Recensione Hotwav W10: il RUGGED con 15.000 mAh di BATTERIA?

hotwav w10 smartphone rugged

Capisco ci sia un po’ di perplessitò di fronte a brand sconosciuti come quello che analizzeremo nella recensione di oggi, e capisco sia anche difficile fidarsi a lungo termine, ma spesso le nostre recensioni hanno anche questo compito: cercare di comprendere l’affidabilità di un prodotto non solo nei pochi giorni in cui lo mettiamo alla prova, ma anche in un più lungo periodo.

Hotwav W10 è uno smartphone rugged che promette grande resistenza ad urti, lanci, cadute e non solo: su questo fronte nulla da dire, fa bene il suo lavoro, ma sul fronte tecnico? Cerchiamo di capirci insieme qualcosa in più.

Recensione Hotwav W10

Design e Materiali

Parliamoci chiaro ragazzi: l’estetica che contraddistingue questi prodotti è praticamente identica su un buon 80% di loro, perciò non mi stupisce trovare su questo Hotwav W10 un po’ di somiglianze e di peculiarità estetiche viste un po’ qua e la su tutti i vari smartphone provati nel corso di questi ultimi dieci anni.

E ok, seppur questo telefono sia in possesso di una batteria da ben 15.000 mAh rimane di dimensioni umane e perfettamente manovrabili: 175.5 x 84.1 x 22.9mm e circa 470 grammi, cifre sì importanti ma che consentono comunque una certa flessibilità durante l’utilizzo. E’ vero, forse il peso è un po’ alto, ma nel complesso e ben bilanciato e se acquistate un rugged l’idea non vi spaventa, ne sono certo.

Per il resto Hotwav W10 è uno smartphone realizzato in plastica rigida lungo la back cover e più morbida sui lati, come di consuetudine, per attutire un po’ meglio i colpi e gli urti senza risentirne; gli angolo possiedono un rinforzo superiore rispetto il resto del frame, mentre tutti gli ingressi sono ben protetti da sportellini ermetici che consentono di isolare le parti elettroniche dall’acqua, dal momento che lo smartphone è ovviamente certificato IP68 e IP69K, oltre i più recenti standard MIL-STD801 che sempre più frequenti sono in questa categoria di prodotti.

A proposito di back cover, quel che salta all’occhio è senz’altro la presenza del sensore di sblocco tramite impronta digitale: non sono mai stato un amante dei fingerprint ID collocati in questa posizione, e rimango di tale idea, dal momento che anche qui è piuttosto scomodo da utilizzare seppur abbastanza preciso nell’uso di ogni giorno. Diciamo una sufficienza piena meritata per l’affidabilità di sblocco.

Gli elementi, poi, sono disposti su tutti quanti i lati: in basso c’è il connettore USB-C mentre in alto il jack da 3.5mm per le cuffie, entrambi ben protetti da un piccolo tappo in gomma. Sul lato sinistro l’azienda ha inserito, invece, lo slot MicroSD ibrido in grado di ospitare anche una o due schede SIM in formato nano. A destra, infine, è stato inserito il bilanciere del volume in compagnia del tasto power.

Display

Una delle caratteristiche che non lascia mai a bocca aperta su dispositivi come questo Hotwav W10 è sempre il display, che non so per quale motivo hanno sempre una caratteristica in comune: angoli di visuale scarsi e luminosità non eccellente, una questione che accomuna non pochi dispositivi in questo settore.

Tuttavia, ad essere onesto, qui la situazione non è cosi tragica perchè ci troviamo di fronte ad un pannello mediocre da 6.53″ pollici con risoluzione HD+ 720 x 1600 pixel di tipo LCD IPS: i colori sono calibrati in modo sufficiente, la luminosità è buona se non è esposto direttamente sotto i raggi solari e gli angoli di visuale, purtroppo, non sono nulla di che. Non mi sarei aspettato di meglio, sarò sincero, ma comunque è uno smartphone che su questo fronte offre prestazioni al pari dei suoi competitor nella stessa fascia di prezzo.

Ovviamente non è pervenuta una elevata frequenza di aggiornamento dal momento che qui ci si ferma a soli 60Hz, o altre certificazioni a cui siamo abituati al giorno d’oggi.

Hardware e Performance

A livello hardware l’azienda non ha voluto dedicare molti sforzi, perchè l’architettura adottata porta con sè alcuni anni di età e, come tale, si iniziano a vedere gli acciacchi; mi riferisco, nel dettaglio, al SoC utilizzato che è un Mediatek Helio A22 Quad-Core accompagnato da una GPU PowerVR GE8300, 4GB di memoria RAM LPDDR4X e 32GB di storage intrno UFS 2.1, espandibile con MicroSD fino a 512GB.

Siamo sinceri: l’hardware non è uno di quelli che nel 2022 possono fare la differenza, ma è pur vero che è una condizione che accomuna praticamente la quasi totalità dei dispositivi rugged in circolazione. Nel complesso il comportamento dello smartphone è solo sufficiente, ci sono tempi di caricamento un po’ lunghi nelle varie app, il boot dello smartphone da spento può richiedere fino a 2 minuti in certe circostanze, ma per le operazioni basilari se siete pazienti e non avete grosse esigenze sicuramente non incontrate difficoltà.

