Hugo Barra, vice presidente di Xiaomi, nel corso di una conferenza stampa a Hong Kong, ha fatto delle dichiarazioni sulle strategie finanziarie della società.
Hugo Barra ha spiegato che, a differenza del dicembre 2014, quando Xiaomi ha raccolto fondi con una offerta pubblica iniziale (o IPO dall’inglese initial public offering) – per una valutazione di 45 miliardi di dollari – la società, non ha bisogno oggi di reperire nuovi finanziamenti.
Xiaomi è autosufficiente sul piano finanziaro, ed i fondi disponibili, – secondo Hugo Barra – sono stati finora utilizzati per investire in più di 50 start-up, tra cui provider di contenuti multimediali e video-ludici, o servizi Internet come applicazioni di pagamento, in grado di aumentare le entrate, grazie a margini di profitto più elevati rispetto alla vendita di smartphone.
Tutti i guadagni sono stati poi rinvestiti fino a rendere l’attività del produttore auto-finanziata per diversi mesi.
Xiaomi aprirà due nuovi stabilimenti in India
Xiaomi sta avviando un progetto di espansione in India, dove intende espandere la sua capacità di produzione. L’obiettivo della società è di costruire due nuove fabbriche con la taiwanese Foxconn, oltre a quella già presente, per costruire tutti gli smartphone destinati al mercato indiano localmente.
Xiaomi attualmente produce in India, infatti, il 75% dei prodotti venduti in questo paese, ed ora mira a raggiungere il 100% grazie ai nuovi stabilimenti.
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