Da dove comincio con il Samsung Galaxy Z Fold5? Perché sì, a meno che non li si mettesse uno accanto all’altro, agli occhi meno esperti le differenze con la generazione precedente sono davvero poche. E questo è sia un bene, che un male. È un bene perché c’è poco da fare, il Samsung Galaxy Z Fold4 (qui la recensione) è stato il miglior pieghevole “per le masse” dell’anno scorso, d’altro canto però è anche una cosa potenzialmente negativa, perché potrebbe far dubitare molte persone sul fatto che si tratti effettivamente di uno smartphone nuovo, soprattutto considerando che quest’anno il pieghevole di Samsung ha molta più concorrenza.

Ma come ho scoperto utilizzandolo ormai per quasi due settimane, le (poche) novità introdotte con il Samsung Galaxy Z Fold5 lo rendono ancora una volta il miglior pieghevole mainstream e rappresentano quella che potremmo definire una “prova di forza” del brand nel mondo dei pieghevoli.

È una contraddizione? Probabile, soprattutto perché arriva accompagnato da un aumento di prezzo teorico che, come vedremo, non è poi così marcato come sembra, a fronte di ulteriori piccoli passi in avanti che, seppure potrebbero sembrare ai più poco importanti, ne migliorano ancora di più la maneggevolezza e la user experience quotidiane.

Perché proprio questo il Samsung Galaxy Z Fold5, il pieghevole per eccellenza da utilizzare tutti i giorni, anche da persone che non sono poi così appassionate e nerd come chi scrive.

Recensione Samsung Galaxy Z Fold5: cosa cambia (per davvero) con lo Z Fold4

Design e materiali

Che il Samsung Galaxy Z Fold5 sia più leggero e meno spesso della generazione precedente l’abbiamo già detto più volte, e la differenza è percepibile sin dal primo utilizzo. È più comodo da impugnare con una mano, stanca meno nell’utilizzo per lunghi periodi, ma continua a rimanere piuttosto importante soprattutto quando lo si mette in tasca.

E questa è una cosa dovuta al form factor del dispositivo. Un argomento che sì, è stato discusso più volte da voi utenti soprattutto perché ormai le soluzioni proposte dai diversi competitor del brand sudcoreano sono tante, ma sul quale Samsung è stata chiara a voler continuare per la sua strada. D’altronde, se cambiassero le proporzioni del dispositivo, probabilmente si parlerebbe di uno smartphone tutto nuovo e non di uno Z Fold. Ma, al costo di andare controcorrente, vi dico la mia: per me, il form factor del Samsung Galaxy Z Fold5 è perfetto.

E mi spiego meglio. Del pieghevole di Samsung ho sempre apprezzato la possibilità di utilizzarlo da chiuso con una mano e, quando ne ho la necessità, aprirlo per avere a disposizione un mini-tablet. Ditemi, di quanti smartphone si può raccontare la possibilità di utilizzo con una mano?

Certo, bisogna abituarsi a digitare su una tastiera così piccola, ma dopo un po’ di pratica ci si fa l’abitudine. Ciò che non mi fa impazzire però è tutta l’esperienza utente quando si utilizza la cover: quest’anno abbiamo ricevuto in prova quella con la nuova S-Pen, che è molto più sottile ed altrettanto comoda. Il problema però è sempre quello: date le cornici molto sottili dello schermo anteriore, quando si utilizza la cover si potrebbero avere dei problemi di digitazione proprio nella zona dei bordi, ed anche le gesture potrebbero non essere proprio comodissime. Inoltre, la cover con Spen rende molto più scomodo l’utilizzo dello smartphone nella modalità flex, perché tende a sbilanciarlo molto.

Detto questo, la vera novità del Samsung Galaxy Z Fold5 e dello Z Flip5 (qui la recensione) è la nuova cerniera. E non è una novità da sottovalutare, anzi: la cerniera è il cuore di uno smartphone pieghevole, e quella del Samsung Galaxy Z Fold5 è la migliore del mercato. Non fa più strani rumori quando si apre e si chiude, ovviamente ora le due sezioni sono parallele, ha meno ingranaggi interni (il che ne aumenta la durabilità) e durante tutto il movimento di apertura e chiusura la resistenza è sempre la stessa.

