Aggiornamento 24/02: dopo i rumors, arriva il ban ufficiale. Trovate la notizia all’interno dell’articolo.
Ebbene sì: era nell’aria e adesso è ufficiale, la Commissione Europea ha deciso di bannare TikTok. È la piattaforma social del momento: tutti (o quasi) ne parlano e tutti la utilizzano, specialmente giovani e giovanissimi, ed è diventata una nuova strada per tanti influencer la cui ecletticità li porta a provare ogni nuova piattaforma. Nonostante sia uno dei social più attivi al mondo, è finito nell’occhio del ciclone a causa di presunti problemi di privacy che hanno portato una delle principali autorità europee a mettere un divieto sul suo utilizzo da parte dei suoi membri.
Arriva il ban di TikTok in Europa: la privacy al centro della polemica
Nelle scorse settimane ci fu una videochiamata tra il CEO di TikTok Shou Zi Chew e il commissario UE Thierry Breton: al centro della questione, vari problemi di privacy nella piattaforma social, come discusso dallo stesso Breton sul suo profilo Twitter. Anche in virtù della protezione dei più piccoli, l’Unione Europea aveva affermato di non voler esitare a ricorrere al blocco dell’app per salvaguardare la privacy. È ancora prematuro per parlare di un ban su larga scala, però: al momento, la Commissione Europea ha deciso per il ban dai dispositivi aziendali e personali dei suoi dipendenti, una scelta similare a quella applicata dagli Stati Uniti.
Cos’è il Digital Services Act?
La Commissione Europea pretende da TikTok una maggiore azione per proteggere i cittadini europei e vuole che il colosso social si adegui a tutte le norme ed i regolamenti presenti nel Digital Services Act. Si tratta del regolamento relativo ai servizio digitali: è stato approvato ed introdotto in Europa a novembre 2022 e riguarda tante questioni spinose legate al mondo delle piattaforme online. Privacy, disinformazione, contenuti illegali e tanto altro: ci sono regole ed obblighi proporzionati alle dimensioni della piattaforma di riferimento. Ovviamente non mancano sanzioni (con multe fino al 6% del fatturato globale annuo), volte a dissuadere le piattaforme dall’uso scorretto delle stesse e finalizzate a garantire il controllo dei contenuti da parte delle compagnie.
Questioni di sicurezza nazionale
TikTok ha dichiarato di essere impegnata nel rispetto del DSA e di aver aumentato gli sforzi per allinearsi anche ad altre normative UE (tra cui quelle del GDPR). E il motivo dietro le tante preoccupazioni risiederebbe nel collegamento tra ByteDance, società asiatica che controlla TikTok, e il governo cinese. Secondo alcune accuse, la compagnia avrebbe raccolto una grande mole di dati, poi finiti nelle mani delle autorità cinesi: trattandosi dell’app più scaricata al mondo (con oltre 3 miliardi di download), queste accuse non possono essere prese alla leggera.
Attualmente, TikTok è stato bannato in India, Pakistan, Bangladesh e Azerbaigian, mentre negli USA più di 20 stati hanno imposto il divieto sui dispositivi governativi (fra cui anche esercito e Congresso) e in alcune università.
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