli smartphone più acquistati nella fascia alta, ovvero il OnePlus 6 e lo Xiaomi Mi 8, i quali sono caratterizzati da un elevato rapporto qualità/prezzo. Infatti, dopo le molte richieste che ci sono arrivate nelle ultime settimane abbiamo deciso di portarvi un focus su questi due device per aiutarvi a capire qual è la migliore scelta per voi con un budget massimo di 400 euro.
Non perdiamoci dunque in ulteriori chiacchiere ed andiamo ad analizzarli all’interno del nostro confronto!
Confronto OnePlus 6 vs Xiaomi Mi 8
3Hardware e prestazioni
Prima di parlare di questo aspetto vorrei fare una precisazione: la variante Avengers Edition in nostro possesso ha dei tagli di memoria da 8/256 GB a differenza dei 6/64 GB del modello che si può acquistare a meno di 400 euro. Pertanto non andremo ad analizzare i vari benchmark del caso, bensì parleremo dell’effettivo utilizzo quotidiano in termini di fluidità poiché questo confronto non si riferisce alle unità specifiche ma ai prodotti e, pertanto, analizzeremo nel dettaglio l’esperienza offerta dalle due differenti concezioni di ROM a prescindere dalla RAM.
Fatta questa premessa lo Xiaomi Mi 8 presenta 6 GB di RAM LPDDR4X-1866 dual channel e 64 GB di memoria interna UFS 2.1 e, proprio come per OnePlus 6, non possiamo espanderla tramite microSD. Purtroppo è un peccato che con “soli” 64 GB di storage non sia possibile espandere la memoria, ma è un compromesso che dovremo accettare dal momento che stiamo prendendo due ottimi top di gamma a meno di 400 euro.
Per il resto i due condividono il chipset, parliamo infatti del Qualcomm Snapdragon 845 che comprendere un processore octa-core Kryo 385 con frequenza di clock massima di 2.8 GHz ed una GPU Adreno 630.
Entrambi i dispositivi sono molto potenti e prestanti, riescono a svolgere qualsiasi carico di lavoro senza alcun problema ed anche la riproduzione dei titoli più pesanti come PUBG avviene senza cali di frame e con dettagli al massimo. Tuttavia, l’esperienza che ci restituisce il OnePlus 6 grazie alla OxygenOS è superiore rispetto alla MIUI. La facilità e la velocità con cui ci si muove tra i menù e le applicazioni è soddisfacente ed è quello su cui l’azienda ha sempre puntato moltissimo.
Spazio anche al modding perché, anche in questo caso, OnePlus ne esce vittoriosa dal momento che le ROM disponibili sono veramente numerosissime ed alle spalle abbiamo una community molto solida sempre pronta ad offrire nuove alternative. Nonostante anche Xiaomi abbia un seguito non indifferente, il parco ROM è ridotto, seppur ultimamente si inizino a vedere le prime Pixel Experience che portano una ventata di freschezza in questi device. I tempi di attesa per lo sblocco del bootloader non aiutano e hanno fatto desistere molti di voi dall’acquisto uno Xiaomi solamente per il modding. Infatti, questi variano a seconda dei casi, ma di solito è necessario attendere tra i 15 ed i 30 giorni.