Per alcuni potrebbe sembrare utopistico che un’intelligenza artificiale possa diventare il proprio avvocato, ma è proprio ciò che sta accadendo negli Stati Uniti. Lanciato nel 2015 dal giovane scienziato informatico Joshua Browder, il servizio DoNotPay nasce per essere un vero e proprio chatbot in grado di assistere legalmente i propri clienti. E adesso sta per fare il suo debutto anche nell’aula di un tribunale, diventando così a tutti gli effetti il primo robot avvocato nella storia ad aver difeso una persona dal vivo.
DoNotPay ha sviluppato una IA in grado di svolgere il ruolo di avvocato difensore
Nonostante la parola robot rievochi subito nella mente scenari di Black Mirror-iana memoria, il sistema IA di DoNotPay avviene interamente su smartphone. Tramite l’app dedicata, il cliente può chiedere aiuto selezionando la tipologia di diatriba legale che deve affrontare, dalle semplici infrazioni del codice della strada fino a denunce contro persone, burocrazie e compagnie, divorzi, violazioni contrattuali, abbonamenti truffa e così via.
Quello che accadrà durante il mese di febbraio è che, per la prima volta, una persona sarà difesa dal chatbot direttamente in tribunale: l’IA ascolterà l’accusa tramite lo smartphone e comunicherà al cliente tramite cuffie cosa rispondere. Ciò è possibile perché le aule di tribunale americane permettono l’utilizzo di auricolari Bluetooth, ma ci troviamo ancora in una zona grigia. In alcuni stati è necessario che le dichiarazioni di entrambe le parti vengano registrate, e ciò limita l’utilizzo di un chatbot di questo tipo come avvocato; dei 300 casi in cui è stata tirata in ballo l’IA di DoNotPay, soltanto 2 sono stati presi in carico.