Da quando la crisi dei semiconduttorisi è fatta sentire, le voci che vedrebbero la Cina in procinto di invadere Taiwan e ri-annetterla sono sempre più accese. Oltre che per ragioni storiche, se la Cina vede nell’isola di Formosa un obiettivo così importante è anche e forse principalmente per ragioni di stampo puramente tecnologico. Soltanto a Taiwan troviamo realtà come UMC ma soprattutto TSMC, cioè il chipmaker più avanzato e ricco al mondo. Dalle sue fabbriche dipendono numerose aziende, sia occidentali che asiatiche: Qualcomm, Apple, Intel, AMD, Broadcom, MediaTek, Huawei (prima del ban), e di riflesso anche le varie Xiaomi, OPPO, Realme, OnePlus, vivo e Honor, solo per citarne alcune. Se si guarda al 2021, il 10% delle entrate di TSMC derivano proprio dalla Cina, che dipende fortemente dal resto del mondo quando si parla di microchip, per importazioni stimate al 90% dei semiconduttori utilizzati dalla nazione.