Multa da quasi 2 miliardi per Apple dopo la denuncia di Spotify

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Aggiornamento 05/03: quella che le indiscrezioni suggerivano potesse essere una multa da 500 milioni si è tramutata in realtà in una multa da ben 2 miliardi di euro per Apple in seguito alla denuncia di Spotify. Trovate tutte le informazioni direttamente nell’articolo.

Secondo le ultime indiscrezioni emerse in rete da fonti più che affidabili, l’Unione Europea avrebbe messo nuovamente nel mirino Apple e sarebbe pronta a multare la compagnia statunitense con una cifra record. L’indagine, iniziata dopo una denuncia da parte di Spotify, potrebbe evidenziare delle irregolarità anche nella gestione dei servizi musicali in streaming.

In arrivo una multa da 500 milioni di euro per Apple a causa dei servizi musicali

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La multa di ben 500 milioni di euro potrebbe essere annunciata all’inizio del mese di marzo, secondo i rumor lanciati in queste ore dal Financial Times. L’indagine dell’Unione Europea potrebbe aver evidenziato come Apple avrebbe impedito alle app su iPhone di informare gli utenti di alternative più economiche per la musica in streaming, con gli abbonamenti che potevano essere acquistati al di fuori di App Store a prezzi più conveniente.

Secondo la commissione, le azioni di Apple sono da ritenere illegali e anti-competitive, con la diretta conseguenza che alla compagnia guidata da Tim Cook sarà probabilmente imposto di non bloccare più l’acquisto degli abbonamenti con pagamenti di terze parti all’interno delle app, non dovendo più fare per forza affidamento agli acquisti in-app dell’App Store.

Non ci resta quindi che attendere informazioni direttamente dall’Unione Europea, per scoprire se la multa verrà effettivamente confermata oppure se l’indagine avrà prodotto un esito differente.

Aggiornamento 23/02: è bagarre tra Apple e Spotify

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Forse un po’ a sorpresa, è partito il botta e risposta tra Apple e Spotify che hanno commentato l’uno le dichiarazioni dell’altro. Il colosso statunitense accusa il servizio di streaming di voler utilizzare gratuitamente e senza limiti gli strumenti messi a disposizione dall’App Store, mentre Spotify risponde per le rime accusando Apple di aver fatto di tutto per intralciarne il successo. Di seguito trovate le dichiarazioni complete.

Siamo felici di supportare il successo di tutti gli sviluppatori, incluso Spotify, che è la più grande app di streaming musicale al mondo. Spotify non paga nulla ad Apple per i servizi che l’hanno aiutata a creare, aggiornare e condividere la loro app con gli utenti Apple in 160 paesi in tutto il mondo. Fondamentalmente, la loro lamentela riguarda il tentativo di ottenere un accesso illimitato a tutti gli strumenti Apple senza pagare nulla per il valore offerto da Apple.” ha dichiarato la compagnia guidata da Tim Cook.

La risposta di Spotify non si è fatta attendere: “Il successo di Spotify è avvenuto nonostante i migliori sforzi di Apple per ottenere un vantaggio artificiale favorendo il proprio servizio musicale in ogni momento, ponendo blocchi stradali e imponendo restrizioni ingiuste al nostro. Secondo le regole attuali, Apple controlla l’accesso di Spotify ai propri clienti e offre a Spotify una delle due opzioni insostenibili: o dobbiamo offrire un’esperienza utente scadente in cui non possiamo comunicare direttamente come acquistare o abbonarci a Spotify su iPhone oppure dobbiamo farlo. accettare uno svantaggio di costo del 30% rispetto al nostro più grande concorrente. Questa non è una situazione di parità. Sosteniamo la Commissione europea e confidiamo che agirà presto per creare un ecosistema equo per tutti i soggetti coinvolti.

Aggiornamento 05/03: ufficializzata la multa, ma è molto più salata del previsto

Apple
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L’Unione Europea ha confermato la multa per Apple, accusata di aver abusato della posizione dominante nel mercato per condizionare il settore dello streaming musicale. Quella che le indiscrezioni suggerivano potesse essere una multa da 500 milioni di euro si è tramutata in una salatissima sanzione di ben 1.8 miliardi di euro. La compagnia di Cupertino, ovviamente, ha già annunciato che farà ricorso: ci vorranno quindi ancora diversi mesi per scoprire come si concluderà la vicenda.

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