Il panorama che si staglia all’orizzonte è stato ormai ridefinito dai nuovi trend lanciati dai vari produttori di smartphone – Xiaomiin primis, col suo Xioami Mi MIX -, trend che riguardano una caratteristica fondamentale di ogni device e che coinvolge simultaneamente sia il lato tecnico che quello puramente estetico: stiamo ovviamente parlando del display e della – oseremmo dire – naturale tendenza di quest’ultimo ad occupare la maggior superficie possibile della parte frontale del dispositivo.
Mano mano che il display si ingrandisce e le cornici scompaiono, cominciano a nascere delle nuove esigenze; prima su tutte, quella del superamento dell’ormai “obsoleto” sistema di sblocco del dispositivo tramite il lettore d’impronte digitali. Sempre più aziende, ormai, hanno deciso di virare verso delle soluzioni alternative e tecnologicamente più avanzate: c’è chi, come Vivo, ha deciso di optare per il Touch ID (un lettore di impronte digitali posto direttamente sotto al display, ma comunque ancora in fase sperimentale) e chi invece ha pensato bene di dedicarsi al miglioramento delle funzioni di scansione facciale.
Xiaomi Mi MIX 2, successore di uno dei piĂą illustri rappresentanti della categoria border-less, che sarĂ presentato ufficialmente questo 12 settembre, si appresta a cambiare nuovamente le carte in tavola: molto probabilmente, infatti, potrebbe essere presente un sistema avanzato di sblocco attraverso il riconoscimento biometrico tridimensionale del viso.
La cosa ha generato parecchia preoccupazione da parte dei competitor, in particolar modo da parte di Apple, la quale si appresta, proprio nei prossimi mesi, a presentare ufficialmente il nuovo iPhone 8, dotato anch’esso del cosiddetto Face ID.
Xiaomi Mi MIX 2 potrebbe essere il primo device con 3D Face ID
Stando alle parole di Ming-Chi Kuo, analista di KGI definito come “il più accurato analista Apple al mondo“, i tempi non sarebbero ancora maturi – per i dispositivi Android – per implementare un tipo di tecnologia avanzato di riconoscimento biometrico tridimensionale del viso e gli ci vorrebbero ancora almeno due anni (quindi verso il 2019). Ciò sarebbe dovuto principalmente ai limiti di cui soffre attualmente Qualcomm, sia dal punto di vista hardware che software, che si riflettono automaticamente su tutti i dispositivi Android.
O quasi tutti, visto che, sempre secondo Ming-Chi Kuo, sarebbe proprio Xiaomi l’unica azienda che potrebbe adottare anzi tempo la nuova tecnologia che sfrutta il rilevamento tridimensionale del volto.
Ad ogni modo, ad oggi, le voci riguardanti tale implementazione a bordo dello Xiaomi Mi Mix 2 sono appunto, soltanto voci. Anche se l’ampio display consentirebbe la ricerca di soluzioni alternative ad un lettore d’impronte digitali posto sul retro del dispositivo, siamo ancora in mare aperto e nel campo delle teorie: purtroppo, per avere delle certezze dovremo attendere notizie da fonti più ufficiali, anche se, dato l’avvicinamento della data di presentazione del nuovo device, potrebbero non tardare ad arrivare.
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