Consolidata oramai la propria posizione in patria, le aziende produttrici cinesi stanno volgendo il loro sguardo verso i mercati adiacenti, mercati davvero potenzialmente fertili come quello indiano, malese, ecc. Xiaomi, ovviamente, è una di queste. Ecco come stanno le cose per il florido mercato indiano!
Probabilmente dopo aver affrontato non pochi problemi nelle settimane scorse, Xiaomi ed altre grandi aziende cinesi hanno deciso di prendere il toro per le corna incontrando in terra indiana la massima autorità politica, il primo ministro Modi. Il presidente Bin Lin ed altri 18 CEO della Repubblica Popolare hanno attraversato il confine per consolidare i propri rapporti commerciali.
Quanto a Xiaomi, per i fan e le aziende locali ci sono buonissime novità: di comune accordo con il premier Modi, l’azienda pechinese supporterà il “Made in India” andando a stabilire parte della produzione direttamente nel paese estero; una scelta obbligata che comunque aiuterà a fidelizzare meglio anche la clientela indiana, ma non è tutto.
Per aiutare il paese a diminuire il digital divide ed incentivare i giovani ad adottare modelli di business innovativi, la società di Lei Jun investirà una cifra di ben 100 milioni di dollari in start-up internet messe in piedi da cittadini indiani.
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