Lo scorso 22 marzo la Russia è stata colpita da un terribile attacco terroristico perpetrato dall’ISIS-K nella città di Mosca e in questi giorni il Cremlino ha chiesto all’app di messaggistica istantanea Telegram maggiore attenzione alle conversazioni che possono avvenire sulla piattaforma. Secondo gli organi di intelligence, infatti, il reclutamento dei terroristi sarebbe avvenuto proprio tramite la celebre app.
Il Cremlino intima maggiore attenzione a Telegram dopo l’attentato di Mosca
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, in una recente intervista con i media russi, ha assicurato che per il momento non c’è l’intenzione di bloccare l’app all’interno del paese (come per esempio avvenuto in Spagna), ma ha chiesto al suo fondatore di prestare maggiore attenzione a quello che accade su Telegram.
“Ci aspetteremmo più attenzione da Pavel Durov, perché questa risorsa unica e fenomenale dal punto di vista tecnologico, che è cresciuta, infatti, davanti agli occhi della nostra generazione, sta diventando sempre più uno strumento nelle mani dei terroristi – utilizzata per scopi terroristici“, ha dichiarato Peskov.
La risposta del fondatore russo di Telegram non è ancora arrivata: dal 2014, infatti, Durov ha lasciato la Russia per trasferirsi a Dubai, dove attualmente vive con la doppia cittadinanza araba e francese.
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