La sfida fra ASUS e Samsung si sposta dal mercato consumer al tribunale, perché la compagnia taiwanese ha citato in giudizio quella sud-coreana per la presunta violazione di brevetti. Le notizie recenti attorno ad ASUS non sono state fra le più entusiasmanti: prima di era parlato di stop al modding, poi di addio alla serie ZenFone, ma in entrambi i casi è arrivata la smentita da parte dell’azienda.
Samsung avrebbe violato un brevetto per smartphone fra quelli depositati da ASUS
Questa volta non parliamo di indiscrezioni, però: ASUS ha prima affidato alla compagnia Celerity IP LLC la gestione e la salvaguardia delle sue proprietà intellettuali, operazione che ha portato alla denuncia di Samsung. La storia è sempre la solita: il mancato accordo fra ASUS e Samsung comporterebbe il mancato pagamento delle licenze su a un brevetto in ambito connettività 4G e 5G. Viene citato il brevetto 10.187.878, relativo a un “metodo e apparato per migliorare la trasmissione utilizzando una risorsa configurata in un sistema di comunicazione wireless, applicabile a vari smartphone 4G e 5G“.
Samsung avrebbe utilizzato illecitamente questa tecnologia su tutti i propri smartphone, tablet e smartwatch da oltre un anno, dichiara ASUS. Quello in questione è un brevetto che ricade nella categoria FRAND, acronimo che sta per “Fair, Reasonable, and Non-Discriminatory” (cioè “Giusto, ragionevole e non discriminatorio“), legando la questione a quella fra Nokia e OPPO, che per lo stesso motivo ha portato l’azienda cinese a dover abbandonare alcuni mercati europei. Difficile che accada lo stesso con Samsung, che rispetto a OPPO Europa ha molto più da perdere, pertanto è lecito immaginare che ci sarà un trattativa che si concluderà con Samsung che paga ASUS, salvo sorprese impreviste.