Recensione OnePlus 12R: un (quasi) top di gamma

recensione oneplus 12r smartphone


Il OnePlus 12, flaghship già protagonista di una nostra recensione pochi giorni fa, è un dispositivo che nel complesso ci ha stupito e che è riuscito a portare la fascia alta degli smartphone ad un prezzo sicuramente più tollerabile rispetto la media dei top di gamma attuali, tutti sopra i 1000 euro.

Se già quello è stato uno smartphone che ci ha impressionato con le sue prestazioni e il suo rapporto qualità-prezzo, il nuovo OnePlus 12R dovrebbe essere ancor più interessante per molti. Sì, perchè il prezzo scende ancora, naturalmente grazie a qualche rinuncia hardware che non vi priva comunque di una buona esperienza, ma anzi fa alcune scelte strategiche chiave per ottenere un prezzo di partenza più accessibile: 699 euro ed un paio di omaggi niente male, ma andiamo per ordine.

Recensione OnePlus 12R

Design e Materiali

E’ vero: se già nella recensione del OnePlus 12 ci siamo quasi lamentati delle poche differenze estetiche rispetto il modello della generazione precedente, con questo OnePlus 12R le somiglianze con il OnePlus 11 sono praticamente raddoppiate. È uno smartphone Android abbastanza standard, con uno schermo curvo lungo i bordi sia anteriori che posteriori e delle finiture di qualità, come da tradizione in casa OnePlus. Il telaio è realizzato in alluminio con finiture opache e anti impronte, caratteristica che di certo non passerà inosservata agli amanti degli smartphone senza cover.

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Nella parte posteriore del OnePlus 12R c’è un’enorme modulo fotocamera che si fonde perfettamente nel bordo in alluminio: i più attenti avranno notato che qui manca l’incisione del marchio Hasselblad nella fotocamera, e questo vi fa capire su cosa vertono principalmente le differenze tra i due smartphone di nuova generazione. Naturalmente non può mancare l’Alert Slider che ha fatto la storia di OnePlus, anche se ora si trova sul lato opposto, a sinistra, per migliorare le prestazioni dell’antenna: nonostante non rappresenti nulla di tecnologico, personalmente trovo questo slider una delle migliori implementazioni da parte di un produttore di smartphone, perchè la praticità e l’immediatezza d’uso non hanno assolutamente rivali. E lo dico da possessore di iPhone 15 Pro, che con il suo Action Button ha rivoluzionato il mercato.

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Ci sono due colori disponibili per il OnePlus 12R, Cool Blue e Iron Gray: sono sempre molto propenso verso le colorazioni più fresche e giovanili, come quella Blu in questo caso, ma purtroppo questa si contraddistingue per una finitura lucida e scivolosa, mentre la variante Iron Gray in mio possesso, potrebbe sembrare un po’ più tradizionale e noiosa, ma all’atto pratico tende sia a sporcarsi meno che ad essere meno scivolosa, è innegabile.

Il OnePlus 12R possiede inoltre una certificazione IP65, ma in più è dotato di una feauture che consente allo schermo di funzionare in modo più preciso quando è bagnato: il 12R utilizza la sua CPU per rilevare quando lo schermo è bagnato e regolarne la reattività, riducendo il numero di tocchi errati e reazioni ritardate. Ben fatto OnePlus, è la prima volta che personalmente provo un sistema del genere e devo dire che funziona bene: certo, è da valutare quante volte nella vita si sfrutterà questa caratteristica, ma è sempre positivo averla. Ingressi e tasti, invece, non differiscono rispetto al 12: anche qui infatti troviamo la porta infrarossi, insieme al secondo microfono in alto, in basso invece il doppio speaker, connettore USB-C e carrello SIM, mentre a destra i pulsanti del volume e accensione, infine a sinistra lo slider.

Display

Una cosa di cui non mi sono mai potuto lamentare durante i miei test degli smartphone di OnePlus è sempre stata il display, e sono certo che vi farà piacere sapere che su questo modello “economico” OnePlus non sta risparmiando nemmeno sullo schermo, perchè il risultato è eccezionale. Si tratta di un pannello OLED LTPO da 6,7 pollici con una risoluzione pari a 2780 x 1264 pixel, che nell’eventualità può essere scalata a 2376 x 1080 pixel per prolungare la durata della batteria.

