Col passare degli anni molte aziende, fra cui Xiaomi, Meizu e Nubia, si sono affacciate al mercato internazionale. Ciò ha permesso a molti utenti, smaliziati e non, di conoscere questi brand e farli propri. Tuttavia, oggi vi vogliamo parlare di uno smartphone decisamente interessante ma di un brand ancora sconosciuto in Italia. Si tratta dello Smartisan Nut Pro 2, già molto apprezzato da voi in occasione del suo unboxing. Ma oggi è arrivato il momento di scoprirlo a fondo, fra pregi e difetti.
Recensione Smartisan Nut Pro 2
Unboxing
Il contenuto della confezione è piuttosto basilare. Al suo interno troviamo:
- Smartisan Nut Pro 2;
- caricatore con presa asiatica 18W;
- cavo USB / USB Type-C;
- adattatore USB Type-C / mini-jack;
- spilletta per lo slot SIM;
- manualistica in cinese.
Design e qualità costruttiva
È difficile non rimanere colpiti dal look che sfoggia lo Smartisan Nut Pro 2. In un mercato dove sempre più aziende stanno convergendo verso un’unica direzione, il produttore asiatico tira fuori dal cappello un dispositivo a dir poco originale. Sicuramente non si tratta di un’estetica adatta a tutti, ma è innegabile che sia una boccata d’aria fresca.
Nel nostro caso abbiamo la versione Red Wine, a mio parere la più bella. Finalmente un telefono con anche la parte frontale colorata anziché nera! Entusiasmi a parte, la verniciatura è metallizzata, seppur la back cover sia in vetro. Per quanto scivoloso come materiale, le forme spigoloso offrono un buon grip in mano, seppur non perfetto.
Da sempre Smartisan si contraddistingue per una certa cura per i dettagli e questo Nut Pro 2 non fa differenza. Basti vedere il frame laterale in metallo, il cui perimetro è percorso da un intaglio bronzato. Oppure la disposizione della selfie camera, centrale nel bordo superiore, sopra alla quale si camuffano capsula auricolare e sensoristica in un piccolo taglio.
Sul lato destro abbiamo il tasto Power ed i due per la regolazione di volume e luminosità, forse un po’ piccoli ma dal buon feedback. Da segnalare che, nel caso in cui si stia utilizzando un app a tutto schermo, gli slider di audio e luminosità si sposteranno ai due estremi per favorirne la visione. Sulla sinistra, oltre allo slot SIM, c’è una sorta di tasto Funzione (non personalizzabile ma disattivabile). Cliccandolo si aprono le Idea Pills (vedi Software), combinandolo con i tasti Volume si attiva/disattiva la Torcia e si accede alla barra laterale delle Shortcuts e con il tasto Power si effettua uno screenshot.
Tornando sul retro, il sensore ID non è facilmente distinguibile, dato che è a filo con la scocca. Fortunatamente è piuttosto reattivo e veloce, anche se privo di gestures. Non manca un sistema di sblocco facciale, anch’esso piuttosto rapido, anche se in teoria non è un’opzione molto sicura (per quanto abbiamo provato a fregarlo, senza risultato). Inoltre, esso può bypassare la lock screen oppure rimanervici per leggere le eventuali notifiche (in stile iPhone X).
Pur integrando un ampio display, le dimensioni sono di 154.36 x 73.36 x 7.4 mm per 156 g. È un dispositivo piuttosto ergonomico, visto il form factor in 18:9, ma allo stesso tempo solido e premium al tatto. È presente un LED di notifica blu, non molto visibile in pieno giorno.
Display
Lo schermo è un’unità LCD In-cell da 5.99 pollici, con cornici piuttosto ridotte ed angoli curvati: quel tocco di stile in più che non guasta mai. Essendo in 18:9, la risoluzione è impostata in Full HD+ (2160 x 1080 pixel) ed una densità di 403 PPI. Grazie ad un buon contrasto, i contorni son ben delineati, così come il range cromatico, piuttosto equilibrato.
Non brilla la luminosità (scusate il gioco di parole), seppur rimanga abbastanza leggibile anche sotto la luce diretta del sole, idem per gli angoli di visuale. Reattivo il sensore automatico, ma forse leggermente al ribasso (dettagli). Via software è possibile attivare la modalità Notturna, regolare la temperatura del bianco e dimensioni di font ed interfaccia. Buona l’oleofobicità del vetro frontale Gorilla Glass 3 e della back cover.
