Gli ultimi mesi stanno sorridendo a Huawei, che dopo anni passati in maniera defilata rispetto al resto dell’industria si sta ritrovando al centro delle attenzioni dei media ma soprattutto dei consumatori. Ovviamente il boom di vendite è circoscritto alla sola Cina, l’unica nazione dove l’azienda riesce a mantenere alta la sua posizione nonostante il ban USA. Lo abbiamo potuto constatare nel Q3 2023, trimestre durante il quale Huawei ha registrato la crescita più significativa, numeri in salita che ritroviamo anche nella fascia premium del mercato.
Continua la crescita nelle vendite di smartphone per Huawei, al contrario di SMIC
I dati pubblicati da Canalys analizzano la fascia sopra i 3.500 CNY (circa 450€), evidenziando per l’ennesima volta come sia Apple a fare la voce grossa quando si parla di top di gamma venduti. La classifica del 2023 fino a ora vede 7 posizioni su 10 occupate da vari melafonini, in particolar modo quelli di scorsa generazione, il cui lancio è avvenuto prima del ritorno in auge di Huawei.
Se si parla di iPhone 15, infatti, sappiamo che le sue vendite sono state penalizzate dalla serie Huawei Mate 60: nella classifica di Canalys, Mate 60 Pro si posiziona quarto, sopra proprio iPhone 15 Pro e Pro Max che sono poi seguiti da Huawei P60. L’apprezzamento dei flagship Huawei sta quindi salendo, di pari passo con quello per i suoi pieghevoli, con un Mate 60 Pro sta registrando numeri record, almeno per gli ultimi anni di Huawei.
Le previsioni parlano di un 2024 per Huawei ancora più roseo, mentre non si può dire lo stesso per SMIC, fautrice di quel Kirin 9000S che ha permesso a Huawei di ritrovarsi in questa posizione. Il principale chipmaker fab cinese ha infatti annunciato un grosso calo del -80% degli utili nel corso del Q3 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, cioè il calo più significativo sin dal 2019. Non va meglio nemmeno alle entrate, che nel Q3 sono state di 1,62 miliardi di dollari rispetto agli 1,91 del 2022, un calo del -15%.
Una situazione quasi paradossale, se si pensa appunto che l’impennata di Huawei dovrebbe coincidere con quella di SMIC, senza cui non esisterebbe il succitato SoC Kirin; il chipmaker prevede comunque di riprendersi entro la fine dell’anno, con ricavi che dovrebbero salire dall’1% al 3%.
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