E, credetemi, non sono dettagli di poco conto in un dispositivo nato per essere aperto e chiuso. Per non parlare del fatto che, nonostante sia stata radicalmente cambiata, la cerniera continua a garantire la certificazione IPX8: quelli di Samsung sono gli unici pieghevoli ad essere resistenti all’acqua dolce, anche se mi sarebbe piaciuto vederli resistenti anche alla polvere.

Ed è tra l’altro molto più resistente rispetto alla generazione precedente. Aimé ho avuto modo di testare il nuovo Armor Alluminium ed il Gorilla Glass Victus 2 pochi giorni dopo averlo ricevuto e, nonostante il mio sample abbia preso una caduta di quelle importanti, non si è fatto neppure un graffio.

Display

Ma è proprio la certificazione IPX8 che ci porta ai display, strano ma vero. Perché il punto è sempre quello: la piega c’è, e si vede molto. In giro ho letto alcune prime impressioni di giornalisti che sottolineavano come, grazie alla nuova cerniera, la piega nello schermo interno fosse diventata meno visibile, ma a dirla tutta io la penso proprio all’opposto: a mio avviso, è diventata più larga rispetto alla generazione precedente. E le motivazioni per le quali il brand non abbia “risolto” questo problema, me le ha dette stesso Samsung quando siamo stati a Seoul: la piega è ancora presente, per poter garantire la certificazione IPX8. Detto questo, nulla a cui dopo 2/3 giorni di utilizzo ci si abitui e, a dirla tutta, a mio avviso sul Fold è meno fastidiosa di quella del Flip, perché è una piega verticale.

Ad ogni modo, in quanto a dimensioni, il display interno e quello esterno restano praticamente identici rispetto alla generazione precedente. Quello interno è un Dynamic AMOLED 2X da 7.6” a 120 Hz, quello esterno invece è da 6.2” sempre a 120 Hz. Insomma, dal punto di vista delle dimensioni, dal punto di vista della risoluzione, non cambia niente. Ciò che cambia, ed è davvero una novità che migliora profondamente l’esperienza utente, è la luminosità di picco del pannello interno.

Ora lo schermo pieghevole del Samsung Galaxy Z Fold5 può arrivare ad una luminosità di picco di ben 1750 nits, ed è lo stesso valore del display del Samung Galaxy S23 Ultra (qui la recensione). Il che vuol dire che in condizioni di luce diretta si vede perfettamente, viene ridotto l’effetto “plasticoso” dello schermo e soprattutto, con luminosità molto alte la piega dello schermo inizia a diventare visivamente irrilevante.

Detto questo si tratta di ottimi display, con colori ben saturati, neri profondi e con un’ottima densità di pixel per pollice. Insomma, qualitativamente siamo gli ottimi livelli dello Z Fold4, con qualche nit di picco in più.

Però va detta una cosa, una volta per tutte: proprio per via del form factor del dispositivo, a mio avviso il Samsung Galaxy Z Fold5 è un prodotto pensato per il multitasking e per la produttività, ma non tanto per guardare i video. Leggere, modificare un PDF, utilizzare più app contemporaneamente, sono tutte esperienze fantastiche e possibili a questi livelli solo con il pieghevole di Samsung, ma se si va a guardare un film sullo schermo interno (che ha una proporzione di 23.1:9) la presenza delle bande nere superiori e inferiori rende l’immagine poco più grande di quella che si avrebbe con un S23 Ultra.

Hardware e prestazioni

Dal punto di vista hardware, servono poche parole. Samsung Galaxy Z Fold5 utilizza lo stesso Qualcomm Snapdragon 8 Gen. 2 for Galaxy che abbiamo visto nell’S23 Ultra, e le prestazioni sono le medesime. Ed utilizzare questo processore non vuol dire solo avere più potenza di calcolo per CPU e GPU, ma anche poter utilizzare memorie interne UFS 4.0 e RAM LPDDR5, molto più veloci rispetto a quelle che troviamo nella generazione precedente.

In sostanza, il Samsung Galaxy Z Fold5 compete direttamente con l’S23 Ultra in termini di potenza ed esperienza utente, è un top di gamma a tutti gli effetti, in grado di gestire ad occhi chiusi anche i giochi più complessi o i rendering di video ad alta risoluzione. Quindi la domanda è questa: preferisci avere prestazioni del genere su un form factor tradizionale, o su un pieghevole? Fortunatamente non c’è una scelta sbagliata, e dipende tutto dalle proprie esigenze.

