È inutile non ammetterlo, molti di voi saranno d’accordo con me nel pensare che negli ultimi anni i prodotti del brand hanno perso quel “fascino” che li ha fatti trasformare da una piccola azienda di nicchia ed uno dei più importanti player del mercato.
Per questo le mie aspettative sul nuovo OnePlus 12 sono state alte sin dalla sua presentazione in Cina, e non per quanto riguarda solo l’hardware, ma soprattutto per capire se l’azienda avesse avuto ancora la capacità di bilanciare caratteristiche e prezzo di vendita come fece con la generazione precedente.
Ma ce l’hanno fatta solo a metà: OnePlus 12 ha un prezzo di partenza di 969,00 euro per la versione 12/256, che diventano 1099,00 euro per la versione 16/512: tramite il box in basso però, potrete acquistarlo in sconto a 999,00 euro. Certo, l’aumento rispetto all’anno scorso c’è stato ed è pure piuttosto sostanzioso (il modello base di OnePlus 11 costava 849,00 euro), ma nonostante questo stiamo parlando di un dispositivo che rimane sotto la soglia “psicologica” dei 1000 euro, in cui ormai i compromessi sono davvero pochi.
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Recensione OnePlus 12: caratteristiche, display, prestazioni, batteria, fotocamere e prezzo
Unboxing
La confezione del OnePlus 12 è la solita, tipica, bellissima scatola a cui ci ha abituati l’azienda: è rossa, ha un rivestimento gommato, ed è ben organizzata. Al suo interno troviamo:
OnePlus 12;
alimentatore da 100W con ingresso USB Type-C;
cavo USB Type-C / Type-C;
cover in silicone;
spillino per lo slot SIM;
manualistica.
Design e materiali
Con i suoi 220 grammi, OnePlus 12 è diventato molto più pesante rispetto alla generazione precedente (che, ricordiamo, pesava circa 205 grammi), ed anche se le forme rimangono praticamente le stesse, in realtà è diventato anche più grande e più spesso.
Insomma, non si tratta di certo dello smartphone più compatto e leggero del mercato, anche perché è molto ingombrante e piuttosto scomodo da utilizzare con una mano, ma va detto che l’ottimo bilanciamento dei pesi tende molto a ridurre il “fastidio” dovuto alle dimensioni, rendendo l’impugnatura più comoda di quel che si possa pensare.
Sul design, poi, va specificata una cosa OnePlus 12 è disponibile in due colorazioni, Silky Black ed Flowy Emerald, che hanno un grip molto diverso tra loro. La versione nera ha una scocca posteriore realizzata con una particolare lavorazione che lo rende super piacevole al tatto e per nulla sofferente alle impronte digitali, che però diminuisce tantissimo il grip aumentando la scivolosità; la versione smeraldo invece, ha una scocca posteriore in Gorilla Glass 5 che è più lucida e soffre di più le impronte digitali, ma è decisamente meno scivolosa e più comoda da maneggiare.
Da un punto di vista puramente stilistico, non mi sento di giudicare più di tanto l’aspetto del nuovo OnePlus 12 anche perché, colore smeraldo a parte, in tutta sostanza è cambiato ben poco rispetto alla generazione precedente.
Certo, qualche novità c’è: l’alert spider è stato spostato sulla sinistra (una soluzione più intelligente secondo me), nel frame superiore è stato integrato un blaster IR (che è sempre ben accetto) e la porta USB non è più una 2.0 ma una 3.2 Gen 1 ed arriva finalmente la certificazione IP che nel modello dell’anno scorso era assente (ma che è IP65 e non IP68).
Display
E anche su OnePlus 12 c’è l’ottimo display che ci si aspetta da un dispositivo del brand, che però quest’anno è leggermente più grande (si passa a 6.82” contro i 6.7” della generazione precedente) e molto più sicuro per gli occhi. Il pannello è un ProXDR 2K, è un LTPO a 120 Hz, ma le sue peculiarità sono un ottimo PWM Dimming a 2160 Hz (per le basse luminosità) ed una sorta di DC Dimming a 360 Hz (per le alte luminosità).
Ora, il brand afferma che il pannello sia in grado di raggiungere una luminosità di picco record di 4500 nits, e io voglio credergli, ma personalmente non sono mai riuscito a spingere il pannello verso questi valori, raggiungendo invece una luminosità di circa 1500 nits riproducendo contenuti in HDR al massimo della luminosità.
