Sono passati poco più di due mesi dal rilascio dell’Asus ROG Ally, un prodotto davvero niente male che sin dai suoi primi giorni di vita è stato da tutti considerato come il vero (ed unico?) rivale di Steam Deck. Un dispositivo che sulla carta ha davvero tutto, compreso un processore AMD basato su Zen 4 (lo Z1 Extreme nel nostro sample), un luminosissimo display 1080p a 120 Hz e la possibilità di poter riprodurre praticamente tutti i giochi disponibili su Windows 11.
Insomma ci si può fare praticamente di tutto anche se, e questo va detto, probabilmente ci vorrete perlopiù giocare. D’altronde il brand produce alcuni tra i migliori PC da gaming in circolazione e quando è stata presentata la Asus ROG Ally le mie aspettative erano altissime.
Però c’è un però. Chi vi scrive non è un PC gamer, anzi, preferisco di gran lunga rinunciare a dettagli e prestazioni per la comodità di accendere una console e giocare in pochi secondi su una TV, ma nonostante questo, usando la Asus ROG Ally piuttosto attivamente da un paio di mesi, sono giunto ad una conclusione. Ma andiamo con ordine.
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Recensione Asus ROG Ally: la (potentissima) rivale di Steam Deck ha tanti pregi e un solo difetto
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Design e materiali
In quanto a design e materiali, c’è ben poco da criticare alla Asus ROG Ally. Pesa 608 grammi, si imputna senza problemi, l’ergonomia è ben studiata ed i materiali sono di ottima qualità. Certo, a dirla tutta per chi ha le mani grandi la distanza tra gli analogici, il display e i tasti potrebbe essere relativamente poca, ma si tratta di compromessi che vanno accettati ad occhi chiusi, considerando la natura del prodotto.
Integra poi una porta USB Type-C 3.2 Gen 2 che supporta Display Port 1.4 e che è inserita all’interno della presa ROG XG Mobile, ha l’ingresso per il jack 3.5 mm e poi lo slot Micro SD UHS-II con cui, data la sua alta velocità, è si potrà espandere lo spazio disponibile, che è di 512 GB grazie ad un SSD NVMe 2230 Gen 4×4. Insomma, non le manca proprio niente.
Anche la disposizione dei grilletti e delle leve posteriori ci ha convinto e, pur essendo di dimensioni molto più importanti rispetto ad un controller standard, Asus ROG Ally risulterà sempre comoda, anche dopo lunghe sessioni.
Attorno agli analogici sono stati integrati dei LED colorati che è possibile programmare tramite la suite di ASUS, così le alette M1 ed M2 che sono dei tasti macro. Infine, ci sono altri due tasti, anch’essi programmabili, con i quali si può ad esempio aprire subito il launcher per i giochi oppure far comparire la tastiera a schermo oppure ancora far aprire un menu di impostazioni rapide. Insomma, le possibilità sono davvero tantissime, ma va detto che già le impostazioni di default sono più che comode per navigare nel sistema operativo: puntatore del mouse, ad esempio, si gestisce con l’analogico di destra.
Display e audio
Ora, considerando che difficilmente si sfrutteranno tutti gli herz del pannello integrato, probabilmente avrei pensato ad integrarne uno meno “prestante” da questo punto di vista e al contempo meno energivoro. Poco male però, perché se c’è una caratteristica che ho adorato (e continuo ad adorare) di questa Asus ROG Ally è proprio lo schermo. È un IPS da 7”, touch screen, FullHD a 120 Hz che sulla carta riesce a coprire il 100% della scala sRGB e che ha un ottimo tempo di risposta di 7 millisecondi. L’unico neo potrebbe essere la scelta del brand di utilizzare un IPS al posto di un OLED, ma nel complesso è un fantastico schermo su cui giocare, che nei nostri test ha anche superato le aspettative.
Con il colorimetro (un Klein-10A) abbiamo rilevato una copertura di addirittura il 108.5% della scala sRGB e del 75.4% della scala DCI-P3, con un Delta-E di 0.16. Valori nettamente migliori rispetto a quelli della Steam Deck che, ad esempio, ha un Delta-E di 0.26.
Ed è così anche per la luminosità di picco, uno dei valori più importanti per un dispositivo pensato per essere utilizzato in mobilità: lo schermo dell’Asus ROG Ally ha raggiunto un valore di picco di 465 nit, che è quasi il triplo dei 170 nit di picco di una Steam Deck.
