Wi-Fi 7 ufficiale: come cambierà internet rispetto al Wi-Fi 6

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Sono passati quattro anni dal debutto del Wi-Fi 6 (e due dal mediano Wi-Fi 6E), e ora la certificazione ufficiale del nuovo standard Wi-Fi 7 rappresenta l’ennesimo passo evolutivo nel mondo della connettività. Non è la prima volta che se ne parla, ma adesso l’ente Wi-Fi Alliance l’ha ufficialmente certificato, e questo significa che da qui in avanti vedremo sempre più dispositivi capaci di supportarlo.

Wi-Fi Alliance certifica ufficialmente lo standard Wi-Fi 7: tutte le novità

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L’era del Wi-Fi ha avuto inizio con lo standard 802.11, detto anche Wi-Fi 0, lanciato nel lontano 1997. Con una velocità massima di 1-2 Mbps, questo standard ha aperto la strada alla connettività senza fili, consentendo alle persone di collegare dispositivi come computer e stampanti senza l’impiego di cavi.

Il progresso non si fece attendere: gli standard successivi, come 802.11a, 802.11g e 802.11n, portarono significativi miglioramenti in termini di velocità e prestazioni. Il Wi-Fi 4 (802.11n) è stato particolarmente rivoluzionario, offrendo velocità fino a 600 Mbps, utilizzando una doppia frequenza 2,4/5 GHz e introducendo la tecnologia MIMO (Multiple Input Multiple Output) per migliorare la copertura e l’affidabilità delle reti.

Con l’avvento del Wi-Fi 5 (802.11ac), le prestazioni fecero un balzo in avanti, raggiungendo velocità teoriche di oltre 6 Gbps e introducendo la tecnologia MU-MIMO (Multi-User Multiple Input Multiple Output), permettendo a più dispositivi di connettersi contemporaneamente senza compromettere la velocità. Successivamente, Wi-Fi 6/6E (802.11ax) hanno ampliato ulteriormente le capacità del Wi-Fi, offrendo velocità superiori e una maggiore efficienza energetica, ideale per il crescente numero di dispositivi connessi nelle case e negli ambienti lavorativi.

Arriviamo così al Wi-Fi 7, detto anche 802.11be ed Extremely High Throughput (EHT), che come il precedente standard Wi-Fi 6E sfrutta la tecnologia tri-banda 2,4/5/6 GHz ma introducendo la tecnologia Multi-Link Operation (MLO): quando si esce dalla portata di una delle tre bande, non è più necessario riconnettersi alle altre ma avviene tutto in automatico; inoltre, la distribuzione della connessione su 2 o 3 bande significa latenza ridotta a solo l’1%.

Raddoppia la larghezza di banda, passando da 160 a 320 MHz, per una maggiore velocità di download che teoricamente potrebbe raggiungere i 46 Gbps ma che all’atto pratico potrebbero attestarti ben sotto questo record (si parla di 7 Gbps su smartphone). Velocità elevate anche grazie alla tecnologia 4096-QAM, che permette il trasporto di segnali a 12-bit anziché a 10-bit.

Adesso che è stato certificato, lo standard Wi-Fi 7 troverà spazio su sempre più dispositivi, fra smartphone, PC, tablet e ovviamente modem e router; tuttavia, già oggi è possibile acquistare modem TP-Link, Netgear e Amazon Eero che hanno il supporto Wi-Fi di ultima generazione, anche se i costi rimangono abbastanza proibitivi.

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