Recensione Microsoft Surface Pro 9: il MIGLIORE 2 in 1 che tu possa ACQUISTARE!

recensione microsoft surface pro 9

Quando circa dieci anni fa Microsoft entrò nel mondo dell’hardware dopo una storia fatta per lo più di software i fan del brand e gli utilizzatori dei primi modelli di Surface non ne furono entusiasti, soprattutto perchè non spiccavano in modo eccezionale, o per lo meno non tanto quanto ci si sarebbe aspettato da un colosso come Microsoft.

Di acqua sotto i ponti, tuttavia, ne è passata ormai parecchia e ci affacciamo a provare oggi la generazione 9 del Surface Pro di Microsoft, un prodotto che ad oggi rientra di diritto tra i dispositivi più interessanti nella categoria dei laptop 2 in 1. Questo Surface Pro 9, tuttavia, non è una versione che porta con sè cambiamenti colossali rispetto lo scorso anno quanto più dei miglioramenti piccoli, ma concreti. Vi parlo di lui a 360 gradi, cercando di analizzare anche a chi potrebbe tornare utile una soluzione come questa.

Recensione Microsoft Surface Pro 9

Design e Materiali (+ Bonus)

Su Surface Pro 9 si potrebbero trovare tanti difetti, di cui parleremo a breve, ma se c’è una cosa da riconoscergli a gran voce è che lui è davvero belli, ben costruito e il dispositivo migliore in assoluto della sua categoria. Se utilizzato come un tablet, e dunque senza la tastiera magnetica, Surface Pro 9 è spesso soli 9.3mm e pesa circa 879 grammi, nonostante le sue dimensioni lo avrebbero dovuto collocare in una fascia di peso sicuramente più alta.

La scocca è realizzata interamente in alluminio opaco, con una finitura al tocco piacevole e mai banale; il design è davvero minimal, come piace a me, e l’intera back cover è spezzata solamente dal logo Microsoft con finitura a specchio lungo la parte inferiore del dispositivo che, tra le altre cose integra la solita ribaltina regolabile che funge, come gli anni passati, da cavalletto se utilizziamo il Surface Pro 9 con la tastiera collegata, o più semplicemente se poggiamo il device su una scrivania.

Altro dettaglio che rompe la continuità del design di Surface Pro 9 è la fotocamera principale collocata nella parte alta posteriore che integra anche un microfono direzionale per la registrazione di video con il tablet. Non ci sono fessure vistose per il raffreddamento del dispositivo che, invece, integra lungo tutta l’area perimetrale un bordo alternato che spinge fuori l’aria calda quando il dispositivo va sotto sforzo.

Il fatto che lui sia estremamente sottile gioca a favore sul fronte estetico, ma meno sul fronte funzionale, perchè per forza di cose la presenza di porte fisiche deve essere limitata, e così infatti è stato. Surface Pro 9, appunto, possiede soltanto due porte USB-C di tipo Thunderbolt su un lato e sull’altro c’è il classico connettore per la Surface Dock, l’accessorio realizzato da Microsoft che aggiunge un po’ di porte al dispositivo e perfette di trasformare il Surface in un vero e proprio PC Desktop, con ingressi video, LAN e via discorrendo. Manca, purtroppo, il connettore da 3.5mm per le cuffie, una grande mancanza su un prodotto di questa categoria.

Sulla parte inferiore, infine, c’è l’ingresso magnetico per il collegamento della tastiera, indispensabile accessorio che consiglierei di acquistare a chiunque, soprattutto perchè non viene fornito nella confezione di vendita. La dotazione originale, infatti, non prevede la presenza nè della tastiera Signature, che di listino ha un costo di € 189,00, nè della Slim Pen 2, anch’essa disponibile sullo store di Microsoft per l’acquisto ad un costo di € 134,99.

Ora, nel mio caso l’unità ricevuta in prova prevedeva la presenza di entrambi questi due accessori,ma vediamo chi deve acquistare l’uno, chi l’altro, e chi entrambi. Parto dal presupposto che la tastiera Signature include anche una cover in alcantara di prima qualità a libro per proteggere il dispositivo, ma tralasciato questo aspetto chi acquista un Surface Pro 9, secondo me, deve necessariamente acquistare anche la tastiera. Il bello di un prodotto come questo è la sua estrema versatilità e non poter sfruttare tutti gli accessori ci metterebbe di fronte ad un prodotto, oserei dire, incompleto.

