“Il 5G è il futuro“: questa e altre del genere erano le frasi tipiche che io e i miei colleghi sentivamo allo sfinimento agli eventi degli anni passati. Oggi posso dire con abbastanza certezza che, a meno che non vi troviate in grandi centri abitati o nelle vicinanze delle antenne, il 5G non ha cambiato le nostre vite. Sempre più persone hanno smartphone e piani tariffari abilitati alle reti di ultima generazione, ma questo non si traduce in un netto miglioramento nella connettività di tutti i giorni. Anzi, a dire il vero sta proprio andando al contrario, e a dircelo sono le analisi del centro Ookla, secondo cui le velocità stanno calandoanziché aumentare. In tutto ciò, all’orizzonte si intravede quello che sarà il prossimo standard: il 5.5G.
Le velocità delle reti 5G stanno peggiorando, e forse il prossimo 5.5G potrebbe non aiutare
Questa è una delle rare volte in cui l’Italia può vantare di essere in una situazione migliore di altre aree geografiche: secondo la ricerca compiuta da Ookla, in molte nazioni le reti 5G stanno rallentando. In paesi come Regno Unito, Australia, Spagna, Giappone e Germania oggi si naviga più lentamente in 5G rispetto a prima; persino in nazioni come Cina e Corea del Sud, solitamente molto attente alla diffusione delle infrastrutture connettive più recenti. In Norvegia, per esempio, se a fine 2021 la velocità media in 5G era di quasi 300 Mbps, adesso è scesa a 200 Mbps. Va meglio invece a Italia, Stati Uniti e Canada, dove le velocità sono aumentate (di poco), anche se la base di partenza era fra le più basse dell’elenco.
Per Ookla, il motivo è da ricercare nella maggior diffusione dei dispositivi 5G, e si sa, più utenti significa più congestione delle reti. Ed è qui che entra in gioco il 5.5G, detto anche 5G Advanced, una nuova iterazione della tecnologia che, però, è già previsto che non stravolgerà molto le carte in tavola. Come afferma Patrick Filkins, ricercatore di IDC, “per te o me che usiamo il 5G sul telefono, non ci saranno enormi differenze“. Il nuovo standard punterà piuttosto a settori quali automotive, droni, Internet fo Things, porti e fabbriche, settori nei quali è mancata la tanto agognata rivoluzione 5G.
Indipendentemente dalla zona in cui ci si trovi, siamo ancora ben lontani dalle promesse di navigare in Gigabit al secondo, ma secondo Huawei il 5.5G aiuterà in tal senso. Le nuove reti permetteranno più facilmente di toccare velocità di picco di 10 Gbps, a patto ovviamente di avere uno dei futuri smartphone che saranno dotati dei modem 5.5G necessari. Il debutto è atteso per il 2025, e in questi giorni Huawei ne sta parlando in occasione del MWC 2023 di Shanghai: ma se l’Europa vuole bannarla dalle sue reti, il debutto nel nostro continente potrebbe ritardare.