Nelle scorse settimane si è fatto un gran parlare del “memory gate” che ha accompagnato il lancio dei nuovi Huawei P10 e P10 Plus. Nello specifico, diverse unità dei terminali in questione presentano memorie eMMC 5.1 e non UFS 2.1 come annunciato in fase di presentazione, con conseguente velocità ridotta durante l’utilizzo quotidiano. Dopo le varie polemiche sollevate in Cina, il CEO di Huawei Richard Yu decise di rispondere, affermando come una scarsa disponibilità di memorie di ultima generazione aveva portato all’accaduto, sminuendo però in parte quanto riportato dai vari utenti che hanno riscontrato ciò.
Tuttavia, come spesso accade in queste situazioni, le dichiarazioni non sono state accolte molto positivamente. È per questo che il CEO ha deciso di tornare sui suoi passi, pubblicando sul proprio profilo Weibo una lettera di scuse in cui spiega la situazione e gli errori commessi personalmente. Egli ha affermato come questa sia stata una lezione che ha portato a riflettere su quanto competitivo sia oggi il settore degli smartphone e, di conseguenza, come tutto ciò abbia portato l’azienda a crescere più del previsto, perdendo in parte quelli che erano i propositi iniziali. Per rimediare a ciò, egli ha affermato di essere intenzionato a visitare personalmente i vari negozi e centri Huawei in modo da essere più vicini ai clienti e comunicare al meglio con loro. Quella di Richard è una presa di posizione molto significativa e che fa riflettere anche noi sull’andamento del mondo tech ai nostri giorni.
Huawei P10 e P10 Plus: il CEO Richard YU ammette di non aver gestito al meglio il “memory gate”
RECENSIONE – Huawei P10
RECENSIONE – Huawei P10 Plus
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