Quanti di noi, un anno fa, avrebbero pensato che ci sarebbe servito assolutamente un notebook? Certo, si lavorava al PC già prima degli ultimi avvenimenti, ma la spinta era rivolta verso soluzioni Desktop spesso datate o comunque che non favorivano in modo esponenziale la produttività in movimento.
La storia però, dopo alcuni mesi, è cambiata: abbiamo iniziato ad assimilare il termine “smart working“, il lavoro portato a casa, sogno di alcuni, incubo per altrettanti. Oltre a questo, si è forzatamente incentivata la didattica a distanza (DaD), dove le persone in età scolare si sono ritrovate a dover seguire le lezioni, insieme ai propri compagni, attraverso uno schermo.
Ma come si sono sviluppate quelle che diventeranno le occupazioni del futuro? Diciamo questo perché colossi della tecnologia e dei servizi digitali, come Google e Facebook, hanno pensato bene di favorire chi si trova a proprio agio in questo tipo di “ambiente lavorativo” nel rimanerci a volontà, purché si resti produttivi.
Discorso un po’ diverso con la didattica, ma non è escluso che le Università possano ragionare in tal senso. Insomma, sta cambiando il modo di pensare lavoro e studio e c’è un elemento che ha spinto in maniera importante queste modalità: il notebook, protagonista assoluto in questo periodo.
Notebook: da ingombro a portale sul mondo, ecco perché è fondamentale per smart working e didattica a distanza
Da dove partire quindi, per capire come il mercato dei notebook sia tornato effettivamente florido? Il discorso è molto “minato”, nel senso che ci sono tanti fattori che però possiamo spiegare anche utilizzando uno smartphone o un tablet. Ma possiamo andare sul sicuro dicendo che ritrovare il piacere di lavorare con un display da almeno 14″ (ma il ritorno dei 16″ può essere un fattore) è sicuramente che i sopracitati dispositivi non possano darti.
Perché è chiaro che la vista possa dire facilmente addio a stare per ore ed ore applicata su pannelli più piccoli o comunque, l’hardware pensato per usi differenti rispetto a quello che un notebook, che chiaramente con il sistema operativo Windows apre a molti più spiragli professionali ed educativi (sebbene Zoom, Microsoft Teams e Google Classroom siano molto utilizzati anche da mobile).
E se ci facciamo caso, quelli che hanno più avuto una “riscoperta” più concreta dei laptop sono proprio gli studenti, praticamente sommersi da un mercato smartphone-centrico, dove il mobile fa da padrone in ogni operazione digitale personale e familiare, ma che soprattutto allontanava i più giovani dal concetto di produttività sedentaria, diventato un diktat in un periodo storico del genere.
Soprattutto, c’è stato un investimento importante da parte dei produttori al fine di portare sul mercato dei prodotti molto efficienti a costi che fino a qualche tempo fa relegavamo a soluzioni meno importanti. Di per sé è questo quello che ha spinto le persone ad accomodarsi nello smart working e nella didattica a distanza: il rapporto qualità/prezzo.
Il rapporto qualità/prezzo e la rinascita di AMD
Ma come si è sviluppata questa qualità a prezzo contenuto? La Ricerca e lo Sviluppo dei sopracitati produttori si è concentrata molto su componenti hardware che consumassero molto poco ma che in quanto a produzione non costassero tantissimo. Su tutto, possiamo trovare la nuova vita di AMD, che con i processori Ryzen è riuscito a prendersi una fetta di mercato molto interessante proprio grazie ad un’affidabilità ad un prezzo sotto i 1000€ che non era così facile, resta non facile, trovare con il primo rivale del chipmaker americano, la connazionale Intel.
Non è solo però una questione di “fornitori”, ma anche gli OEM sono riusciti a creare prodotti molto interessanti. Con l’approdo sul mercato occidentale dei player cinesi, come ad esempio Honor, nato sette anni fa dall’ala di Huawei e ora indipendente, il settore è letteralmente esploso. Quando si va, sia online sia in store fisico, a valutare un reparto tecnologia, oggi è molto più semplice dare uno sguardo ai notebook.
Vuoi per la portabilità, vuoi per la leggerezza che una soluzione Desktop non riuscirebbe mai a dare, vuoi appunto le prestazioni. Oggi un laptop può essere acquistato in maniera intelligente, perché si compra qualcosa che possa soddisfare praticamente tutte le esigente di un utente di tante fasce d’età e occupazionali.
Numeri record per le spedizioni e le vendite di notebook
E questo, in modo tangibile, lo si può notare in termini di numeri e di market share, in cui le vendite hanno visto di nuovo un incremento molto importante sia a livello generale, sia proprio nello specifico del produttore. Come racconta questo grafico di Canalys, che spiega come nel Q3 2020 (terzo trimestre), ci sia stata un’importante crescita del 13% nel mercato dei notebook, che in 10 anni rappresenta un vero e proprio record.
A coadiuvare questi dati, c’è anche il grafico di T4, che ci mostra come il settore crescerà ancora nei prossimi anni, ma che già rispetto al 2018, nel 2020 sono stati venduti almeno 5 milioni di computer in più.
Se guardiamo poi allo specifico, notiamo che gli stessi brand, soprattutto quelli già affermati sul mercato, hanno avuto una crescita importante quando praticamente si pensava non sarebbe riuscito più a spingere in questo settore. Ovviamente, come è facile intuire, quelli più favoriti sono quelli che propongono un prodotto Consumer piuttosto che un prodotto professionale, visto che lo smart working, salvo comprovate esigenze, non ha bisogno di hardware troppo imponenti.
E tra questi, la già citata Honor è forse quella che più ha investito su questo aspetto, cioè fornire qualcosa che fosse nell’insieme: appetibile stilisticamente, facile da trasportare, potente nelle prestazioni e soprattutto che possa essere alla portata di tutti quanto al rapporto qualità/prezzo.
L’arrivo dei MagicBook nel nostro mercato ha creato un’alternativa importante, un vero e proprio must per quello che offrono, tanto che in questi mesi la domanda è stata talmente alta da ritrovarsi con stock esauriti dopo poco tempo. E tutto, ovviamente, è riconducibile agli usi che si fanno dei notebook in generale, ma più nello specifico di quelli di Honor, aperti a tante possibilità.
La spinta dei nuovi produttori per soluzioni per nulla costose
I dati sopra riportati, non presentano però i nuovi protagonisti della scena laptop globale, cioè è i brand cinesi. A distinguersi in questo senso è proprio Honor, che nell’ultimo anno ha lanciato sul mercato notebook di ottimo livello, senza spendere uno sproposito, cosa che già nel 2019 non avremmo di certo immaginato.
Un esempio è l’Honor MagicBook Pro, che con il suo ampio display FullView da 16.1″, la sua CPU AMD Ryzen 5-4600H (quindi la declinazione più potente), la sua compattezza nella struttura ma soprattutto un’ottima autonomia, rappresenta più che una valida alternativa, considerando il suo prezzo di 699€.
Questa macchina infatti, incarna perfettamente lo spirito di quanto detto finora sul ritorno in grande stile del mercato notebook, ma anche del venire incontro alle esigenze dell’utenza in termini di acquisto, esperienza ed usabilità generale. Perché se bisogna esser “costretti” in casa, quanto meno si ha un mezzo che ci connetta con il mondo senza rinunce.
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