Aggiornamento 08/04: a distanza di mesi, si parla di un contenzioso legale ai danni di ASUS, trovate i dettagli a fine articolo.
Se avete uno smartphone ASUS e avete provato a effettuare lo sblocco del bootloader, da qualche mese potreste aver riscontrato l’impossibilità di farlo, contrariamente a quanto avveniva in passato. Come segnalato dagli utenti e successivamente confermato dalla stessa compagnia, infatti, a partire dai modelli più recenti questa opzione non sarebbe più disponibile, di fatto chiudendo le porte al mondo del modding. Fortunatamente per i più smanettoni, la compagnia ha smentito questa eventualità.
Sblocco del bootloader: ASUS avrebbe deciso di chiudere le porte al modding, ma arriva la smentita
Tutto parte dal forum ASUS ZenTalk, dove un utente spagnolo lamentava di non riuscire a sbloccare il bootloader del suo ZenFone 9. Contattando l’assistenza clienti, la risposta ricevuta fu la seguente:
A seguito del tuo caso, abbiamo inoltrato la tua richiesta al nostro centro di riparazione e ci hanno informato che lo sblocco del bootloader non è possibile e non sarà possibile in futuro. Entrambi i modelli Zenfone 9 e Zenfone 10 non possono essere sbloccati.
Questo significa che non soltanto non sarebbe più possibile effettuare lo sblocco del bootloader su ASUS ZenFone 9 e 10, ma anche che non sarà più possibile sui futuri modelli di casa ASUS. È una brutta notizia per tutti i possessori di smartphone ASUS che si rivolgevano alla community del modding per ottenere i permessi di root e installare custom ROM e cambiare l’esperienza software, utile soprattutto quando uno smartphone non è più supportato ufficialmente e non riceve più aggiornamenti.
Tuttavia, quella data dall’assistenza clienti è una notizia che va in contrasto da quanto precedentemente affermato da ASUS, quando giustificò la messa in standby dei server per lo sblocco del bootloader con l’aggiornamento per aggiungere il supporto a ZenFone 10 nel Q3 2023. Il canale Telegram dedicato di ASUS afferma di non essere a conoscenza di tali sviluppi, e che il server dovrebbe tornare operativo nel terzo trimestre dell’anno. Una situazione che pare simile a quella accaduta nelle ultime settimane agli utenti Realme.
A distanza di qualche giorno, l’insider Mishaal Rahman ha riportato la seguente dichiarazione da parte di un PR di ASUS:
La risposta del team di assistenza ha frainteso la situazione. Lo strumento di sblocco non è disponibile in questo momento ma stiamo consentendo la possibilità di sbloccarlo, per favore rimanete sintonizzati.
Smentita quindi l’ipotesi secondo cui ASUS avrebbe deciso di rimuovere lo sblocco del bootloader, resta il fatto che la comunicazione è stata a dir poco confusionaria e sarebbe stata preferibile una comunicazione ufficiale e diretta dall’azienda piuttosto che il tweet di un insider. Inoltre, è da maggio che i server risultano offline impedendo di fatto che lo sblocco possa essere effettuato, pertanto ci auguriamo che la situazione venga ripristinata il prima possibile.
ASUS perde in tribunale | Aggiornamento 08/04
Seppure il caso sia scoppiato nel 2023, torniamo a parlare ancora nel 2024 perché ci duole constatare che ancora oggi lo sblocco del bootloader non è più possibile sugli smartphone firmati ASUS. Nonostante le dichiarazioni ufficiali e ufficiose sul ripristino dei server adibiti, ancora oggi gli utenti lamentano l’impossibilità di agire sul software dei propri telefoni.
Proprio per questo, un possessore britannico di ASUS ZenFone 10 ha scelto di portare l’azienda in tribunale, citandola in giudizio per non aver soddisfatto quanto promesso in fase d’acquisto, ovvero la possibilità di sbloccarne il bootloader. In seguito al contenzioso, ASUS ha deciso di rimborsare l’utente dell’intera somma sostenuta per acquistare lo smartphone più le spese giudiziarie. E a questo punto si crea un precedente rischioso, perché potenzialmente chiunque possieda un telefono ASUS potrebbe fare altrettanto. A meno che la compagnia non decida di tornare sui suoi passi.
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