Stiamo vivendo, in questo preciso momento storico, un grosso cambiamento tecnologico. E la rivoluzione riguarda pressoché tutti i settori, compreso quello dei computer. In tale ambito non sono cambiate più di tanto le forme quanto la sostanza, con ottime potenze computazionali in corpi sempre più compatti. Molto apprezzati sono i 2-in-1, che riescono a coniugare praticità e prestazioni in un unico oggetto. È questo il caso del Chuwi SurBook Mini, fortemente ispirato alle forme ed ai concetti proposti da altri competitor. Ma spesso le forme non bastano a definire un determinato oggetto in quanto tale e nella nostra recensione scoprirete il perché.
Recensione Chuwi SurBook Mini
Confezione di vendita
La confezione, interamente in cartonato, racchiude al suo interno:
- Chuwi SurBook Mini;
- pellicola in plastica applicata sullo schermo;
- caricatore con output da 12V e 2A;
- cavo per l’alimentazione;
- breve manualistica in lingua inglese.
In bundle con il tablet abbiamo avuto modo di provare anche la penna capacitiva denominata HiPen H2, prodotta da Chuwi stessa. All’interno di una piccola confezione troviamo:
- HiPen H2;
- 3 punte totali di diverse misure.
Design e materiali
Chuwi SurBook Mini è racchiuso in una scocca di alluminio di buona fattura. A livello costruttivo è assolutamente promosso. Tutte le rifiniture non presentano sbavature e la struttura è esente da scricchiolii o problemi di assemblaggio. Le dimensioni sono di 268.9 x 183.9 x 8.7 mm, con un peso di 784 g.
La particolarità di questo dispositivo è la presenza della kickstand posteriore, una sorta di estensione mobile che permette di inclinare il SurBook Mini fino a 125°. Anche questo componente è solido, poggiando su due cerniere opposte che risultano ben costruite ed assemblate. All’estremità è stata collocata una sottile calamita che, al contatto con l’alluminio, permette di far aderire perfettamente la kickstand alla scocca posteriore.
Tutta la parte relativa alla connettività è posta sul lato destro. Qua sono stati posizionati un ingresso mini-jack per le cuffie, due porteUSB 3.0 ed una porta USB Type-C, utile per la ricarica del tablet stesso. Il tasto Power ed il bilanciere del volume si trovano sulla parte alta, mentre lo speaker di sistema risiede sul frame sinistro, nascosto all’interno della griglia. In basso troviamo, invece, i pin magnetici per collegarvi la tastiera che può essere acquistata separatamente.
Sotto la kickstand, ben nascosto, troviamo uno slot SIM che può essere utilizzato, all’occorrenza, come espansione microSD. Posteriormente è presente una fotocamera da 2 mega-pixel, replicata anche nella parte frontale. La qualità di entrambe è molto scadente, rimanendo comunque accettabile per scopi lavorativi o per normali chiamate su Skype.
HiPen H2
Prendendo in considerazione la HiPen H2, non posso annoverarla sicuramente tra gli oggetti che più si sono distinti per qualità costruttiva. La punta è leggermente storta e la placchetta che permette di inserire la penna tra i fogli o nel taschino della camicia non poggia perfettamente sulla struttura.
Questo strumento permette di interagire su parecchi programmi, potendo modificare istantaneamente PDF, appunti, fogli di disegno. Anche su Edge abbiamo la possibilità di aprire velocemente un menù contestuale, grazie al quale sfruttare tutte le potenzialità della penna, come se ci trovassimo su un qualsiasi altro foglio di lavoro.
La precisione con il quale ci si imbatte nell’utilizzo di questa HiPen H2 non è ottimale. L’inputlag è elevato ed il sensore in fondo alla penna spesso perde qualche tocco. Non è possibile, quindi, eseguire disegni dove si debba mostrare la massima cura nei dettagli.
Non ho potuto testare la reale efficienza in termini di autonomia, perché su 10 giorni di utilizzo non ho mai avuto bisogno di caricarla. Sul sito vengono dichiarate, comunque, 20-22 oredi utilizzo continuo. Una volta scarica sarà necessario utilizzare un cavo USB/microUSB, agganciando quest’ultima estremità alla porta presente sulla sommità della penna.