Per intenderci, nei giochi funziona tutto ma bisogna fare i conti oltre che con i tempi di caricamento lunghi anche con una qualità grafica bassa ed un framerate non altissimo: non uno smartphone da videogiocatori insomma. Per tutto il resto delle operazioni, per cui nasce un rugged, posso dirvi che è un prodotto affidabile, come tanti altri: negli usi più semplici come la gestione delle mail, la semplice navigazione sul web e la parte telefonica/rugged, Hotwav W10 è un fido compagno di avventura.

Hotwav W10, inoltre, possiede la compatibilità con i quattro sistemi di navigazione satellitare GPS, Glonas, Beidou e Galileo, è compatibile con le reti soltanto 4G (inclusa Banda 20 e tutte le altre), supporta il Bluetooth 5.0 ed il Wi-Fi a 2.4/5GHz.

Software

Un po’ di entusiasmo l’ho ritrovato sul fronte software: il sistema operativo qui è basato su Android in versione 12 con patch di sicurezza aggiornate al 5 di Giugno 2022, l’interfaccia non è stock come speravo ma nemmeno si può dire che abbia subito grossi stravolgimenti.

Precisato ciò, tra le modifiche effettuate sul software, troviamo come di consueto la Toolbag, qui denominata “Cassetta degli attrezzi” (app tradizionale e sempre presente sul 99% dei rugged phone) dove sono presenti la torcia, il compasso, il rilevatore di rumori e altri tool similari. L’ottimizzazione, in tutta onestà, non mi ha convinto a pieno ma probabilmente è tutto a causa dell’hardware, al quale per forza di cose non si può chiedere molto di più di quanto è in grado di offrire: tuttavia la mia perplessità nasce dal fatto che si sono verificati dei blocchi sporadici, della lentezza in alcuni menu di sistema e cose simili.

Fotocamera

Sul comparto fotografico Hotwav a schierato in campo una lente principale da 13MP con doppio flash LED, ed una camera che l’azienda definisce “ausiliaria”, ma di cui effettivamente viene dichiarato ben poco; navigando online sono riuscito a trovare alcune informazioni in merito il sensore, che pare essere un BF3905 da 30MP, ma all’atto pratico è stato piuttosto complesso venirne a capo.

Tornando alla qualità fotografica, come già ho ribadito personalmente in diverse mie recensioni di smartphone rugged, noto una resa degli scatti praticamente identica su tutti questi prodotti che ho provato negli ultimi tempi: non mi aspetto un camera phone, ma mi aspetto dei risultati lievemente migliori in tutte le circostanze, perchè Hotwav W10, come tanti altri “colleghi”, non eccelle mai in nessuna condizione particolare.

Di giorno e con buona luce le foto sono sufficienti, anche se delle volte è necessario mettere a fuoco manualmente; stesso discorso negli scatti ravvicinati dove il fuoco non è velocissimo. Di notte la qualità non è il massimo ed il rumore è molto diffuso nello scatto, motivo per cui vi consiglio di evitare di fotografare in scenari poco illuminati. La selfie camera da 5MP scatta foto che sfiorano la sufficienza, con un rumore video sempre piuttosto pronunciato.

Possono essere registrati anche i video in FullHD a 30fps, ma anche questa è un’operazione che vi consiglio di fare solo in presenza di scenari davvero ben illuminati, altrimenti i risultati non saranno molto soddisfacenti.

Autonomia

Il fiore all’occhiello di questo smartphone è senza dubbio la batteria: il produttore ha schierato in campo un’unità da ben 15.000 mAh, un valore non da poco che fa sì lievitare il peso dello smartphone e il suo spessore, ma fa anche ottenere un’autonomia che, in certe situazioni, può farvi ottenere anche fino a 3 giorni interi di autonomia con utilizzo intenso e stressante.

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Tra le peculiarità tecniche, Hotwav W10 offre la possibilità di ricarica inversa via cavo, per poter essere utilizzato come una vera e propria powerbank portatile. Purtroppo i tempi di ricarica non sono il pezzo forte, perchè nonostante la ricarica sia rapida, supporta fino a 18W massimi per cui possono essere necessarie anche fino a 5 ore per caricare completamente la batteria.

Prezzo e Considerazioni

Hotwav W10, stando a quanto riporta il sito ufficiale, ha un prezzo di listino di 196 euro circa al cambio, ma al netto di vari sconti e prezzi promozionali lo si può trovare ad una cifra che oscilla dai 170 ai 180 euro circa, una cifra sicuramente non altissima rispetto quanto siamo abituati a vedere attualmente nel mercato degli smartphone, ma importante per certi versi: mi viene da pensare, ad esempio, ad Oukitel WP13 che ho provato nei mesi scorsi e che mi era piaciuto sotto tanti aspetti, soprattutto sul fronte hardware vista la compatibilità anche con il 5G.

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Questo Hotwav W10 è un prodotto veritiero, nel complesso, perchè l’azienda vanta una “Ultra-large battery, no endurance anxiety”, ovvero le sue due caratteristiche di spicco: super batteria e resistenza agli urti, entrambi promossi a pieni voti. Il resto? Rimandato.

RASSEGNA PANORAMICA
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Hardware e Prestazioni
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Prezzo
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Nicola De Cillis
Smonta e fa a pezzetti cellulari e computer da quando aveva 7 anni; ad oggi coltiva ancora attivamente questa passione per il mondo digitale e collabora con GizChina ed altri blog nazionali.
recensione-hotwav-w10Hotwav W10 è uno smartphone onesto, nel senso che promette di essere longevo in termini di autonomia e resistente agli urti: lo fa bene, ma forse c'è qualcosa che gli manca.