Hardware e prestazioni
Dopo Mi Note 3, abbiamo finalmente modo di provare un altro device con Snapdragon 660. Per quanto si collochi nella fascia media, questo chipset ha dimostrato di non avere molto di cui sfigurare rispetto ai colleghi dei piani alti. Il processore octa-core a 2.2 GHz con architettura Kryo 260 (custom Cortex-A73/A53) è in grado di far muovere lo smartphone con decisa fluidità.
A gestire la parte grafica troviamo la GPU Adreno 512 a 647 MHz. Pur non essendo potente sulla carta come una Adreno 530/540, le performance in fase gaming non deludono. Anche con titoli come Asphalt 8, GTA: San Andreas e Riptide GP non si avvertono vistosi cali di frame e la resa è quasi impeccabile.
In questa variante (ce ne sono diverse) abbiamo 6 GB di RAM LPDDR4X-1866 dual channel. Un quantitativo valido per un utilizzo profondo del multitasking. Anche andando ad aprire 2/3 giochi non assisteremo a ricaricamenti frequenti. Purtroppo, però, sono presenti due mancanze in questa interfaccia. In primis è assente lo split-screen ed in secundis non si possono switchare le ultime due app in background cliccando due volte sul tasto multitasking. Tuttavia, quest’ultima opzione è possibile tramite One Step (vedi Software).
Lo storage è da 128 GB e, purtroppo, non è espandibile, pertanto vi consigliamo almeno la variante da 64 GB. È una memoria di tipo eMMC 5.1, non velocissima ma più che sufficiente. L’apertura delle app è repentina, così come l’installazione delle app.
Software
Partiamo col dire che questo smartphone monta una versione Beta privata dell’interfaccia proprietaria. Nello specifico, si tratta della Smartisan OS 4.5.0 basata su Android 7.1.1 Nougat. Questo perché, con il nostro team GizROM, siamo al lavoro per cercare di portarvi una custom ROM pensata per il nostro mercato. Non appena sarà pronta, non tarderemo ad aggiornare questa parte. Per il momento, sappiate che la Smartisan OS presenta di default anche la lingua inglese. Potete poi installare MoreLocale2 per avere la lingua italiana nelle app e usare Google Installer per i servizi di Big G.
L’estetica dell’interfaccia è piuttosto particolare, nella grafica ma soprattutto nell’organizzazione. Il look è sicuramente retrò sotto certo punti di vista, se si considera il proliferare del Material Design. Ma è indubbiamente uno stile voluto dall’azienda e che a me personalmente piace. Se foste interessati, a questo link potete trovare gli sfondi Smartisan da scaricare.
Alla prima accensione notiamo come sia assente il drawer, ma è possibile attivarlo. Sono presenti diverse app asiatiche pre-installate, comunque disinstallabili. Non ci sono dei temi ma è possibile cambiare il colore generale del tema, scegliendo fra 14 colori. Le icone sono leggermente personalizzabili, anche se di base Smartisan applica il suo tema sulle app installate (non tutte, quelle principali). È sì possibile sostituirle, ma soltanto scegliendo fra i presets a disposizione. Avete presente il “Cambia Icona” di Windows? Ecco.
La disposizione delle app a schermo è impostabile fra 12-Grid e 20-Grid, con o senza griglia a vista. Volendo, con uno swype sulla dock possiamo attivare il Multiscreen, ovvero la visualizzazione di tutte le home assieme. Molto comodo per spostare le icone fra schermate e suddividerle in base alla tipologia di app (Sistema, Gaming, Social, ecc.). Ah, ed è possibile nascondere i nomi delle app.
La navigation bar è personalizzabile, sia esteticamente che logisticamente. Possiamo scegliere fra due spessori (alta o bassa), tre colori (Nero, Bianco e Rosso, come le colorazioni del telefono) ed invertire i tasti Back e Multitasking. Dato che è un telefono in 18:9, perché non sfruttare l’ampio display con le gestures full screen? Nascondendo la barra inferiore, possiamo muoverci nell’interfaccia con degli swype dal basso in corrispondenza di dove sarebbero i tasti. Ed anche queste sono invertibili, come i suddetti.