Insomma, sebbene lo schermo della Steam Deck non sia tra i peggiori in circolazione, quello dell’Asus ROG Ally è nettamente superiore in qualsiasi particolare, anche nell’ottimizzazione delle cornici, anche grazie alla protezione in Gorilla Glass DXC che non solo ne dovrebbe aumentare la resistenza ai graffi, ma che riesce a ridurre profondamente i riflessi.
Buona ma non perfetta la qualità audio emessa dai due speaker integrati, che sono compatibili con Dolby Atmos e sono supportati dalla tecnologia Smart Amp: il volume di riproduzione non è altissimo, ma la spazialità è ottima, anche se il bilanciamento delle frequenze tende molto agli alti e rinuncia ai bassi.
Prestazioni ed esperienza di gioco
Va detto però, che nonostante Asus ROG Ally abbia ottenuto praticamente il doppio del punteggio in GeekBench dispetto a quello medio di una Steam Deck, continuano ad essere le prestazioni il vero compromesso di questi dispositivi. Sia chiaro, non stiamo parlando di basse prestazioni, anzi, ma da un prodotto animato da un Ryzen Z1 Extreme mi aspettavo di più. Ma andiamo con ordine.
Il cuore Asus ROG Ally è appunto il processore di AMD, che è prodotto con un processo a 4 nm e che combina i core Zen 4 con RDNA 3. In sostanza è un processore Zen 4 a 8 core e 16 thread, che può lavorare ad un clock massimo di 5.1 Ghz ma con un TDP variabile tra 9 e 20 watt. Integra a sua volta una GPU da 12 CU e 8.6 TFlops, il tutto accompagnato da 16 B di memoria RAM di tipo LPDDR5 ed un SSD da 512 Gb.
Insomma, è una piccola bestiolina, soprattutto se si pensa che tutta questa potenza è stata inserita in un prodotto così compatto. E, sì, anche se permette ovviamente l’esecuzione di tutti i giochi nel cloud, va da sé che stiamo parlando di un prodotto pensato per eseguire i giochi in locale.
Però ci sono dei controsensi, e per capirli è necessario parlare di prestazioni e TDP. Per non entrare troppo nel tecnico, dovete considerare il TDP come un valore proporzionale tra potenza (e consumi) e prestazioni: maggiore è il TDP, maggiori saranno i consumi e maggiori saranno le prestazioni. Il punto principale però è che per giocare a titoli graficamente impegnativi, sarà necessario impostare al massimo questo valore, il che porterà un battery drain molto marcato che, in alcuni casi, consumerà la batteria della Asus ROG Ally in circa un’ora.
Insomma, anche se il display è un FullHD a 120 Hz, ridurne risoluzione e refresh rate in modo da risparmiare un po’ di batteria quando si è in giro potrebbe essere una giusta soluzione: su un display così piccolo, le differenze tra valori nativi e un 720p a 60 Hz sono davvero poco visibili.
Ora, con queste informazioni in mente, con la Asus ROG Ally va tenuta sempre una cosa in considerazione: l’esperienza di gioco cambia se si è in movimento, oppure in casa con la console alimentata.
Perché quando Asus ROG Ally è collegata all’alimentatore e si possono sfruttare i 30w massimi di TDP, sarà possibile giocare alla gran parte dei giochi disponibili per Windows, tenendo le impostazioni di sistema e riproducendoli con un framerate che non scende mai sotto i 30 fps, ma che difficilmente supera i 50.
Certo, con giochi più complessi come Avengers (soprattuto nelle scene dei combattimenti), oppure a Plague Tale Requiem, bisognerà accontentarsi di 30 fps, ma sempre con dettagli medio-bassi e sempre con la console in modalità Turbo. Quindi meglio se connessa all’alimentatore. Scendendo a 720p le cose cambiano tantissimo e molti giochi, come ad esempio Forza Horizon 5 o God of War, si avvicinano molto ai 60 fps.
Quindi sì, Asus ROG Ally è una console potente, che però porta con sé dei compromessi e la necessità di modificare delle impostazioni che se potrebbero sembrare semplici da gestire ai più “smanettoni”, potrebbero dar noia a persone (come me) che vogliono solo giocare, senza dover pensare a mille settings da gestire.
Software e interfaccia
Oltre alle prestazioni che, sia chiaro, sono comunque stellari se paragonate alle dimensioni ridottissime dell’hardware, un altra caratteristica che “frena” l’esperienza utente della Asus ROG Ally è il software, anzi, è Windows 11.