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Questo schermo, infatti, al di là della risoluzione, condivide molte delle caratteristiche tecniche del fratello maggiore: mi riferisco ovviamente alla compatibilità con i recenti standard HDR10+ e DolbyVision, ma anche al refresh rate adattivo da 1 a 120Hz e soprattutto alla luminosità massima (teorica) di 4500 nits, al pari proprio di OnePlus 12. Per farla breve, e non dilungarci troppo sui tecnicismi, è un display con una fedeltà cromatica indiscutibile, soprattutto per la sua fascia di prezzo. Molto buona anche la regolazione della temperatura colore che integra controlli e settaggi “Pro” per una maggiore libertà di personalizzazione.

Per quanto riguarda i sistemi di sblocco, sotto il display OnePlus ha inserito un sensore biometrico di tipo ottico molto ben funzionante: il dettaglio che ho apprezzato moltissimo è la collocazione dello stesso sensore, che per la prima volta è posizionato più in alto quasi ad un terzo dello schermo a partire dal basso, anzichè molto basso come consuetudine.

Hardware e prestazioni

OnePlus sta realmente promuovendo il OnePlus 12R come un “performance flagship”, il che non è poi così strano se considerate che utilizza un processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, che ok è della precedente generazione ed è superato dall’ormai nuovo Gen 3, ma rimane comunque un top performer in ambito smartphone, assolutamente da non sottovalutare. OnePlus lo ha abbinato a 16 GB di RAM LPDDR5X e a una memoria di archiviazione UFS 3.1 da 256 GB, senza altre varianti a disposizione.

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Così come sul modello di punta dell’azienda, anche in questo 12R è stata posta un’attenzione significativa sul raffreddamento, con il sistema di “Cryo-Velocity” che vanta due camere a vapore per raffreddare rapidamente il telefono: il comportamento, grossomodo, è lo stesso visto nel OnePlus 12 liscio, con performance lievemente castrate dopo lunghe sessioni di benchmark o gaming, per una gestione un po’ più conservativa delle performance. Ad ogni modo, quello di cui non vi lamenterete pressochè mai è sicuramente la temperatura dello smartphone, che a fatica sono riuscito a far intiepidire dopo un bel po’ di benchmark.

Al di là dei soliti pensieri perversi da tech addicted, posso dirvi che lui funziona veramente bene nei contesti quotidiani: il software ha ormai raggiunto una grande maturità, e le performance nella totalità degli scenari sono decisamente positive e soddisfacenti. Non ho provato il OnePlus 12, ma probabilmente sono certo che su questo fronte non riuscirei a notare praticamente nessuna differenza se non quella numerica nei benchmark.

A mani basse, secondo il mio punto di vista, è tra i prodotti da prendere in considerazione per rapporto qualità prezzo anche, per assurdo, al prezzo di lancio che poco si discosta dallo street price dei competitor dello scorso anno, con scheda tecnica simile. In termini di connettività, invece, lui supporta due schede sim con un doppio slot Nano, naturalmente è compatibile con il 5G, Wi-Fi 7 e Bluetooth 5.3 con tutti i più recenti codec.

Software

A livello software, invece, nessuna differenza con il fratello maggiore: arriva anche lui con a bordo Android in versione 14 e OxygenOS 14.0, una ROM ormai consolidata e stabile che non ha più bisogno di grosse presentazioni. Per quanto possa essere rimasta piuttosto statica negli ultimi anni, per quanto mi riguarda è un punto di riferimento per funzionalità e stabilità, oltre che per versatilità in termini di personalizzazione.

Non segue troppo le mode, non applica stravolgimenti importanti di anno in anno, ma è un sistema sempre fluido, semplice da utilizzare per qualsiasi target di utenti e soprattutto completamente esente da rallentamenti, blocchi, crash o qualsiasi altro aspetto simile. Insomma, semplice ed efficace, che personalmente è la strada migliore in tante circostanze. Non mancano le funzionalità Shelf, già viste in passato, così come una Gaming Zone ottimizzata per gli amanti dei giochi e molto altro.