Features ed opzioni
Con uno swype dall’alto si ha accesso alla tendine delle notifiche, le quali, però, non integrano la risposta rapida di Nougat e sono visualizzate nella status bar soltanto in maniera numerica. E con uno swype laterale nella tendina abbiamo i vari toggles rapidi. In alternativa, è possibile cliccare sul Multitasking per la schermata delle app in background, comprensiva di toggles rapidi e lettore audio. Facendo lo swype dal basso, invece, si attiva la ricerca locale.
Impostando se siamo destri o mancini, è presente una modalità ad una mano. Richiamabile mediante uno swype verso il basso con tutta la superficie del pollice, ci mostra anche graficamente la componentistica interna al di sotto. Un piccolo ma apprezzato esercizio di stile.
La modalità forse più interessante è One Step. Questa feature (che richiama un po’ Ubuntu Touch) è richiamabile con uno swype dall’angolo alto destro o premendo tasto Funzione & Volume -. Così facendo spuntano due barre con numerose shortcuts.
- Barra superiore
- Clipboard: raccolta delle parti di testo copiate per essere incollate rapidamente
- Files: ultimi files creati o copiati nel telefono
- Images: immagini in memoria
- Barra laterale
- Word Lookup: traduttore (per il cinese)
- Font Lookup: tool per riconoscere i font
- Pin to Lockscreen: fissa l’app in esecuzione nella lockscreen e da cui possiamo interagirci
- Switch to Last App: switch rapido fra le ultime 2 app in background
- Shortcuts personalizzabili per app, SMS e mail
- Sharing Shortcuts: scorciatoie per condividere rapidamente files a schermo in app a scelta
Ecco un elenco con le varie funzioni a disposizione:
- Big Bang: tenendo premuto su del testo, questo si ingrandirà e ci permetterà di fare un copia/incolla più accurato e personalizzato
- Idea Pills: con un click del tasto Funzione si ha accesso ad un elenco laterale dove creare ed avere accesso rapido a note, appunti rapidi, liste varie, immagini e tanto altro, condivisibili anche tramite i social
- Smiling Cloud: sincronizzazione di contatti, note, calendario, sveglie, preferiti, impostazioni, preferenze e Galleria
- Smart Filter: integra i tasti della navigation bar in un’apposita pellicola (acquistabile a parte)
- Phone Manager: pulizia di storage e RAM, risparmio energetico, blacklist telefonica
- HandShaker: suite per la gestione dei files tramite PC
- HandinHand: connessione remota fra due smartphone Smartisan per la risoluzione dei problemi
- Fast Transfer: trasferimento rapido di tutti i dati da questo ad un nuovo smartphone Smartisan
- Tutorials: serie di video in cui viene spiegata l’interfaccia e funzioni annessi
- Screen Recording
- Modalità Guanti
Qualità foto / video
Il comparto fotografico principale comprende due sensori Sony IMX386 e Samsung S5K4E8 da 12 + 5 mega-pixel. Essi offrono un apertura focale f/1.8-2.0 con autofocus PDAF e singolo flash LED. Partendo dal software, l’interfaccia di Smartisan è ben organizzata e le modalità si cambiano tramite swype laterale, in stile iOS. Vista la presenza di una dual camera, è presenta una modalità Bokeh, i cui risultati sono piuttosto gradevoli.
Parlando di scatti normali, la qualità è sopra la media, per quanto perfettibile. Visto che è supportata, ho realizzato diversi scatti a confronto con la Google Camera HDR+. Per quanto ci sia qualche piccolo bug, la resa con il porting dell’app dei Pixel è sicuramente soddisfacente. Nello specifico, ho utilizzato questa versione.
Rispetto al software di Smartisan, si nota un range cromatico più ampio, così come una maggiore luminosità nelle zone d’ombra ed un HDR quasi sempre migliore (di notte è meno palese la differenza). Al contrario, gli scatti con bokeh risultano migliori con l’app Smartisan, soprattutto per quanto riguarda lo scontornamento del soggetto in primo piano.