Perché, a differenza della Steam Deck che è animata da Steam OS, Asus ha invece affidato all’OS di Microsoft la completa gestione del sistema. E, certo, avere Windows 11 nativo su un prodotto del genere vuol dire poter accedere senza troppo impegno a tutta la libreria di giochi di Xbox Game Pass, a Steam, all’Epic Games Store e via dicendo, così come – ipoteticamente – collegandola a un dock schermo mouse e tastiera la si potrebbe utilizzare come un vero e proprio PC domestico, ma il punto è che sin dal primo avvio ci si rende conto che Windows 11 non è un OS pensato per essere utilizzato su un 7” con il touch screen.
Certo, utilizzando l’analogico di sinistra si potrà gestire il puntatore del mouse, ma anche solo gestire la tastiera a schermo diventa un po’ complicato, per non palare della miriade di aggiornamenti che sarà necessario portare a termine al primo avvio della console: una volta accesa per la prima volta, passerete almeno due ore (se avete una connessione veloce) prima di poter installare il primo gioco.
Il cuore del sistema pensato da Asus è l’app Armory Create, un’interfaccia grafica pensata sia per raccogliere tutti i giochi e i servizi installati che per richiamare tutta una serie di opzioni di personalizzazione, tra cui è possibile modificare le singole modalità di esecuzione per ogni gioco installato: potrete scegliere non solo la sensibilità degli analogici, ma anche il TDP da utilizzare univocamente per ogni gioco e così via.
Ed anche se in game sarà sempre possibile modificare tutte le impostazioni del dispositivo, va detto che in quanto a gestione ed esperienza utente quelli di Asus hanno ancora un bel po’ di lavoro da fare. Ad esempio, selezionando un gioco Xbox in Armory Create, si aprirà l’applicazione di Xbox con la quale si dovrà poi avviare il gioco.
Ed è lo stesso con i titoli EA, ad esempio: avviato il gioco con la GUI di Asus, si dovrà poi interagire con un menu palesemente pensato per essere gestito con mouse e tastiera, il che rende tutta la fase di avvio un po’ troppo macchinosa.
Insomma, il punto è questo: su Steam i titoli sono meno, ma è tutto più immediato, su Asus ROG Ally le possibilità sono infinite, con tutti i pregi ed i difetti di Windows 11.
Autonomia e ricarica
La batteria integrata nella ASUS ROG Ally è una 40 Wh ed è inutile girarci intorno: con il TDP al massimo non ha un’autonomia lunghissima. Certo, si tratta di un fattore che varia tantissimo anche in base al titolo eseguito, ma prima di acquistare un prodotto del genere è bene tener presente che si tratta di un dispositivo con il quale si potrà giocare per circa 1 ora quando servono le massime prestazioni.
Va detto però che il sistema di ricarica è eccellente: a differenza di Steam Deck che richiederà circa 2 ore e mezzo per una carica completa, si potrà ricaricare la ASUS ROG Ally in circa un’ora, con l’alimentatore in confezione.
Prezzo e considerazioni
ASUS ROG Ally è disponibile sia sul sito ufficiale, che dai rivenditori autorizzati e su Amazon Italia con disponibilità immediata al prezzo 799€ per la versione RC71L dotata di Ryzen Z1 Extreme con 512 GB di spazio di archiviazione su memoria SSD. Ad oggi, è possibile acquistarla in sconto a 749 euro (ricondizionata), ma le scorte sono limitate: trovate tutti i link nei box in basso.
Ed è un prezzo importante, che pone la ASUS ROG Ally un bel po’ più in alto rispetto alla Steam Deck. Va detto però che considerando l’ottima qualità costruttiva, i materiali, l’ottimo display ed il rapporto prestazioni/dimensioni, non si tratta poi di una cifra così folle.
Anche perché, tutto sommato, l’esperienza di gioco è più che positiva, ed anche se si dovrà avere a che fare con le impostazioni grafiche, con i compromessi dovuti al consumo della batteria etc etc, sono convinto che ASUS ROG Ally è una delle migliori alternative in questo particolare segmento del mercato, che è appena nato.
E, certo, Windows 11 rende il tutto un po’ più macchinoso, ma va considerato anche il fatto che apre la porte a infinite possibilità e non solo in ambito ludico. Connettere la Ally ad un display portatile ed utilizzare mouse e tastiera la rende un ottimo computer “da viaggio”, con cui sarà possibile eseguire tutte le operazioni più comuni, oppure ci si può giocare sul cloud, oppure ancora la si può utilizzare per riprodurre film e serie TV in streaming o come media station.
Insomma, considerandone le dimensioni la ASUS ROG Ally è potentissima, ma non la definirei “solo” una console portatile.