La tastiera è la solita di sempre: i tasti sono delle giuste dimensioni in stile chiclet con una buona corsa ed una buona retroilluminazione, non si commettono errori durante l’utilizzo anche se la fase di adattamento iniziale, soprattutto se siamo abituati a tastiere più grandi, potrebbe richiedere un po’ di pazienza. Il touchpad è delle solite dimensioni, personalmente non lo trovo comodissimo, ma riconosco di avere difficoltà ad utilizzare dispositivi così piccoli, ma è una pura opinione personale; la sua precisione tuttavia è eccellente, il feedback al tocco è quasi setoso e piacevole ed il click è deciso in ogni punto intendiamo premere.

Proprio sulla tastiera c’è lo slot per riporre la penna al suo posto dopo l’utilizzo con un aggancio magnetico; riguardo la penna c’è poco da dire, è anch’essa molto funzionale e ben funzionante, soprattutto, nelle mani giuste di chi ne fa un corretto utilizzo. Se per la tastiera avevo consigliato l’acquisto ad occhi chiusi per qualsiasi tipologia di utilizzo vorrete farne, per la penna vi inviterei a ponderare l’acquisto sia per i costi abbastanza alti sia per la sua utilità, ristretta a pochi professionisti dei vari settori.

Display

Sul fronte display Microsoft ha praticamente messo a tacere tantissimi altri competitor in circolazione, seppur Surface Pro 9 faccia parte di una categoria non poi così affollata. Il display è lo stesso della generazione precedente, la qualità è indiscutibile: si tratta di un pannello da 13 pollici di diagonale con risoluzione 2880 x 1920, densità di pixel pari a 267ppi e refresh rate fino a 120Hz, dettaglio di cui non sarei mai venuto a conoscenza se non dalla scheda tecnica, perchè Microsoft lo tiene disabilitato di Default a favore di una frequenza a 60Hz.

Onor del vero va detto che lo schermo di questo Surface Pro 9 è un IPS e non può eguagliare, proprio per limiti tecnologici, i display di un iPad Pro da 12.9″ pollici, ma nell’utilizzo quotidiano vi garantisco che lui si fa rispettare. Ci sono due profili colore di fabbrica integrati su Windows, ovvero l’sRGB e il Vivid, quest’ultimo mostra dei colori brillanti ma di fatto la sua precisione perde qualche punto rispetto al profilo sRGB. C’è una buona retroilluminazione, il che ci permette di lavorare facilmente anche in ambienti con molta luce senza avere difficoltà, soprattutto perchè il trattamento antiriflesso non è impeccabile, quindi la forte retroilluminazione aiuta moltissimo.

Nella parte superiore della cornice intorno al display è stata inserita la webcam compatibile con il sistema di sblocco facciale Windows Hello; anche’essa è molto interessante, ha un’ottima qualità video ed assieme alla lente posteriore da 10MP, in grado tra l’altro di catturare video in 4K a 30fps, costituisce un reparto fotografico interessante ma non tra i migliori, considerati i risultati a volto sovraesposti, a volte sotto esposti e con un po’ di rumore. Insomma, iPad su questo fronte multimediale regna sovrano ma d’altronde Apple può vantare un’esperienza più che decennale con i suoi smartphone, dove progressi fotografici ne ha compiuti.

Hardware e Prestazioni

Sul fronte hardware il discorso è sempre relativo, o meglio, relativo la versione che prendiamo in analisi noi, e relativo la versione che voi vorreste acquistare; questo per dirvi che Surface Pro 9 è acquistabile in circa 10 versioni diverse, con tagli di memoria differenti, memorie RAM variabili da 8 a 32GB e, soprattutto, processori estremamente diversi l’uno dall’altro.