In generale, anche se stiamo parlando di un sensore da 12 mpx, è presente un buon livello di dettaglio. Ma, vista l’assenza di OIS, in notturna sarà necessario avere una mano sufficientemente ferma. Inoltre, lo scatto in modalità HDR non è dei più veloci.
La fotocamera frontale da 16 mega-pixel con apertura f/2.2. Seppur singolo, il sensore integra l’algoritmo ArcSoft per selfie con bokeh, dai risultati sufficienti. Tuttavia, con la Google Camera spesso otterrete risultati migliori. Per quanto riguarda gli scatti standard, la qualità è molto buona ma senza eccellere.
I video con la camera posteriore possono essere registrati in 4K e Full HD a 30 fps, mentre la frontale si ferma al Full HD. Spicca una stabilizzazione EIS molto buona, con colori godibili, dettagli nella media ed una piccola ma presente tendenza a sovraesporre. Purtroppo l’audio in video soffre di un’eccessiva riduzione del rumore. Con la frontale i video sono in Full HD, buoni ma privi di EIS. Cala decisamente la qualità in fase notturna con entrambi i sensori.
Connettività e qualità audio
Lo Smartisan Nut Pro 2 offre il supporto dual Nano SIM dual stand-by con VoLTE. Il modem dovrebbe essere LTE Cat.12, visto lo Snap 660, ma sul sito non ne abbiamo conferma. Al di là dei dati, pur risultando assente la banda 20, non ho riscontrato problematiche di alcun tipo. La ricezione è molto buona, così come la qualità audio in capsula.
Discreta anche la ricezione tramite Wi-Fi ac Dual Band, così come il supporto al più recente Bluetooth 5.0. Molto buona anche la navigazione satellitare tramite GPS/A-GPS/GLONASS/BeiDou, grazie anche all’integrazione della bussola. Assente, invece, la Radio FM, mentre l’NFC è disponibile soltanto per la variante 6/256 GB.
Pur essendo singolo, lo speaker mono ha un volume molto alto ed una riproduzione del range di frequenze adeguata. Manca l’ingresso mini-jack da 3.5 mm e l’audio viene veicolato tramite USB Type-C, con un volume piuttosto sostenuto ed una qualità meritevole.
Autonomia
Che lo Snapdragon 660 sia ben ottimizzato non lo scopriamo certo ora. Basti pensare al Mi Note 3. Grazie ad un processo produttivo a 14 nm, la durata della batteria da 3500 mAh è considerevole. Lo Smartisan Nut Pro 2 riesce a coprire senza particolari patemi quasi due giornate di utilizzo con una media di 6/7 ore di display attivo. In particolare, con 2 ore di streaming video, 1 ora di gaming, un po’ di navigazione GPS e foto e tutti i social del caso, lui mi ha comunque portato a sera con ancora il 30%.
Non manca, poi, il supporto al Quick Charge 3.0 tramite la porta USB Type-C. Dallo 0% al 100% impiega circa 75 minuti. Molto carina, fra l’altro, l’animazione di ricarica nella lock screen.
Recensione Smartisan Nut Pro 2 – Conclusioni
Non è facile trovare dei difetti evidenti per questo Smartisan Nut Pro 2. Lo smartphone è un concentrato di comparti ben riusciti, anche se forse manca una vera e propria eccellenza per consacrarlo a best-buy. Personalmente l’aspetto che più mi ha rapito è l’estetica, ma mi rendo conto che sia una visione soggettiva.
Ad inizio 2018 ha un po’ tutto ciò che un utente potrebbe cercare in un dispositivo. Design ottimizzato, un bel display, ottime prestazioni, una fotocamera sopra la media ed un’autonomia che difficilmente delude. Sicuramente il software potrebbe frenare molti, non tanto per il discorso “italiano e Play Store” quanto piuttosto per il look. Trattandosi di un terminale di nicchia, il suo target di utenza non avrà alcun problema ad installare i dovuti servizi. Al momento si può trovare a partire da circa 240 euro: maggiori informazioni le potete trovare su MrDeals.
Non perdere alcuna notizia, offerta o recensione pubblicata sul nostro sito! Seguici sui social per rimanere sempre aggiornato in tempo reale grazie ai:
Canale Offerte , Canale News, Gruppo Telegram, Pagina Facebook, Canale YouTube e il Forum.