Ci sono due caratteristiche che subito mi sono piaciute della DYU A1F: la sua compattezza da chiusa e la presenza di due telecomandi con i quali si potrà non solo accendere a distanza, ma anche bloccare totalmente attivando un antifurto.
Sin dal primo approccio si capisce quindi che è una bicicletta elettrica pieghevole pensata per la città e per la mobilità “ibrida”, comoda da guidare ma anche da trasportare in auto o nei mezzi pubblici, molto più leggera e compatta rispetto a modelli come la ADO A16..
Certo, non è un modello perfetto e personalmente avrei cambiato giusto un paio di funzionalità, ma per la cifra a cui è venduta il rapporto qualità/prezzo (anzi, comodità/prezzo) i compromessi che porta con sé sono più che accettabili: costa 619 euro ma, tramite il box in basso, la potreste acquistare in sconto a 599,00 euro.
Indice
Recensione DYU A1F: bici elettrica pieghevole, leggera, compatta e con antifurto integrato
Unboxing
La prima differenza tra la DYU A1F e la stragrande maggioranza delle bici elettriche pieghevoli, sta nel fatto che la bicicletta viene consegnata già con le ruote montate. Ci saranno da fissare solo i pedali ed il sellino, ed anche se potrebbe sembrare una piccolezza, il fatto che non ci si debba mettere a montare i pneumatici è una gran cosa.
Ad ogni modo, una volta fissati il sellino ed i pedali, la bicicletta sarà immediatamente pronta per il primo utilizzo, anche se il mio consiglio è quello di assicurarsi che le ruote siano gonfie alla giusta pressione, utilizzando un manometro.
Scheda tecnica – DYU A1F
- Potenza motore: 250W (di tipo brushless);
- Velocità massima: 25 km/h;
- Batteria: rimovibile da 36v e 7,5 Ah;
- Pneumatici: 16 pollici;
- Tre modalità di guida;
- Luce anteriore: LED;
- Telaio: lega d’alluminio;
- Peso bici: 18Pur kg;
- Peso supportato: 120 Kg;
- Freno a disco: anteriore/posteriore;
- Dimensioni da aperta: 129.54 x 104.14 x 53.34 cm.
Design e materiali
Il design della DYU A1F è chiaramente influenzato dalla sua natura di bici elettrica pieghevole compatta. Il telaio è in lega di alluminio, è verniciato con una colorazione tendente al nero opaco ed il logo è posizionato sulla canna centrale, in maniera non troppo invasiva. La batteria è integrata nella canna centrale e le ruote da 16” sono ben collegate alla struttura stessa della bicicletta.
Buono il cable management, che evita il più possibile l’aggrovigliamento dei cavi quando si va ad aprire e chiudere la struttura, e ottima la possibilità di regolare il manubrio in altezza così come quella di poter piegare anche i pedali.
Da aperta è grande 1342 x 1050 x 542 mm mentre da chiusa ha un ingombro di 765 x 400 x 660 mm ed ha un peso di soli 18 Kg: è quindi una bici estremamente comoda da portare in auto o nei mezzi pubblici, ma anche quando non la si utilizza e la si tiene a casa, le dimensioni ridotte aiutano molto a salvare spazio nella propria abitazione.
L’interasse delle ruote anteriori e posteriori è di 89.5 cm, mentre l’altezza tra i pedali e il suolo è di 12 cm, il che vuol dire che soprattutto le persone più alte dovranno abituarsi allo stile di guida piuttosto basso. E proprio per questo, trovo piuttosto inutile il cuscino che è stato integrato nel portapacchi posteriore con cui sì, la prima cosa che viene in mente è quella di trasportare, occasionalmente, un’altra persona, ma che poi nella realtà risulterà decisamente basso e scomodo.
Il manubrio è delle giuste dimensioni, se paragonato alla compattezza generale della struttura, ma ciò che non mi ha molto convinto è la totale assenza di un qualsivoglia computer di bordo: oltre al tasto d’accensione della bicicletta e ad uno switch con il quale si potrà accendere il faro LED anteriore e la luce di posizione posteriore, è presente solo un piccolo “display” (se così vogliamo chiamarlo) sul quale si potrà tenere traccia della carica restante della batteria.
Non ci sono selettori relativi al livello di assistenza del motore, non ci sono frecce direzionali. C’è però un clacson piuttosto ben udibile e in confezione escono due telecomandi con i quali non solo si potrà accendere a distanza il sistema elettrico, ma si potrà attivare un vero e proprio antifurto che bloccherà il motore e attiverà un forte segnale acustico qualora qualcuno tentasse di spostare la bicicletta quando è parcheggiata.
Purtroppo poi, data la sua natura super compatta, la DYU A1F non integra alcun sistema di ammortizzazione, ha però una sella piuttosto comoda nella quale il brand ha inserito delle molle nate con lo scopo di attutire gli urti e le vibrazioni che, date le ruote piccole, sono piuttosto frequenti ed invadenti.
