C’è una certa magia dietro alla tecnologia laser, talmente potente e allo stesso tempo duttile da avere capacità sia distruttive che riparatorie. L’ultima dimostrazione arriva dalla Cina, dove lo youtuber Scotty del canale Strange Parts ha portato la sua testimonianza di un nuovo macchinario in grado di riparare gli schermi OLED e porre fine al famigerato problema delle linee verdi. E il motivo per cui viene definito “rivoluzionario” è perché utilizza una tecnica che fino a prima era praticamente impensabile e che cambierà per sempre il settore delle riparazioni.
È stato inventato un macchinario laser che può riparare i display OLED compromessi
Basta fare qualche ricerca nei forum e nelle community per trovare molti possessori di smartphone di qualsiasi brand incappati in problemi del genere. A volte sono verdi, altre sono rosa, ma la causa di queste linee è spesso riconducibile a un malfunzionamento delle componenti che fanno funzionare lo schermo. Una su tutte il cavo flessibile che lo collega alla scheda madre: per via della miniaturizzazione degli smartphone, questo cavo deve flettersi su sé stesso, il ché può comportare malfunzionamenti a causa di urti o infiltrazioni d’acqua o polvere.
Il macchinario in questione utilizza la stessa tecnologia laser utilizzata dai produttori di schermi, ma in questo caso il laser è impiegato non per fabbricarli ma per ripararne le linee difettose. Una volta individuato il difetto tramite microscopio, il laser ripristinare il collegamento elettrico, dando al tutto un ché di “magico” dato che la riparazione viene svolta a schermo accesa in modo da vedere in tempo reale la linea verde che scompare e il pannello che torna a funzionare correttamente.
Prima che esistesse questa tecnologia, gli schermi non potevano essere riparati in questo modo e quindi venivano direttamente sostituiti i cavi flessibili nella speranza che fosse quello il problema, col risultato che l’80% tornava a funzionare e il 20% no; adesso, invece, si può controllare prima se il problema sia il cavo o meno, evitando gli sprechi. Oggi questi macchinari hanno un costo di circa 10.000$, anche se non può compiere veri e propri miracoli: se i pixel sono fisicamente danneggiati, non c’è nulla che si possa fare (per ora). Ma è senza ombra di dubbio un grosso passo in avanti per le riparazioni, specialmente in tempi in cui la sostenibilità sta diventando un fattore sempre più importante.
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