Bill Gates è dell’idea che l’intelligenza artificiale cambierà per sempre il modo in cui interagiamo con il web, un cambiamento di cui Opera è ben conscia sin da quando OpenAI ha scioccato il mondo con il suo ChatGPT, che è stato prontamente integrato nel suo browser. Ma c’è un grosso limite che attanaglia il chatbot, cioè l’impossibilità di collegarsi a internet e quindi avere un database fermo al 2021, anche se l’integrazione con Bing risolverà il problema. Ma è proprio per questo che è stato creato l’assistente IA Aria, che permette così agli utenti Opera di avere accesso a tutte le informazioni in rete a portata di click.
Opera collabora con OpenAI e aggiunge al suo browser l’assistente IA Aria: ecco come funziona
Come afferma il product director di Opera, Joanna Czajka, “l’intelligenza artificiale sta rapidamente cambiando il modo in cui lavoriamo, navighiamo sul web e, naturalmente, anche il modo in cui pensiamo ai browser e al ruolo che possono svolgere nell’esperienza online degli utenti“. L’assistente Aria utilizza la tecnologia GPT di OpenAI e aggiunge i risultati web in tempo reale, eliminando la limitazione del database di chatbot come appunto ChatGPT. E basandosi sull’infrastruttura Composer di Opera, in futuro potrà collegarsi anche ad altri modelli IA oltre a GPT, aggiungendo ulteriori funzionalità come per esempio la generazione d’immagini, anche se per il momento non c’è ancora niente di certo. Una novità che si aggiunge alla già presente integrazione con ChatGPT e ChatSonic, che permette al browser di Opera di riassumere i siti che stiamo leggendo e creare post social sull’argomento.
Opera Aria è disponibile in oltre 180 paesi, Italia compresa, ed è possibile provarlo in early access su Windows, macOS, Linux e smartphone Android. Per farlo, bisogna avere un account Opera e scaricare su PC l’ultima versione di Opera One o su smartphone Opera Beta dal Google Play Store.
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