In base ai dati e al trend degli ultimi tempi, sembra che nei prossimi anni il mercato degli Stati Uniti sarà dominato da Samsung e Apple e nonostante LG ed HTC abbiano la loro fetta di mercato, saranno il colosso koreano e l’azienda di Cupertino a contendersi la leadership.
Le aziende cinesi tuttavia stanno incominciando a lasciare una propria impronta nel mercato statunitense, come ad esempio Huawei o Lenovo, che ha da poco acquisito anche il marchio Motorola. Xiaomi, prossima all’entrata negli USA, potrebbe davvero fare la differenza grazie anche al vice presidente delle vendite globali Hugo Barra, ex impiegato presso Google.
La certezza è che Xiaomi raggiungerà gli Stati Uniti, passata la fase di apertura della strada migliore per farlo, e secondo le stime, non prima del 2017. Hugo Barra ha così affermato in un’intervista: “Il mercato statunitense è molto diverso. Credo che il momento giusto arriverà. Non è di certo quest’anno.”
Per Xiaomi è stato molto più facile fidelizzare utenti in Brasile ed in India con la sua strategia basata sul rapporto qualità/prezzo. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, afferma sempre Barra, ci vorranno almeno 1 o 2 anni di attenta preparazione e pianificazione, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei brevetti e i rapporti con gli operatori.
La battaglia per i brevetti è cruciale nel mercato statunitense e per evitare incidenti di percorso, Xiaomi deve pararsi su ogni fronte per evitare contraccolpi. Altro aspetto fondamentale, è che l’azienda cinese ha sempre optato per la vendita diretta online mentre negli Stati Uniti la maggior parte degli utenti è abituata ad acquistare il proprio smartphone tramite gli operatori, che sia presso un negozio fisico o online ma comunque sempre legato ad un contratto
Gli americani stanno incrementando i loro acquisti online, così come l’India, all’arrivo di Xiaomi, vantava solo il 10% di acquisti effettuati in rete, mentre ora ha superato il 30% nell’ambito dell’e-commerce.
Xiaomi ha fino ad ora, registrato più di 3000 brevetti soltanto durante il corso del 2015, e sta continuando ad acquistarne altri, soprattutto, sempre a detta di Hugo Barra, quelli basici per le componenti essenziali necessarie a costruire i nuovi dispositivi. Xiang Wang, senior VP dell’azienda, ha affermato:” Siamo, ovviamente, ben consapevoli delle sfide che presenta l’area brevetti e pronti a combattere questa guerra.”
Come se non bastasse, ci sono i “patent troll”, piccole società che depositano e registrano enormi quantità di brevetti di ogni genere, per poi esercitare gli annessi diritti, guadagnando dalle violazioni dei brevetti a cui le aziende più grandi, inconsapevolmente, vanno incontro. Inoltre, altre aziende del settore esercitano i propri diritti su tecnologie e componenti già brevettate ma Hugo Barra sostiene di non esserne eccessivamente preoccupato, essendo quello dei brevetti un campo minato ma prevedibile.
Una volta che Xiaomi sarà arrivata definitivamente negli USA, sarà interessante vedere l’impatto che avrà su aziende quali Samsung e Apple, soprattutto se riuscirà a mantenere quel famigerato rapporto qualità/prezzo che ha negli altri paesi. Sarà arduo anche entrare nella mente del consumatore, che ritiene i due brand sopracitati gli unici capaci di fornire prodotti top, e quindi diventare un nome conosciuto a cui l’utente medio associa qualità e affidabilità.
Non ci resta che attendere un indefinito periodo del 2017 per vedere Xiaomi all’opera per vincere questa nuova ed importante sfida. Continuate a seguirci come sempre per futuri aggiornamenti in merito.