Fotocamera

Naturalmente le differenze principali con il modello “top” non potevano non risidere all’interno del comparto fotografico che, vi dirò, rimane comunque di alto profilo anche su questo OnePlus 12R. All’interno del grande camera bump, infatti, si trovano tre lenti e un flash che ingannevolmente sembra essere un quarto sensore. Il sensore della fotocamera principale è il Sony IMX890 da 50 MP f/1.8, completo di OIS, affiancato da una ultra-wide da 8MP f/2.2 con FOV da 112 gradi, e da un sensore macro da 2MP. C’è anche una fotocamera selfie da 16 megapixel con apertura f/2.4 e stabilizzazione elettronica.

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Parlando di qualità e non di numeri, invece, posso dirvi che in ambienti ben illuminati, i colori delle foto scattate sono vivaci e ben saturati, un po’ come avviene da tradizione nei vari OnePlus provati nel corso degli anni; la gestione della gamma dinamica è eccellente, e nella stragrande maggioranza dei casi, le immagini catturate in modalità automatica sono di notevole qualità e più che buone per un target consumer.

Questo livello di performance si mantiene anche in condizioni di scarsa luminosità, grazie all’attivazione automatica della modalità notturna che restituisce risultati sempre apprezzabili, gestiti bene dal motore di elaborazione delle immagini software. Anche la camera ultra-wide, seppur sia da soli 8MP, mi ha stupito, contrariamente a tanti pregiudizi che mi ero fatto leggendo la scheda tecnica: certo, rimane evidente la differenza di qualità con la lente primaria, ma pecialmente in termini di equilibrio delle tonalità di colore oltre che di definizione, devo dire di aver ottenuto dei risultati sempre piacevoli.

La fotocamera anteriore offre prestazioni di buon livello di giorno, un po’ meno di notte dove il rumore è più marcato. La registrazione video raggiunge un massimo di 4K a 60 fps con la lente primaria, e solo in FullHD a 30fps con la lente Ultra-Wide; la qualità è accettabile per la fascia di prezzo, con una stabilizzazione anche di tutto rispetto.

Autonomia

Per mantenere il OnePlus 12R sempre operativo c’è una batteria da 5500 mAh, 100 mAh più grande rispetto a quella del OnePlus 12, e una ricarica da 100 W. C’è un caricabatterie nella confezione che può ricaricare il telefono dallo 0 al 100% in 25 minuti, seppur faccia un po’ strano ormai trovare un caricatore così potente, dotato però di porta USB-A e non C. La ricarica wireless, invece, è stata rimossa su questo modello.

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Per quanto riguarda l’autonomia, invece, il giorno intero di utilizzo questo smartphone lo regge sempre, a prescindere dalle tipologie di usi se stressanti o meno; si fa fatica a superare una giornata nella maggior parte delle situazioni, ma vista la velocità di ricarica si può certamente chiudere un occhio. Molto buono, invece, il consumo di batteria in standby che è praticamente nullo: in una notte, con connessione Wi-Fi attiva, non ho superato il 2% di consumo.

Prezzo e considerazioni

OnePlus 12R arriva ufficialmente sul mercato a 699 euro, cifra che al lancio include un paio di Buds Pro 2 del valore di 179€ ed in più, in caso foste studenti, di un 10% di sconto aggiuntivo tramite la convalida con mail universitaria. Al di là delle valutazioni sul prezzo, OnePlus 12R è un dispositivo che tecnicamente mi ha convinto, ha un display eccezionale, un bel design, una scheda tecnica di tutto rispetto pur non essendo di ultima generazione, ed una batteria notevole con ricarica rapida.

Le valutazioni, naturalmente, sono da fare in modo più ampio: meglio lui, o un OnePlus 11 dello scorso anno con uno street price lievemente più basso? Oppure puntare direttamente alla versione standard del nuovo OnePlus 12 e decidere di investire circa 200 euro in più? Onestamente le differenze sono pochissime, e a meno che non rientriate nella categoria degli amanti delle schede tecniche, difficilmente vi consiglierei il modello top per pochi tangibili cambiamenti.

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