Con il lancio prima dello Snapdragon X Elite e dopo dello Snapdragon 8 Elite, Qualcomm ha riacceso la già aspra lite con ARM, un tempo partner e adesso nemica del chipmaker californiano. Con la creazione di questa serie Elite, Qualcomm ha abbandonato i core ARM in favore di quelli Oryon, realizzati su tecnologie proprietarie che non dipendono più da quelle dell’azienda britannica. Una scelta che non è andata per nulla giù ad ARM, che adesso minaccia di revocare le licenze necessarie a Qualcomm per realizzare i suoi Snapdragon.
ARM vuole revocare le licenze con cui Qualcomm produce i suoi Snapdragon
Facciamo un rapido riepilogo: nel 2001, Qualcomm acquista la startup NUVIA, grazie a cui da via al progetto Oryon, ideato per realizzare core proprietari da sostituire a quelli ARM che troviamo su molti degli smartphone e tablet in circolazione. Non solo le tecnologie proprietarie tendono a funzionare meglio, essendo cucite su misura, ma sul lungo termine costano anche meno, eliminando le spese da pagare agli intermediari, come in questo caso ARM.
Qualcomm, così come MediaTek e altre, paga per avere le licenze di ARM, perché utilizza la sua architettura delle CPU ARM Cortex nei SoC Snapdragon. ARM non produce fisicamente i chip, ma progetta l’architettura dei processori che altre aziende adottano e integrano nei loro dispositivi, che quindi devono corrispondere delle royalties basate sul numero di chip venduti o su accordi specifici.
Da essere uno dei suoi più grandi partner commerciali, Qualcomm è presto diventata una minaccia per i guadagni di ARM, che dopo l’acquisizione di NUVIA ha annunciato nuove politiche più restrittive e costose e pensato di diventare rivale di Qualcomm e MediaTek. Ciò che viene recriminato è che NUVIA avesse precedentemente stretto con ARM un accordo più economico in quanto legato solo al mercato dei server, salvo poi essere allargato anche a quello di PC e smartphone in seguito all’acquisizione di Qualcomm, a cui (secondo ARM) sarebbe dovuta seguire una rimodulazione dell’accordo.
Dopo il lancio di uno Snapdragon 8 Elite che si propone come il SoC più potente in circolazione, ARM ha deciso di controbattere, annunciando la volontà di revocare le licenze con cui Qualcomm può produrre i suoi System-on-a-Chip. Per quanto i core Oryon la sleghino da ARM, per ora sono presenti solo sui SoC di fascia più alta, mentre tutti gli altri in quella medio/bassa utilizzano ancora core ARM, e questo sarebbe un grosso problema per la compagnia statunitense.
Non ha tardato ad arrivare la risposta di Qualcomm, che ha parlato di “solite minacce” con cui ARM vorrebbe “interferire con le nostre CPU e aumentare le percentuali di royalty indipendentemente dagli ampi diritti previsti dalla nostra licenza“. ARM ha dato a Qualcomm 60 giorni di preavviso, dopo i quali non potrà più utilizzare le licenze in questione, anche se per Qualcomm si tratta perlopiù di un “tentativo di interferire” con il processo che si terrà a dicembre 2024.
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