Con i suoi 1000w di potenza, una batteria a 48v, doppio sistema di ammortizzazione, freni a disco idraulici e acceleratore integrato nel manubrio, la PVY Z20 Plus non è di certo una “normale” bicicletta elettrica da città. Anzi, è proprio l’opposto, soprattutto perché – considerandone le caratteristiche – si tratta di un modello non adatto alla circolazione sul suolo pubblico in Italia.
Non per niente però, quando si cerca una bicicletta elettrica su Google, una delle chiavi più ricorrenti è “bicicletta elettrica portata 150 Kg”, ed è proprio per dare risposta anche a questa necessità che il brand potrebbe aver pensato a questa fat-bike.
Perché di questo si tratta: con ruote fat da 20” e larghe 4”, 80 Nm di coppia, e probabilmente il miglior sistema di ammortizzazione che ho avuto modo di provare in un prodotto di questo segmento, la PVY Z20 Plus è uno di quei modelli nati per gli sterrati, i percorsi in montagna e per le salite ripide. Insomma, chiunque la acquisterà difficilmente la utilizzerà per andarci a fare la spesa.
Indice
Recensione PVY Z20 Plus: bici elettrica con ruote fat e 1000 watt di potenza
Unboxing
La PVY Z20 Plus è una fat bike molto ingombrante, così come lo è la confezione con la quale viene consegnata a casa. Questo perché la arriva praticamente già assemblata, eccezion fatta della ruota anteriore, del manubrio, dei pedali, dei due parafango e del computer di bordo.
Tutti componenti che sarà necessario montare personalmente, ma tranquilli: si tratta di un operazione che è possibile fare anche da soli e che non richiederà troppo tempo, anche grazie all’ottimo manuale di istruzioni che accompagna il prodotto.
Dato li peso importante del telaio però, il mio consiglio è quello di farsi dare un aiuto da qualcuno, perché anche solo capovolgere la bicicletta da soli potrebbe essere un problema.
Caratteristiche tecniche
- Potenza motore: 1000W (di tipo brushless);
- Velocità massima: limitata a 25 km/h (sbloccatile a 40 Km/h);
- Carico massimo: 150 Kg;
- Batteria: rimovibile da 48v e 16.5 Ah;
- Pneumatici: fat da 26×4 pollici;
- 3 modalità di guida (sbloccabili fino a 8);
- Cambio Shimano a 7 rapporti;
- Luce anteriore LED;
- Telaio lega d’alluminio;
- Peso bici 39 kg (con batteria installata);
- Freno a disco idraulico anteriore/posteriore;
- Ammortizzatore anteriore/posteriore;
- Dimensioni da aperta: 179 x 62 x 129 cm.
Design e materiali
Partiamo subito da un presupposto, nonostante si tratti di una fat-bike elettrica pieghevole, la PVY Z20 Plus non è assolutamente una di quelle bici che potrete mettere con semplicità nel bagagliaio di una macchina, o che potrete portare sui mezzi pubblici.
La struttura è ben realizzata ed è in alluminio, ma vuoi per le ruote molto ingombranti, vuoi per un peso lordo di ben 39 Kg, anche il processo di “chiusura” della bicicletta non è tra i più comodi. Insomma, il fatto che sia “pieghevole” non è che porti poi chissà quanti vantaggi, eccezion fatta che questa struttura permette l’estrazione della batteria posizionata nella canna centrale.
È pur vero però, che tutta la struttura in lega di alluminio è estremamente solida, il manubrio (che si può regolare in altezza) tende a praticamente azzerare le vibrazioni ed il connubio tra ruote grandi 20” e larghe 4”, doppio ammortizzatore e sellino ampio e comodo (ed ammortizzato a sua volta), la rendono molto piacevole da guidare su qualsiasi tipo di terreno.
Insomma è una bicicletta che si fa notare per le sue forme, nonostante sia realizzata con una colorazione poco “sgargiante”: in quanto a design le scelte fatte da PVY a mio avviso sono vincenti, soprattutto perché la bici arriva non solo con due parafango in alluminio, ma anche con un portapacchi posteriore molto solido, preinstallato sulla struttura.
Buono il cable management, ottima la forcella anteriore (che ha 45 mm di escursione ed è dotata di precarico regolabile) ammortizzata così come l’ammortizzatore meccanico posizionato posteriormente, che è regolato sulla giusta durezza (ha circa 20 mm di escursione) e che gestisce perfettamente anche i terreni più accidentati.
Ci sono poi due freni a disco di tipo idraulico con rotori da 160 millimetri e, come vi dicevo, il modulo batteria è estraibile, e si attiva con una chiave posizionata sulla parte inferiore: tutta l’elettronica non si accenderà finché non si girerà la chiave che avvierà l’alimentazione della batteria, ma c’è un’altra novità: il display del computer di bordo.
Si tratta di un ottimo display, tra i migliori in circolazione, che è posizionato in verticale e che integra un pannello a colori perfettamente visibile anche in condizioni di luce diretta: l’unica “scocciatura” è che arriva smontato, e bisognerà fissarlo e collegarlo in fase di assemblaggio della bicicletta.
Posteriormente poi, c’è una luce di posizione che funziona da stop e che integra due frecce di indicazione a LED, la cui visibilità di giorno non è tra le migliori ma che comunque fanno il loro lavoro.