C’è poi un acceleratore integrato nella manopola destra della bici con il quale bisogna fare molta attenzione: e non perché è illegale, perché questo ormai lo sappiamo già, ma perché la DYU A1F arriva con lo zero start attivo. Il che vuol dire che, accesa la bici, l’acceleratore attiverà il motore elettrico senza la necessità di alcuna pedalata. E se non volete avere problemi con la legge, il mio consiglio è quello di scollegarne il cavo.
Motore e freni
Il motore che anima la DYU A1F è un brushless da 250w in grado di garantire una velocità massima di 25 Km/h, una gestione delle pendenze fino al 15° ed un carico massimo di 120 Kg, anche se personalmente mi terrei sempre sotto i 100 Kg. In tutta sostanza, le modalità di utilizzo della bici sono tre (a sistema spento, quindi pedalando, a pedalata assistita e in full electric), ma non è possibile scegliere il grado di assistenza da ricevere dal motore, il che rende un pochino complicata la pedalata in determinate situazioni in cui, magari, si sente molto l’assenza di un cambio. Insomma, è palese quindi che la DYU A1F sia stata progettata per le grandi città
Anche se la batteria lavora a 36v, riesce ad alimentare particolarmente bene il motore che, a sua volta, garantisce un’ottima spinta, anche in salita e con un carico piuttosto importante.
Buono il sistema frenante a doppio disco, anteriore e posteriore, che è di tipo meccanico ma che arriva già ben tarato ed in grado di garantire una frenata giusta e sicura.
La prova su strada
Arriviamo subito al punto. In quanto a guidabilità la DYU A1F deve fare i conti con le ruote piccole, il baricentro basso e l’assenza di un cambio. Sono questi i fattori che ne rendono consigliabile l’utilizzo esclusivamente in città ed è qui che effettivamente devo fare un appunto non proprio “legale”: data l’assenza del cambio, potrebbe essere un pochino scomodo partire in salita su strade particolarmente ripide e, soprattutto in questi casi, la presenza dell’acceleratore è una manna dal cielo.
Ad ogni modo, una volta presa confidenza con lo stile di guida della DYU A1F, ci si rende subito conto che è na bici ben bilanciata, con un motore potente il giusto, e che tutto sommato ha un telaio in grado di assorbire bene le vibrazioni.
Mi piacciono molto l’ergonomia del telaio e della sella ed anche se le ruote non sono poi quanto grandi, sono comunque in grado di attutire bene gli urti e di permettere alla bici di rimanere molto silenziosa.
Certo, con bici totalmente prive di sistemi di ammortizzazione e con ruote piccole bisognerà fare sempre i conti con i terreni sconnessi ed i pavé ed è quasi scontato dire che la DYU A1F è molto più divertente sull’asfalto cittadino. Va detto però, che tutto sommato considerandone la compattezza, non si comporta male neppure su fondi stradali meno regolari.
Autonomia della batteria
La batteria della DYU A1F è una 7.5 Ah a 36v in grado di garantire alla bicicletta una buona autonomia, seppure piuttosto distante da quanto dichiarato dal brand. In modalità full-electric ad esempio, nonostante il brand dichiari 30 Km di autonomia nei miei test sono riuscito a farne poco meno di venti, e lo stesso succede in modalità di pedalata assistita: l’azienda dichiara 40 Km di autonomia, ma io sono riuscito a superare di poco i 25 Km.
Insomma, è comunque un buon traguardo, soprattutto considerando i tanti saliscendi che sono presenti ad Avellino, ma non è di certo tra le bici elettriche con la migliore autonomia nel mercato.
Ed essendo più piccola, la batteria della DYU A1F si ricarica più velocemente rispetto a quella della delle altre bici elettriche: per una ricarica completa, potrebbero essere necessarie circa 4 ore, utilizzando il caricabatterie.
Prezzo di vendita e considerazioni
Il prezzo di vendita della DYU A1F è di 619,00 euro ma, tramite il box in basso, ve la potreste portare a casa con un piccolo sconto che farebbe scendere il prezzo a 599,00 euro. La cifra non è tra le più economiche, è vero, ma è giusta se paragonata alla qualità e alla comodità di questa bicicletta elettrica pieghevole.
Certo, come ho anticipato in apertura non è perfetta, ed avrei lavorato meglio almeno sul computer di bordo e sulla possibilità di modificare i livelli di assistenza del motore. Su un modello così leggero e compatto non si possono certo pretendere degli ammortizzatori, e la presenza del telecomando/antifurto è un plus che sottolinea ancora di più quanto la DYU A1F sia un modello pensato solo ed esclusivamente per la città.
E quando è in città svolge egregiamente il suo lavoro.
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