Brand rivelazione degli ultimi anni, ma questo non fa più notizia. Un successo in Occidente iniziato già prima della distribuzione ufficiale. Xiaomi è diventata in poco tempo qualcosa che gli altri competitor nel mercato smartphone hanno iniziato a temere, chi per un motivo, chi per un altro. E lo sa bene il CEO di quest’entità decennale, Lei Jun, che punta ad eccellere in Europa (mercato ormai di punta del brand) e lanciare la sfida a Huawei a casa propria in Cina, con una strategia al rialzo, pur mantenendo il solito rapporto qualità/prezzo.
Xiaomi: Lei Jun vuole rendere il brand un’entità locale per gli smartphone in ogni paese in cui vende
Partendo proprio dai piani per poter eccellere in patria, l’idea di Lei Jun è portare a tutte le fasce di prezzo un prodotto di grande qualità. La massimizzazione dei costi porterà il pubblico a scegliere Xiaomi perché quello che otterranno dai loro smartphone è quanto di più efficiente, almeno nei progetti del brand, si possa trovare sul mercato.
Poi, Lei Jun sposta il ragionamento al mercato globale e specificamente a quello europeo. Il super dirigente di Xiaomi ha spiegato che un altro obiettivo fondamentale del marchio è di espandere la globalizzazione del prodotto a quanti più mercati possibili e dare un ottimo seguito al successo ottenuto nei primi tre mercati in Europa andando a rendere il brand un’entità locale, piuttosto che qualcosa di “estero”.
Infine, conclude sul futuro del brand: “Per i prossimi 10 anni, il Gruppo Xiaomi ha deciso di avviare una nuova attività e ricominciare da capo. Il Made in China ha possibilità illimitate e sono fiducioso per il futuro”. Il domani è sempre più arancione?
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