Come forse ricorderete, lo scorso Dicembre, quasi in concomitanza con l’apertura delle vendite dello Xiaomi Redmi Note in India, la corte suprema di Nuova Delhi, vietò la vendita al produttore cinese per una causa iniziata ai suoi danni da parte di Ericsson.
L’accusa era di violazione dei brevetti legati alle tecnologie 3G, Edge ed AMR, che costò, appunto, il rinviò a giudizio per Xiaomi con conseguente blocco momentaneo delle vendite fino a data da destinarsi.
Alcuni giorni dopo il ban venne fatta luce sulla questione chiarendo che il blocco delle vendite era legato ai soli smartphone con SoC Mediatek. Blocco che, secondo quanto dichiarato ufficialmente, era stato fissato per il 5 Febbraio da poco trascorso, in attesa di una nuova sentenza.
Nel frattempo, però, Ericsson è tornata nuovamente all’attacco denunciando la vendita di smartphone con SoC Mediatek venduti dallo store online Xiaomishop.com, sito dal quale l’azienda cinese ha immediatamente preso le distanze comprovando non essere il proprio store ufficiale di vendita.
L’Alta corte di Delhi ha dato ragione a Xiaomi, stabilendo anche una proroga per la vendita di smartphone dotati di SoC Qualcomm con scadenza per il prossimo 18 Marzo, data fino alla quale è concessa a Xiaomi la vendita in india.
Ad accompagnare questa proroga, una clausola: Xiaomi deve versare, tramite il Registro Generale dell’Alta corte di Delhi, 1.61 dollari americani per ogni smartphone venduto in India.
A partire dal 18 Marzo è prevedibile che il tribunale prenda una decisione decisiva sulla questione della violazione dei brevetti.
Tutto rinviato a poco più di un mese, quindi, al termine del quale sapremo come evolverà la situazione
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