Ad ogni modo, numeroni a parte si tratta di un ottimo pannello che garantisce un’altrettanto ottima densità di pixel per pollice (510 ppi), che ha angoli di visione leggermente inferiori rispetto ad un C8 di TCL, ma nettamente migliori di un E6 di Samsung.
Anche la regolazione della temperatura colore è ora molto più libera nelle impostazioni di sistema ed il brand ha integrato una funzionalità molto simile al True Tone di Apple grazie alla quale, sfruttando la telecamera, adatterà i colori del pannello alla tipologia di luce dell’ambiente in cui lo si va ad utilizzare.
Hardware e prestazioni – OnePlus 12
Da buon “top di gamma del 2024”, anche il OnePlus 12 è animato dal nuovo Snapdragon 8 Gen. 3, la nuova generazione del modello di punta di Qualcomm, che quest’anno è affiancato da 12 o 16 GB di memoria LPDDR5X e 256 o 512 GB di tipo UFS 4.0. E considerando il SoC e la RAM, va da sé che è uno dei pochi ad offrire queste caratteristiche a meno di 1000 euro ma, anche qui, qualche piccolo compromesso c’è.
Sia chiaro, in quanto a prestazioni c’è ben poco da criticare al OnePlus 12, anche perché lo smartphone risulta sempre scattante e super fluido, ma va detto che a mio parere non si tratta di una delle migliori espressioni del nuovo SoC di Qualcomm, soprattutto in quanto a thermal throttling.
Da un punto di vista di numeri nudi e crudi, nei benchmark che abbiamo effettuato sul OnePlus 12 abbiamo ottenuto dei risultati quantomeno in linea con gli altri smartphone che utilizzano la nuova piattaforma di Qualcomm. Ma il punto è un altro: OnePlus 12 è l’unico smartphone con Snapdragon 8 Gen. 2 che abbiamo testato , i cui si verificano repentini underclocking a temperature neppure chissà quanto elevate.
Come noterete dall’immagine in alto, dopo circa 4 minuti di test per il throttling il SoC viene leggermente “frenato” dal sistema, e se si procede a lungo nel test, il fenomeno si ripete.
E le stesse cose le si nota negli stress test di 3D Mark ed AnTuTu, che hanno evidenziato una “stabilità prestazionale” di poco superiore al 50% ed una gestione del SoC molto conservativa, con la quale si taglia praticamente le gambe al processore, abbassando le frequenza di clock e le relative performance della CPU molto spesso anche con picchi che toccano valori piuttosto bassi.
Quindi la mia domanda è questa: se al brand sta così a cuore il suo nuovo sistema di dissipazione e se lo sta osannando così tanto, che senso hanno questi repentini underclock? Anche perché ok, OnePlus 12 si riscalda ma non tocca mai valori eccessivi e tutto sommato riesce a gestire le temperature molto bene (forse proprio grazie a questa gestione conservativa?).
La buona notizia però è che quando si va a giocare, ci vorranno almeno 25/30 minuti per iniziare a vedere gli effetti di questi fenomeni e, giusto per essere chiari: OnePlus 12 non è uno smartphone lento e la stragrande maggioranza delle persone non noterà neppure tutti i fenomeni di cui vi ho parlato fino a ora, ma considerando che il brand lo esalta come uno dei più potenti in circolazione, in realtà non lo è. Ma costa meno della stragrande maggioranza dei suoi competitor.
Ad ogni modo, buono l’audio in capsula così come l’audio stereofonico che è compatibile con Dolby Atmos. Piuttosto preciso il sensore per le impronte digitali integrato nel display, molto stabile la connessione alle reti WiFi e davvero ottimi sia la ricezione alla rete cellulare (grazie ad una nuova antenna omnidirezionale posta lungo tutto il frame in alluminio) che il motore di vibrazione aptico, che è davvero di qualità.
Fotocamere
In quanto a fotocamere, OnePlus 12 continua sull’ottima strada intrapresa con la generazione precedente, ma perde una caratteristica fondamentale: non utilizza più tutti sensori Sony. Le fotocamere sono tre, quella principale utilizza un sensore Sony LYT-808 da 50 megapixel da 1/1.4′ stabilizzato otticamente e con un’apertura f/1.6. L’ultra-wide invece rimane invariata ed utilizza un Sony IMX581 da 48 megapixel con un field of view di 114° ed un’apertura f/2.2, ed arriva uno zoom periscopico 3X che utilizza un sensore OmniVision OV64B da 64 megapixel grande 1/2” e con apertura f/2.6.