Display
Il display è un’unità IPS da 10.8 pollici di diagonale, con risoluzione 1920 x 1280 pixel. Le cornici nere lungo le estremità sono notevoli, aumentando vistosamente le dimensioni della parte frontale. Il display laminato, a detta dell’azienda, dovrebbe riuscire ad eliminare in parte l’effetto causato dalla riflessione della luce sul vetro.
Ma nella realtà dei fatti questo non avviene come auspicato, in quanto diventa difficile lavorare all’esterno a causa dei riflessisullo schermo. Durante le ore serali è possibile sfruttare l’opzione che salva la nostra vista dalla luce blu emessa dal display, rendendo più confortevole la visualizzazione di contenuti multimediali.
La scala cromatica è ben riprodotta, con colorimolto vividi ed una luminosità di 450 nits dello schermo abbastanza soddisfacente. Una volta estratto il prodotto dalla confezione troverete una pellicola in plastica già applicata allo schermo.
Questa tratterrà molte impronte e sarà soggetta facilmente alle micro-righe. Togliendola risolverete il problema relativo alle righe ma non quello relativo alle impronte, in quanto il pannello frontale sembra non sia stato quasi trattato per nulla. Il touch screen a 10 tocchi non si comporta benissimo soprattutto in fase di scrittura ma in tutte le altre operazioni non delude.
Hardware e prestazioni
Chuwi SurBook mini si compone di una CPU Intel Apollo Lake N3450, un quad-core con processo produttivo a 14 nm e TDP pari a 6W. La frequenza di clock base è da 1.1 GHz con boost fino a 2.2 GHz. Abbiamo poi 4 GB di RAM DDR3 e 64 GB di storage espandibile tramite microSD.
Le prestazioni non possono essere mirabolanti con l’hardware disponibile. Poche pagine aperte su Edge ed un video 1080p in background mandano un po’ in crisi il sistema, che tende a rispondere più lentamente ai comandi.
Con l’utilizzo di programmi di scrittura e d’intrattenimento non ho riscontrato nessun problema. La nostra prova ha incluso l’utilizzo di Premiere e Photoshop ma con scarsi risultati: fino a che ci limitiamo a qualche lieve modifica il sistema reagisce bene. Ma più si alza l’asticella e maggiore è la quantità di RAM occupata, non permettendo modifiche più profonde.
I benchmark effettuati mostrano più o meno la vera essenza della macchina cui ci troviamo di fronte. Le velocità di memoria sono abbastanza basse, seppur in media con dispositivi con tali caratteristiche. Nello specifico abbiamo velocità di lettura non superiori a 200 MB/s e di scrittura inferiori a 120 MB/s.
La scheda grafica è una Intel HD Graphics 500, con frequenza di base pari a 200 MHz e frequenza di burst che raggiunge i 700 MHz. I titoli più accattivanti per dispositivi mobile girano abbastanza bene, come abbiamo potuto testare provando Asphalt 8.
Su giochi ancora più prestanti accusa qualche difficoltà con molti dettagli a schermo. Ma se ci si accontenta di dettagli al minimo riesce a soddisfare abbastanza bene anche con titoli come Euro Truck Simulator 2. Le temperature, anche sotto stress, non hanno mai raggiunto valori preoccupanti, scaldando solo leggermente nella parte posteriore destra del tablet.
Software
Chuwi Surbook mini è dotato di Windows 10 Home. L’assenza della tastiera ha portato inevitabilmente ad utilizzare questo dispositivo principalmente come un tablet, con tutte le criticità che ne derivano. Non è colpa di Chuwi ma del sistema in sé, in quanto Windows non è ancora totalmente pronto per essere sfruttato esclusivamente tramite touch screen.
