Dopo aver atteso diversi mesi con continui rumors, indiscrezioni e foto leaked, finalmente Xiaomi ha annunciato lo scorso 27 luglio i suoi primi laptop, ovvero lo Xiaomi Mi Notebook Air 12.5 ed il 13.3, versioni che si differenziano nella diagonale del display, nelle specifiche tecniche ed infine nel prezzo.
Nella recensione di oggi andremo a provare la variante più economica e dunque la più piccola, ovvero lo Xiaomi Mi Notebook Air 12.5, un ultrabook che per peso, dimensioni e caratteristiche tecniche si pone in diretta competizione alle soluzioni ultra-portatili di tante altre aziende del settore, fra cui il nuovo MacBook 12, il Dell XPS 12 ed anche alcune soluzioni di Asus appartenenti alla famiglia Zenbook.
Il punto in comune delle diverse soluzioni è la stessa famiglia di processori Core M, 4/8 GB di RAM, memorie SSD e soprattutto un peso contenuto prossimo al kilogrammo, oltre all’elevata autonomia garantita.
Come si comporterà il primo ultrabook di Xiaomi? Scopriamolo insieme nella recensione completa.
Lo Xiaomi Mi Notebook Air 12.5 è acquistabile su GearBest ad un prezzo di 542 euro con spedizione dalla Cina.
Prestazioni, Gaming ed esperienza d’uso
Come già detto, sotto la scocca trova posto un processore Intel Core m3-6Y30 di sesta generazione basato sull’architettura SkyLake, in grado di spingersi sino a 2.2 GHz durante i carichi più impegnativi grazie alla tecnologia Turbo Boost.
Ovviamente le prestazioni non sono paragonabili alle soluzioni quad-core appartenenti alle serie HQ o MQ, che appunto prevedono un vero e proprio processore quad-core, a discapito però dei consumi, tuttavia non sono però lontane da quelle offerte da un i5 6200U o da un i3 6100U, due soluzioni anch’esse ULV (Ultra Low Voltage) che però vantano un TDP decisamente superiore a quello di questo Core m3: parliamo infatti di 15 Watt contro i 4.5 Watt adottati dalla soluzione scelta da Xiaomi, due valori che parlano da soli.
Le prestazioni offerte da dal Core m3-6Y30 si sono rivelate praticamente quasi uguali a quelle di un classico i3 6100U, che vanta una frequenza leggermente superiore ma con consumi decisamente maggiori. Non è tutto oro però quello che luccica, infatti, come ben sappiamo, i processori della famiglia Core M sono destinati a soluzioni fanless, motivo per cui il TDP è decisamente contenuto, così come la gestione del Turbo Boost, che non appena si avvicina ai valori massimi di consumo o temperatura scala subito le frequenze su livelli inferiori. Motivo per cui, in benchmark veloci o di pochi minuti le prestazioni risultano essere allineate o di poco inferiore a quelle di un i3 6100U, mentre con carichi continuativi per qualche decina di minuti la faccenda cambia, ed anche parecchio, collocando le prestazioni ben sotto ai recenti i3 ed i5 ULV sia di sesta che di quinta generazione.
Tuttavia va detto che con un uso normale difficilmente vi capiterà di mandare a pieno carico la CPU per diversi minuti di fila, eccetto durante lavori di rendering e similari, dato che nell’uso quotidiano il Turbo Boost lavora egregiamente fino al massimo, senza dover limitare più di tanto i CPU Burst del sistema.
Passando ai fatti, i vari benchmark eseguiti collocano il device nella fascia medio-bassa del mercato ed allineato ai vari concorrenti con il medesimo processore. Nonostante il discorso appena affrontato, il Core m3-6Y30 riesce a garantire delle buone prestazioni anche negli applicativi più complessi ed in tutte le comuni attività quotidiane, che difficilmente mettono in difficoltà questo chip. Di seguito trovate una serie di test eseguiti sul processore.
Oltre ai consumi, la CPU deve mantenere anche temperature adeguate per evitare il Thermal Throttling, vista l’assenza di un sistema di dissipazione attiva. Xiaomi ci è riuscita abbastanza bene, forse limitando un po’ troppo spesso le frequenze sotto carichi duraturi, ma soprattutto grazie alla coppia di heatpipe che distribuiscono bene il calore sulla scocca metallica del device.
Grazie a questi accorgimenti, difficilmente mi è capitato di andare oltre i 68/69° C durante attività intensive, come il rendering video durante i vari benchmark.
Passando allo storage, troviamo un SSD M2 SATA 3 da 128 GB prodotto da Samsung in grado di offrire ottime prestazioni, sicuramente lontane dalle moderne soluzione PCI-E, ma comunque adatte a rendere il sistema sempre veloce, reattivo e scattante un po’ in tutti i contesti.
In sostanza, il sistema si comporta davvero molto bene con quasi tutti gli applicativi software, anche quelli più impegnativi, come ad esempio i principali software di video editing e grafica 3D, dove chiaramente dovrete tenere conto della natura Low Energy del processore installato, specie in fase di rendering.
Tuttavia, con un utilizzo quotidiano la differenza con un i3 6100U o un i5 6200U non si nota, eccetto in condizioni di calcolo puro. Per buona parte dell’utenza, soprattutto in alta mobilita, trovo più che sufficienti le prestazioni offerte da questo Intel Core m3, che offre uno dei migliori compromessi prestazioni/consumi (inferiore solamente ai Core m5/m7), ai fini di garantire un’ottima usabilità ed un’elevata autonomia.
Gaming
La natura ultra-portatile dello Xiaomi Mi Notebook Air 12.5 non lo rende di certo una soluzione adatta al gaming, vista anche la presenza di una sola GPU integrata, al pari dei concorrenti di questa tipologia.
I valori restituiti dai test grafici sono insufficienti per giocare agli ultimi titoli tripla A, mentre potrete giocare a qualche titolo titolo datato con impostazioni grafiche su valori bassi e settando la risoluzione in HD, il tutto a seconda del tipo gioco. La GPU Intel HD Graphics 515 si è rivelata, invece, pienamente idonea con i classici videogames leggeri dello store di Microsoft, fra cui Asphalt 8 Airborne, che non ha mostrato incertezze in Full HD con dettagli medio-alti.
Non siamo dunque di fronte ad una macchina da gioco, perciò se cercate una soluzione ultra-portatile per giocare guardate altrove.
Connettività
Due parole anche per la connettività. Sono poche le porte presenti, ma personalmente una porta USB Full-Size affiancata ad una Type-C bastano per quasi tutti gli utilizzi, mal che vada con poco più di dieci euro trovate HUB compatti a tre o più porte USB 3.0. Molto buone la ricezione e le prestazioni wireless offerta dalla scheda Intel AC-8260, in grado di garantire la connettività Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac Dual Band fino a 867 Mbps ed il Bluetooth 4.1.