Xiaomi Mi 5: focus tecnico sul lettore di impronte

Xiaomi Mi 5

Dopo poco più di un anno e mezzo dal lancio di Xiaomi Mi 4, ha fatto il suo debutto lo Xiaomi Mi 5.
Questo lasso di tempo è servito a Xiaomi per mettere una delle nuove e principali caratteristiche dell’ultimo top di gamma, ossia il lettore di impronte digitali.
Rispetto ai dispositivi rivali, il lettore di impronte digitali dello Xiaomi Mi 5 è di dimensioni relativamente più piccole e più sottili.

Dall’avvento della presenza dei lettori di impronte digitali sugli smartphone, gli utenti più curiosi ed esperti hanno stilato delle guide all’applicazione tecnica dei lettori di impronte sui vari dispositivi.

Vanno presi in considerazione 5 aspetti: Metodo, Tipo, Materiale, Posizione e Dimensione.

Metodo

Scegliere il produttore del proprio lettore di impronte digitale è il primo passo da affrontare per ogni azienda. Tale scelta è legata anche al tipo di tecnologia che deve essere utilizzata per il proprio lettore.

tabella produttori sensori ID

Esistono infatti 5 metodi per raccogliere le impronte digitali:

  • Acustico;

  • Ottico;

  • Elettronico;

  • Calore;

  • Pressione.

Il metodo ottico ed elettronico sono quelli che vengono utilizzati da più tempo. Il primo è stato utilizzato per più di 30 anni, ma date le eccessive dimensioni di cui necessitava e lo spessore sottile di cui si avvalgono quest’oggi gli smartphone è stato sostituito, da 10 anni a questa parte, con il metodo elettronico che ben ha soddisfatto le esigenze dei produttori.

Naturalmente, la realizzazione di un ottimo lettore di impronte digitali comporta impegno e ricerca.
Diversi sono i produttori che hanno fallito in questo campo, ricevendo critiche e lamentele dai propri utenti sul malfunzionamento dei propri dispositivi e nel disconoscimento, a volte, della propria impronta digitale rendendo così impossibile l’accesso al proprio smartphone.
Negli ultimi anni si è lavorato molto sullo sviluppo di un sistema che permetta di effettuare i propri pagamenti dallo smartphone, utilizzando il lettore di impronte digitali. Ecco perchè Xiaomi ha scelto Fingerprint Cards come fornitore.

Tipo

Dei 5 metodi elencati in precedenza, soltanto quello ottico ed elettronico sono stati utilizzati sui dispositivi presenti attualmente sul mercato.
Per il riconoscimento dell’impronta, ogni produttore sceglie di affidarsi ad uno dei due tipi di acquisizione dell’imaging.
L’imaging digitale è la pratica utilizzata per sostituire la rilevazione fisica dell’impronta stessa.

Come dicevamo, ci sono due metodi:

  • Cluster Imaging
  • Close Imaging

Il Cluster Imaging utilizza la funzione direzionale della grandezza fisica. Attraverso un lettore ottico, viene riprodotto l’imaging dell’impronta utilizzando la direzionalità del fascio di luce prodotto dall’impronta.

Cluster Imaging

Il Close Imaging utilizza, invece, la struttura spaziale di cresta e valle della curva prodotta dall’impronta, generando così un campo speciale.

Close Imaging

Gli esperimenti e le prove effettuate con l’utilizzo di questi due metodi hanno fatto si che, il miglior metodo di acquisizione dell’impronta digitale sia quello capacitivo.

La prima generazione del sensore di impronte capacitivo era di tipo passivo e fu prodotta nel 1980. In quegli anni la legge di propagazione del campo elettrico non era ancora stata sviluppata, tanto che, per essere acquisita, l’impronta digitale doveva avere un contatto molto forte con il sensore, la cui dimensione era di 50 micron.

La seconda generazione fu introdotta nel 1990 ed era di tipo attivo. Il sistema venne implementato con un sensore in grado di rielaborare il segnale ricevuto secondo le linee guida della legge di propagazione del campo elettrico, in questo caso a corrente continua.

La terza generazione arrivò nei primi anni 2000 e fu presentata come un semplice aggiornamento di quanto visto nella seconda generazione. L’unica differenza era l’utilizzo del campo elettrico a corrente alternata.

La quarta generazione è caratterizzata da una combinazione tra ICT (Integrated Circuit Design) ed il sensore utilizzato nella terza generazione. Affidabilità, misurazione e produttività furono le caratteristiche implementate.

Il sensore di terza generazione è stato brevettato e registrato da Apple e quindi difficilmente utilizzabile, mentre quello di quarta generazione è ancora in via di sviluppo e non del tutto affidabile. Per questo motivo, Xiaomi, utilizza sui suoi dispositivi un sensore di seconda generazione che cerca di implementare nella funzionalità e nei materiali ( su Xiaomi Mi 5 è realizzato in “cristallo zirconato”)

Materiale

Xiaomi ha deciso di utilizzare per il sensore di impronte digitali del suo Mi 5, una piastra realizzata in Cristallo Zirconato.
Tale materiale ha un’alta resistenza al quarzo, principale colpevole dei danni causati ai sensori, e quindi garantisce un’elevata resistenza ai graffi. Inoltre ha un costo di realizzazione inferiore rispetto ad altri materiali (come ad esempio lo Zaffiro utilizzato da Apple) ed un’alta sensibilità che garantisce un’ottima lettura dell’impronta digitale.

Posizione

La prima apparizione di un lettore di impronte digitali viene annoverata tra i meriti di Apple, che lo posizionò sulla parte anteriore dei suoi dispositivi.
Huawei, di recente, ha invece rivoluzionato il mercato. Nei suoi top di gamma, infatti, il lettore di impronte digitali è posizionato sul retro del dispositivo.

La posizione, dunque, del sensore è sottoposta al libero gusto estetico del produttore che terrà anche conto delle funzionalità da attribuire al lettore stesso.

In casa Xiaomi, il sensore digitale dello Xiaomi Mi 5, lo troviamo sulla parte anteriore del dispositivo quasi a non voler “violare” l’elegante linea del dispositivo.

Dimensione

La prima generazione di sensori ID di Apple aveva delle misure di 88 x 88 @ 508 dpi = 19,36 millimetri quadrati che sono state poi aumentate a 96 x 112 @ 508 dpi = 26,88 millimetri quadrati su iPhone 6s.
Sul nuovo Xiaomi Mi 5, nonostanze l’utilizzo di un sensore ID di seconda generazione, le dimensioni dello stesso sono paragonabili a quelle di iPhone 6s e dunque di 96 x 112 @ 508 dpi = 26,88 millimetri quadrati.

Xiaomi mi 5

Sempre attenta all’esperienza dell’utente, Xiaomi sta impegnando molte sue risorse nello sviluppo di lettori di impronte digitali di quarta generazione che garantiranno maggiore sensibilità, maggiore sicurezza e affidabilità. Sviluppate queste caratteristiche, il sensore verrà dotato di maggiori funzionalità che garantiranno una vita più “smart” ai loro utenti.