Sono pochi i programmi con il quale potersi interfacciare facilmente con il tocco e di questi non ne fanno parte alcuni tra i più comuni. Fra questi troviamo tutto il pacchetto Office, Chrome, i programmi di Adobe e tanti altri. Allegando la propria tastiera, o utilizzandone alcune esterne tramite Bluetooth, la situazione cambia radicalmente, trovandoci davanti ad un comune computer.
Per cercare di facilitare le cose, Windows mette a disposizione la propria ModalitàTablet, che in sostanza modifica solo leggermente l’interfaccia iniziale. Non ho mai riscontrato problemi particolari se non quello riguardante la lingua. Fin dal primo giorno non mi ha permesso di scaricare il pacchetto con l’italiano, probabilmente a causa di un blocco di sistema.
La visualizzazione di contenuti in 4K è permessa dall’hardware, con file di tipo H.264. Su Youtube l’intrattenimento in alta qualità è leggermente farraginoso a causa dei caricamenti troppo lunghi. Inoltre le live su questa stessa piattaforma presentano un problema: non sono stabili, andando continuamente incontro a rallentamenti, a qualsiasi risoluzione.
La navigazione web è fruibile con discrete prestazioni, sia per quanto riguarda i caricamenti sia per quanto riguarda l’apertura dei contenuti multimediali. Tra Edge e Chrome non ho notato differenze sostanziali, in nessuno dei punti prima citati. L’unico vero plus di Edge si concentra sull’utilizzo della HiPen H2, con il quale poter interagire ad un livello che Chrome non può minimamente offrire.
Audio
Uno dei comparti che mi ha meno soddisfatto è proprio quello relativo all’audio. Lo speakermono, posizionato nella parte posteriore, manca di corposità e, cosa più importante, di volume. Settandolo al massimo il risultato è deludente: sebbene in casa si riesca a capire cosa stiamo ascoltando, in ambienti esterni diventa un inferno.
La qualità è figlia di bassi totalmente assenti, con predilezione per le frequenze più alte. In cuffia la situazione migliora sensibilmente, grazie anche alla possibilità di calibrare le tracce per mezzo di una migliore equalizzazione, da operare manualmente.
Connettività
La dotazione di porte è abbastanza soddisfacente, soprattutto grazie alla presenza di ben due USB 3.0, che permettono trasferimenti veloci. Anche la presenza di una USB Type-C non è da sottovalutare, perché può tornare utile per diversi usi.
Nell’intimo di questo dispositivo troviamo un modulo Wi-Fi 802.11 ac ed il Bluetooth 4.0. Per quanto riguarda il primo sono rimasto soddisfatto dalla copertura e dalla stabilità di connessione, anche in punti della casa ostici a molti terminali. Per il secondo non ho riscontrato problemi di sorta o particolari malfunzionamenti.
Autonomia
Il dispositivo possiede una batteria da 3700 mAh. Utilizzandolo esclusivamente per la produttività e per la visualizzazione di qualche video su Youtube, non ho superato le 3.5 ore di schermo attivo all’interno di una giornata. Con un uso più blando è sicuramente possibile giungere fino al giorno seguente, ma è molto difficile andare oltre.
Il caricatore in dotazione è nettamente più ingombrante di quelli per smartphone, ma è necessario utilizzare obbligatoriamente questo. Per una ricarica completa sono necessarie poco meno di 3 ore, seppur con un output di 12V e 2A.
Conclusione
Chuwi SurBook Mini è disponibile su GearBest ad un prezzo attualmente di 211 euro, la HiPen H2 la si può trovare a circa 12 euro e la tastiera a circa 33 euro. La cifra per portarselo a casa non è sicuramente molto economica, dato che l’hardware non si rivela essere particolarmente prestante.
Non c’è alcun dubbio che, dalla sua, il SurBook Mini abbia la portabilità e la versatilità, ma senza la propria tastiera fatichiamo a credere che possa avere un reale senso. Questo perché l’ottimizzazione su Windows è scarsa a livello mobile e ancora largamente inferiore alle controparti Android o iOS. Lo consigliamo, invece, a tutti coloro desiderosi di avere un discreto dispositivo per maneggiare i più comuni programmi di scrittura ed intrattenimento.
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