Pur non essendo particolarmente attiva sul mercato europeo, OPPO è ancora una delle maggiori aziende nel settore smartphone per quanto riguarda il mercato asiatico. Basti vedere i recenti risultati di vendita, i quali indicherebbero l’OPPO R9 come lo smartphone più venduto negli store fisici cinesi.
Negli ultimi anni abbiamo imparato come acquistare on-line spesso permetta di risparmiare rispetto a quando si compera negli store fisici. Inoltre non è da sottovalutare la comodità di poter comprare un dispositivo direttamente da casa, senza necessariamente recarsi in negozio.
Tuttavia, una buona parte dell’utenza continua a preferire l’acquisto fisico, sia per la possibilità di poter vedere il prodotto che si vuole acquistare sia per evitare eventuali disagi con la spedizione.
OPPO R9: è lo smartphone più venduto negli store fisici cinesi
Di conseguenza, i produttori di smartphone hanno deciso negli ultimi anni di aprire anche degli store fisici per consentire alle persone di poter acquistare i propri prodotti. Fra le principali società che riescono ancora a fare numeri importanti nelle vendite offline in Cina troviamo OPPO ed Apple.
Secondo delle recenti statistiche pubblicate da Sino-MR, una società indipendente che effettua ricerche di mercato, l’OPPO R9 (noto al di fuori della Cina anche come F1 Plus) e l’iPhone 6s di Apple sono i migliori smartphone in termini di vendite offline.
Secondo dati ufficiali, OPPO è riuscita a vendere oltre 7 milioni di unità del suo OPPO R9 a partire dalla sua commercializzazione fino alla metà di giugno.
Oltre a questi due dispositivi, ci sono altri smartphone che stanno facendo bene nella Repubblica Popolare Cinese. Questi sono il Vivo X7 ed X7 Plus, il Huawei P9, il Mate 8 ed il Samsung Galaxy S7 Edge.
Altre aziende, che non spingono molto nelle vendite offline, come Xiaomi, negli ultimi mesi stanno cercando di iniziare a prendere sul serio anche questi canali di vendita. In una recente dichiarazione, Lei Jun, CEO dell’azienda, ha detto che presto verranno attuati dei piani per aumentare i negozi in Cina, passando da 25 a 1000 entro il 2020.
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