In fine una piccola curiosità: a differenza della stragrande maggioranza delle fat bike elettriche, la PVY Z20 Plus non è dotata di una catena KMC ma ne utilizza una prodotta da Tech Power, un’azienda più di “prestigio” le cui catene sono qualitativamente migliori.
Motore e cambio
Ad animare la PVY Z20 Plus ci pensa un motore brushless da ben 1000w, affiancato da un Cambio Shimano a 7 rapporti (che si collega ad una corona singola a 52 denti). Il cambio è sempre preciso, veloce e affidabile e viene gestito da un selettore a scatto posto sul lato destro del manubrio.
Ed è proprio sul lato destro del manubrio che è presente anche l’acceleratore per poter guidare la bici in modalità “full electric” ma che, ricordiamolo, in Italia non è permesso utilizzare sulle bici elettriche.
In quanto a potenza del motore, c’è poco da dire: l’accoppiata con la batteria a 48v lo rende tra i motori più potenti e scattanti che ho mai avuto modo di provare. La coppia massima erogata è di 80 Nm e nei nostri test si è sempre rivelato un sistema affidabile, sul quale si può sempre contare, anche nelle salite più ripide: nei miei test sono riuscito a percorrere una salita in cui alcuni tratti avevano una pendenza superiore al 25% senza perdere mai l’aiuto derivante dal motore.
Buono anche il cambio Shimano, anche se mi sarebbe piaciuto vedere una soluzione a più rapporti e non solo a 7: la bici arriva limitata alla velocità massima di 25 Km/h (e sì, volendo si può anche sbloccare, ma io non l’ho fatto) ma quando si utilizza la bici con la pedalata assistita e si superano i 20 Km/h, si inizia quasi a pedalare a vuoto.
Out-of-the-box la PVY Z20 Plus arriva impostata con tre modalità di pedalata assistita ma, tramite il menu segreto con il quale è possibile modificare anche la velocità massima, è possibile modificare questo parametro: personalmente, l’ho impostata con 5 livelli di assistenza, ma è possibile arrivare addirittura ad 8.
Però c’è un però: manca il sensore di coppia, ed è una cosa che si sente. Qualora si partisse con la massima assistenza alla pedalata, data la potenza del motore la distribuzione della coppia sarebbe praticamente immediata. Quindi bisogna fare attenzione, soprattutto in partenza.
La prova su strada
Una piccola premessa: le fat-bike elettriche sono le mie preferite. Ed avrete capito che la PVY Z20 Plus è uno di quei modelli a cui non manca davvero nulla (se non il sensore di coppia). Guidare una bici del genere, a patto che ci si abitui alla potenza e allo strano effetto dei pneumatici sull’asfalto, non solo è divertentissimo ma è super comodo.
È lo è perché il connubio tra ruote fat, doppio ammortizzatore e porta sella ammortizzato a sua volta rendono la PVY Z20 Plus adatta a tutti i fondi stradali e guidarla sull’asfalto potrebbe essere quasi una “forzatura”, data la sua natura off-road.
Certo, tutti questi sistemi di ammortizzazione la rendono particolarmente adatta a città come Avellino, in cui in tutta sostanza non c’è una strada priva di fossi, ma sono sempre stato del parere che per quanto non siano trasportabili con semplicità e non siano estremamente agili, le fat-bike potrebbero sembrare un po’ troppo ma sono la categoria più divertente.
Insomma, la PVY Z20 Plus non è una bicicletta adatta a tutti, non è di certo comoda da trasportare quando non la si guida perché è pesante ed ingombrante, ma una volta saliti in sella è piacevole sotto ogni aspetto e la sua assistenza è sempre garantita: il motore in grado di supportare un peso massimo di 150 Kg e la possibilità di gestire salite molto ripide, la rende davvero adatta a qualsiasi tipologia di utilizzo.
Autonomia della batteria
La batteria che anima la fat bike cinese è un’enorme 16.5 Ah a 48v che, in condizioni ideali, dovrebbe garantire alla bici addirittura 120 Km di autonomia. E per “condizioni ideali” chiaramente si intende un andamento alla minima assistenza elettrica, su un terreno pianeggiante con una persona di 70 Kg di peso.
In realtà, nell’utilizzo quotidiano sono riuscito a raggiungere circa 65 Km di autonomia con un’unica carica ed utilizzando sempre la massima assistenza alla pedalata. E considerando anche il peso della bicicletta, a mio avviso si tratta di performance niente male.
Prezzo e considerazioni
Il prezzo di vendita attuale della PVY Z20 Plus è 1308,00 euro ma, tramite il box in basso, la potreste acquistare in sconto con un coupon che farebbe scendere la cifra a 1115.03 euro. È costosa? Sì. Non c’è niente da fare. È un modello per tutti? No. Però va detto che si tratta di una fat-bike elettrica a cui davvero non manca quasi niente.
Ha addirittura un’uscita USB per ricaricare lo smartphone mentre si è in giro e oltre ai freni idraulici, gli indicatori di direzione, il portapacchi ed un display molto visibile anche al sole, è tra i modelli meglio ammortizzati che abbiamo avuto modo di testare negli ultimi tempi.
Le uniche pecche sono l’assenza del sensore di coppia e di un cambio con un numero maggiore di rapporti, ma c’è davvero ben poco da criticare a questa PVY Z20 Plus.
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