Il produttore cinese OnePlus ha pubblicato alcune informazioni su come ha gestito il processore octa-core Qualcomm Snapdragon 810 montato sul suo nuovo top di gamma, il OnePlus 2 di cui vi riproponiamo la nostra recensione completa.
Secondo quanto dichiarato dall’azienda, il OnePlus 2 è dotato di ben tre tecnologie proprietarie sviluppate dalla compagnia per contenere ed ottimizzare la dissipazione del calore del chipset del suo ultimo flagship.
La prima tecnologia è denominata H-Cube che consente di attivare dinamicamente i core in base al carico di lavoro valutando anche la posizione fisica degli stessi.
La seconda, invece, è denominata Thermal-Aware Scheduler e consente di ottimizzare il carico di lavoro su tutti i core disponibili che agiscono contemporaneamente.
La terza, infine, chiamata Slow Motion Scheduling Group agisce via software ibernando le app meno utilizzate migliorando l’autonomia e alleggerendo il carico della CPU.
OnePlus dimostra di aver svolto un ottimo lavoro nell’ottimizzazione dello Snapdragon 810 montato sul OnePlus 2.
Tale considerazione però pone una domanda: tutte queste ottimizzazioni e tecnologie che effetti porterebbero su un chipset che non soffre di problematiche strutturali di progettazione?
E’ davvero necessario per le aziende adottare processori di ultima uscita con costi di Ricerca & Sviluppo per fronteggiarne le problematiche?
Cosa ne pensate a proposito?