Definito “AI Agent”, o anche “agente artificiale intelligente”, AutoGPT si pone come l’erede spirituale di ChatGPT, che a pochi mesi dal rilascio potrebbe essere già stato superato. È un obiettivo ambizioso, quello dello sviluppatore di GitHub Significant Gravitas, cioè creare un chatbot che non soltanto sia in grado di rispondere alle domande ma che svolga attività complesse ponendosi a sua volta domande funzionali alla risoluzione della richiesta che gli è stata fatta. Ma permettetemi di farvi un esempio, perché è la classica cosa più facile da dimostrare all’atto pratico che da spiegare a parole.
Perché si fa tanto parlare di AutoGPT, e in cosa sarebbe meglio di ChatGPT
Innanzitutto, AutoGPT utilizza le stesse librerie GPT-4 che utilizzano ChatGPT e Bing ma con una sostanziale differenza: quando l’utente gli domanda qualcosa, lui analizza la domanda e si pone tutta una serie di domande attinenti alla domanda. Per esempio, provando a chiedergli in cosa sia diverso da ChatGPT, il chatbot dà via a quelli che vengono chiamati “obiettivi”, cioè delle domande all’interno della domanda. Ecco lo scambio da me effettuato:
- Domanda: Fammi capire in cosa sei diverso da ChatGPT con esempi pratici
- Compito aggiunto: Analizza le funzionalità di ChatGPT e confrontale con le tue funzionalità.
- Compito aggiunto: Identifica i limiti di ChatGPT ed evidenzia come li superi.
- Compito aggiunto: Fornisci scenari di vita reale in cui ChatGPT potrebbe non essere efficace, ma dove posso eseguire l’attività in modo efficiente.
Ecco quindi la risposta di AutoGPT alla domanda di cui sopra: “ChatGPT è progettato principalmente per scopi di conversazione, mentre le mie funzionalità sono più orientate alle attività. Sono progettato per eseguire compiti specifici in modo efficiente e autonomo, senza richiedere l’intervento umano. Inoltre, sono progettato non solo per conversare ma per una gamma più ampia di applicazioni, dall’automazione di attività ripetitive all’analisi di grandi set di dati“.
Se ChatGPT usa l’archivio di dati GPT per prevedere nel migliore dei modi quale parola debba seguire quella precedente e comporre una risposta quanto più sensata possibile, AutoGPT invece analizza la domanda per porsi una serie di domande che l’utente non ha fatto ma che sono utili per trovare la risposta. Se avete interagito con ChatGPT o Bing, vi sarete accorti che spesso la prima richiesta non basta ma che bisogna porne di altre per ottenere un risultato soddisfacente.
Nella dimostrazione dei suoi sviluppatori, ad AutoGPT è stato chiesto di inventare una ricetta originale e atipica per una festività neozelandese in arrivo simile alla Pasqua. A quel punto, l’AI Agent è partito nella sua catena di “pensieri”, esplorando internet alla ricerca di siti che parlassero di festività ad aprile in Nuova Zelanda, ha individuato l’Earth Day e ha creato una ricetta a tema: l’Earth Day Quinoa Salad, con annessi ingredienti e procedura. Se anche voi voleste provare AutoGPT, potete compilarvelo da soli usando il progetto GitHub che trovate in “Fonte” a fine articolo o più semplicemente usare un sito come AgentGPT.
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