Ora, sia chiaro, OnePlus 12 fa ottime foto, ma dirla tutta non riesco a spiegarmi la scelta di utilizzare una lente periscopica con un fattore d’ingrandimento che si potrebbe raggiungere senza alcun problema anche utilizzando delle ottiche tradizionali e, sì, la fotocamera periscopica è comunque una delle più risolute e luminose del mercato.
Ma mi è molto dispiaciuto che quest’anno il brand non abbia più utilizzato tutti sensori di Sony, e perso quindi quell’uniformità delle immagini scattate con le diverse ottiche che ho tanto apprezzato nella generazione precedente.
Ad ogni modo, in condizioni di buona luminosità i colori sono vibranti e ben saturati e sicuramente in grado di raccontare l’atmosfera che c’era quando si è scattata la foto. La gestione della gamma dinamica è eccellente e nella stragrande maggioranza delle volte, tutte le immagini scattate con la modalità automatica sono davvero di ottima qualità.
Ed è lo stesso anche quando non c’è luce. La modalità notturna si attiva automaticamente ed i risultati sono sempre ben godibili e gestiti perfettamente dal software di elaborazione delle immagini. Certo, quando si va a scattare con l’ultra-wide e la tele i risultati sono meno piacevoli rispetto a quelli che si ottengono con la principale, ma va detto che il connubio tra OnePlus e Hassemblad ha portato ad ottimi risultati soprattutto in termini di bilanciamento delle tonalità di colore.
Buona la fotocamera anteriore, che utilizza un sensore Sony IMX615 da 32 megapixel f/2.45, non male i video che possono essere registrati alla risoluzione massima di 8k a 30 fps e, finalmente, tutte le ottiche permettono di registrare in 4K a 60 fps.
Software
Ad animare OnePlus 12 ci pensa Android 14 personalizzato dalla OxygenOS 14.0, un’interfaccia grafica che più passa il tempo più diventa ad essere pulita e ben ordinata, ma personalizzata da tutta una serie di funzioni extra come Shelf (che personalmente non mi fa impazzire), oppure la possibilità di personalizzare la GUI in ogni minimo particolare e molto altro.
Per come la vedo io, ormai è diventato un software ai limiti del noioso (passatemi il termine), ma è in assoluto tra i più affidabili e adatti a chi cerca sia semplicità sia un ventaglio di possibilità di personalizzazione senza necessariamente strafare: è sempre fluido, semplice da utilizzare anche dai meno esperti e totalmente privo di rallentamenti o micro-lag. Insomma, non è proprio tra le mie interfacce grafiche preferite, ma è chiara e veloce, e non integra funzioni assurde che a lungo andare potrebbero influenzare negativamente l’esperienza utente.
Batteria e ricarica
La batteria da 5400 mAh in accoppiata con il nuovo processore di Qualcomm, garantisce un’ottima autonomia allo smartphone che, però, mai come quest’anno è molto influenzata dal tipo di utilizzo che si fa del dispositivo: qualora lo si utilizzi senza troppi calcoli complessi, si potrebbe arrivare anche ad un giorno e mezzo di autonomia, ma quando il SoC inizia a lavorare sul serio il battery drain diventa molto più marcato.
Poco male però, perché continua ad essere presente la ricarica veloce SuperVooc a 100w e, udite udite, OnePlus 12 è il primo top di gamma del brand che finalmente recupera la ricarica wireless, che in questo modello è a 50w.
Prezzo e considerazioni
OnePlus 12 ha un prezzo di partenza di 969,00 euro per la versione 12/256, che diventano 1099,00 euro per la versione 16/512: tramite il box in basso però, potrete acquistarlo in sconto a 999,00 euro. Ed è un prezzo perfetto, soprattutto considerando che è l’unico smartphone top di gamma a rimanere sotto i 1000 euro e che, rispetto al modello dell’anno scorso, arriva con molti meno compromessi.
Insomma, paragonandolo alle generazioni precedenti, OnePlus 12 è lo smartphone con meno compromessi mai prodotto dal brand ed eccetto il design quasi immutato e l’assenza di una certificazione IP68 (che probabilmente interesserà a pochi), è difficile trovargli altri difetti. Va da sé, poi, che nonostante l’aumento del prezzo stiamo parlando di uno dei top di gamma “più economici” del momento.
Continuo però a chiedermi il motivo per il quale OnePlus abbia deciso di “limitare” così pesantemente la potenza di calcolo del nuovo Snap. Mistero.
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