Vi dico solo una cosa però: se per voi il multitasking è importante, la strada da intraprendere è quasi “obbligata” ed il Fold è assolutamente la scelta giusta.

Tornando a noi, buono l’audio in capsula e la ricezione della rete cellulare, così come la connessione e le prestazioni con le reti WiFi che ho notato essere profondamente più stabili anche con le nuove reti WiFi 6e. Buono il sensore per le impronte digitali, che continua ad essere posizionato nel tasto d’accensione alla giusta altezza e che è profondamente più veloce e preciso di quello under-display dell’S23 Ultra.

Va detto però, che il posizionamento in questa zona, inizia a diventare un pochino fastidioso quando si utilizza una cover, soprattutto quando si posiziona lo smartphone su uno stand o su un supporto per auto.

Fotocamere

Ad ogni modo, la presenza del nuovo Snap 8 Gen. 2 si fa sentire anche lato fotocamere. Ed è ancora più palese se si considera che il Samsung Galaxy Z Fold5 ha le stesse identiche fotocamere della generazione precedente, ma i risultati sono profondamente diversi. Insomma, l’importanza della fotografia computazionale negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente, e Samsung è uno dei brand che da questo punto di vista ha fatto il lavoro migliore. In tutta sostanza, la sua fotocamera principale da 50 megapixel f/1.8 stabilizzata otticamente, affiancata da uno zoom 3x da 10 megapixel f/2.4 ed una ultra-wide da 12 megapixel f/2.2 in soldoni allinea il foldable dell’azienda con gli ottimi S23 e S23+. Questo però non vuol dire che non mi sarebbe piaciuto vedere il Samsung Galaxy Z Fold5 con un nuovo modulo fotocamere, o addirittura con una periscopica.

In condizioni di buona luminosità le foto scattate con tutti gli obiettivi sono di buona qualità, con un’ottima gestione della gamma dinamica, un buon bilanciamento dei colori e senza essere troppo influenzate da quella saturazione eccessiva tipica dei dispositivi dell’azienda. Insomma, la fotocamera del Samsung Galaxy Z Fold 5 è la migliore espressione di Samsung nel settore dei pieghevoli, e senza dubbio rappresenta il comparto più completo e di qualità dell’intero mercato dei foldable.

E la stessa qualità la si ritrova anche negli scatti notturni: sempre grazie all’ottima elaborazione software, è possibile realizzare fantastici scatti di notte, anche in condizioni di luce nulla a mano libera anche se, soprattutto in particolari condizioni di scatto, è proprio di notte che si nota di più il divario qualitativo tra l’ottica principale e le altre due.

Non mancano poi le tante modalità di scatto a cui ci ha abituati l’azienda, come la possibilità di utilizzare lo schermo esterno come mirino o quella di poter utilizzare lo smartphone “ad L” come se fosse uno stand evitando quindi la necessità di un treppiedi: cosa che personalmente non farò mai, perché non ho assolutamente il coraggio di appoggiare il dispositivo su una qualsivoglia superficie sullo schermo.

Bene la fotocamera frontale, non cambia nulla per quanto riguarda la fotocamera sotto lo schermo: continua ad essere visibile al pari di quella che abbiamo visto nello Z Fold4, e la qualità continua ad essere utile solo per le videochiamate in ambienti con buona luminosità.

Bene i video, che possono essere registrati alla risoluzione massima 8k a 24 fps, ma che danno il meglio di sé se si scende dai 4K a 30 fps in giù: in questo caso sarà possibile utilizzare tutte le ottiche, mentre andando sui 60 fps si perde la possibilità di registrare con l’ultra-wide.

Software

Samsung Galaxy Z Fold5 arriva con Android 13 personalizzato dall’ormai ottima OneUI 5.1.1 che, con il nuovo pieghevole, garantisce la stessa esperienza utente della generazione precedente, arricchita però da alcune novità che affinano ancora di più la sottilissima linea di confine tra esperienza mobile e desktop. Certo, continua ad essere presente la modalità Dex (grande assente nello Z Flip5), ma è bello notare quanto il brand abbia lavorato bene verso una convergenza di questo tipo.

