Qualcomm, la nota azienda produttrice di soluzione SoC, sembra essere caduta in cattive acque da quando diversi brand cinesi, tra cui Xiaomi e Lenovo, non hanno voluto confermarle “la fedeltà”.
La scorsa settimana, inoltre, gli investitori dell’azienda statunitense hanno ricevuto una brutta notizia: le loro azioni, infatti, sono calate del 15%, ma, per fortuna, hanno immediatamente evidenziato un rialzo del 5% il venerdì seguente. Derek Aberle, CEO Qualcomm, ha dichiarato che il fatturato legato alle licenze stipulate ha portato un calo dell’utile del 44%.
Ovviamente c’è anche da segnalare che il mercato cinese ha subito una variazione negativa nel campo della telefonia mobile e, nei casi più gravi, alcune aziende hanno addirittura interrotto i pagamenti a favore di Qualcomm.
In una recente conferenza, Qualcomm ha dichiarato di aver siglato un accordo con ben 60 aziende cinesi, tra le quali spiccano il nome di Huawei, ZTE e TCL Communication.
Dobbiamo inoltre ricordare che, come pioniere del mercato della tecnologia wireless, Qualcomm ha guadagnato enormi profitti dai brevetti derivanti da questo campo. Infatti, la maggior parte dei brand produttori di smartphone sono in credito verso l’azienda statunitense. Per essere precisi, sino ad ora le licenze stipulate hanno portato un utile di ben 6.6 bilioni di dollari, mentre l’utile derivante dai chip Qualcomm si aggira attorno ai 3.8 bilioni di dollari.
Per quanto riguarda Xiaomi e Lenovo, le due aziende cinesi dovrebbero pagare una grossa cifra a Qualcomm, cifra che però non è stata specificata né dall’azienda statunitense, né dalle due compagnie cinesi, che hanno scelto di non commentare e rimanere in silenzio.
Infine, in una conferenza Qualcomm tenutasi a Shangai il portavoce di Qualcomm ha annunciato che il termine ultimo per il pagamento dell’importo dovuto da Xiaomi e Lenovo è stato prorogato sino ad inizio 2016, ma basterà questo per ricevere l’importo dai suoi creditori?