Io, ad esempio, ho ricevuto in prova la versione più “economica”, quella da 1329€ con un Intel Core i5 1235U a 2.5GHz, 8GB di memoria RAM e 256GB di SSD. L’aspetto fondamentale sta nella scelta dell’architettura corretta per il nostro tipo di utilizzo, ovvero se scegliere una CPU Intel oppure ARM, nello specifico Microsoft SQ3: non scenderò nello specifico del perchè dovreste puntare una versione piuttosto che l’altra, ma sappiate che in caso foste interessati ad un modulo 5G sarete costretti alla scelta del modello ARM, che porta con sè un po’ di limitazioni dal punto di vista software, principalmente con le soluzioni offerte da terze parti. Insomma, per farla breve, scegliete Intel nella gran parte dei casi, ARM solo se avete bisogno del 5G e il vostro utilizzo è ridotto al solo riempimento di colonne e colonne di Excel, distese di testi su Word e via discorrendo.

Digressione a parte, a livello funzionale e pratico l’unità in mio possesso funziona bene in praticamente tutti gli scenari, e ad essere onesto è stata la prima volta che ho visto girare Windows 11 in modo dignitoso senza tutti quei problemini di cui si parla ormai da tempo; la mia versione è pensata per un uso business, quindi per software di produttività, browser, qualche partita a giochi semplici scaricabili gratuitamente dallo store o poco altro. La GPU integrata Iris XE, d’altronde, non è nata e mai si è prodigata per utilizzi gaming o montaggi video, ma sappiate che se vorrete montare il video delle ultime vacanze con Surface Pro 9 lo potrete fare ad occhi chiusi.

Per il resto durante la mia settimana di test in cui l’ho usato per trasferte lavorative con invio di mail, qualche semplice progetto su Illustrator, un po’ di streaming su Netflix e qualche app in multitasking lui ha sempre retto il colpo. Durante i vari benchmark di rito ho notato un lieve surriscaldamento del dispositivo, ma le ventole integrate da Microsoft sono ottime per una dissipazione piuttosto veloce così da non limitare le prestazioni con tagli di frequenza o altre strategie simili.

Gli speaker in dotazione al Surface Pro 9 di Microsoft sono due da 2 Watt ciascuno ed hanno una buona risposta in termini di frequenze medio alte, un po’ meno in quelle basse dove anche questa generazione di Surface non riesce a raggiungere i risultati ottenuti da iPad.

Batteria

La batteria del Surface Pro 9 di Microsoft è un‘unità da 47.7Wh con supporto alla ricarica da 65W; su questo fronte, come sempre, si potrebbero ottenere dei risultati sempre diversi a seconda delle modalità di utilizzo del dispositivo, quel che è certo è che Surface Pro 9 non vi lascerà mai all’improvviso, vista la possibilità di raggiungere un’autonomia di almeno 6-8 ore anche con gli utilizzi più stressanti.

Senza l’utilizzo di dispositivi esterni connessi (quali SSD o altri device che si alimentano dalle porte Thunderbolt), con l’utilizzo di app della suite Office, connessione Wi-Fi attiva e luminosità al 70% circa sono riuscito ad ottenere circa 10 ore di autonomia, che può scendere a 6 se si utilizza il dispositivo con refresh rate a 120Hz, luminosità massima e via discorrendo.

Prezzo e Considerazioni

Surface Pro 9, come vi anticipavo poco fa, è un dispositivo che cerca di abbracciare una fascia di clienti piuttosto ampia con la sua vasta gamma di modelli a disposizione, dall’entry-level fino al più performante. Il prezzo di partenza è di 1329€ e si può arrivare fino a 3029€, fascia di mercato in cui l’acquisto di un Surface inzia a diventare un po’ insensato.

Per tirare le somme posso dirvi che Microsoft con questa nona generazione ha fatto un gran bel lavoro: il display è piuttosto buono, l’hardware con la dodicesima generazione di processori Intel svolge bene il suo dovere, a patto che abbiate bene in mente perchè state acquistando un Surface Pro 9 piuttosto che un qualsiasi altro notebook con Windows a bordo. Ecco, la chiave di lettura deve essere proprio questa: ho bisogno di un convertibile 2 in 1, facile da trasportare, versatile, con supporto alla penna, tastiera removibile e con un sistema operativo completo? Se la risposta è sì, puntate a lui (valutando la giusta combinazione hardware), ma se anche ad uno di questi punti avete risposto no, forse è il caso di optare per un notebook tradizionale.

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