Partiamo però da un presupposto: la OneUI 5.1.1 sarà rilasciata anche per Z Fold4 e Z Flip4, quindi le novità di cui a breve vi parlerò non sono funzioni che si troveranno solo nella nuova generazione di pieghevoli. Ad ogni modo, il cambiamento più notevole è sulla barra delle applicazioni, che ora mostra fino a quattro applicazioni recenti e che diventa molto più comoda nella gestione del multitasking.

Lo smartphone è in grado di eseguire contemporaneamente tre applicazioni più una finestra mobile e quando un’app è in esecuzione a schermo intero, la si potrà trasformare in una finestra mobile con una gesture. C’è poi anche una nuova funzione di trascinamento della selezione, grazie alla quale sarà possibile ad esempio selezionare più foto dalla galleria e poi trasferirle istantaneamente in una nota su Samsung Notes.

Insomma, sono tutte piccole novità che potrebbero sembrare ininfluenti, ma che migliorano (anche un po’ in sordina) la già ottima esperienza della GUI di Samsung che, anche se è molto personalizzata e richiede un po’ di pazienza per essere configurata a puntino, resta la migliore nel panorama degli smartphone pieghevoli.

Basta pensare alla naturalezza con la quale alcune applicazioni passano dallo schermo interno a quello esterno (o viceversa). Se per esempio con Chrome state visitando un sito con lo schermo esterno, basterà aprire lo smartphone per trovarvi immediatamente la stessa pagina ma visualizzata in modalità “tablet”, quindi con tutti i tabs del browser. Ed è una cosa che funziona che, ok, non funziona con tutte le applicazioni, ma che quando è possibile sfruttare risulta piacevolmente confortevole.

Aggiornamento Aprile 2024: Z Fold5 ha ricevuto l’aggiornamento ad Android 14 con One UI 6.1 che integra le funzionalità della Galaxy AI. Maggiori informazioni cliccando qui.

Batteria e ricarica

Nessuna novità dal punto di vista della batteria e della ricarica, il che mi ha lasciato non poco perplesso. E non per quanto riguarda l’autonomia, che con i suoi 4400 mAh con un utilizzo medio mi è riuscito a garantire circa 5 ore di display acceso (il che non è male, considerando il grande e luminosissimo display interno, che uso spesso), ma per quanto riguarda la ricarica. Ok, dispone di ricarica wireless e di ricarica inversa, ma i 25w di ricarica cablata iniziano a farsi sentire obsoleti.

Come dico ormai sempre, penso sia giunta l’ora per quelli di Samsung di pensare a soluzioni di ricarica più veloci per i loro dispositivi, anche perché ormai la concorrenza è molto più avanti ed estremamente agguerrita.

Prezzo e considerazioni

Il prezzo di vendita ufficiale del Samsung Galaxy Z Fold5 è di 1.999€ per la variante base da 256 GB, salendo a 2.119€ per quella da 512 GB e infine 2.339€ per quella da 1 TB (esclusiva Samsung.com). Fino al 10 agosto la variante da 512 GB di Z Fold5 ha avuto lo stesso prezzo della 256 GB, e sono convinto che una volta terminata la promozione, ne usciranno delle altre. Vi consiglio quindi di tenere sempre sotto controllo il box in basso.

Ed è inutile girarci intorno, Samsung è ancora in vantaggio nel mondo dei pieghevoli, soprattutto in quanto esperienza utente e durabilità dei prodotti, e può permettersi di migliorare i suoi dispositivi dettando i ritmi. È migliorato rispetto alla generazione precedente? Sì, ma non è stato stravolto. Certo, mi sarebbe piaciuto vedere scomparire la piegatura dello schermo interno e, magari, un dispositivo più sottile e maneggevole con ricarica veloce e fotocamere aggiornate sarebbe stato perfetto. Ma non c’è dubbio che il Samsung Galaxy Z Fold5 sia il miglior foldable che si potrebbe acquistare dalle nostre parti, almeno per le vie ufficiali, che gode di tutta l’assistenza e gli aggiornamenti che solo il brand sudcoreano è in grado di garantire.

Per ora.

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