Non ve l’ho nascosto in alcun modo che nutro una particolare stima nei confronti di Realme che molto spesso ha commercializzato dispositivi davvero degni di nota e caratterizzati da un forte rapporto qualità-prezzo, nella quasi totalità degli scenari. Un aspetto nel quale l’azienda si è sempre distinta particolarmente è legato al design, con colorazioni molto particolari e partnership con alcuni brand per alcune edizioni limitate: è il caso della collaborazione con il famoso designer Naoto Fukasawa per il GT Master Edition lo scorso anno, oppure la super edizione limitata dedicata a Dragon Ball Z, di cui vi parlerò proprio oggi.
Lo smartphone interessato è il nuovo Realme GT Neo 3T che completa la gamma GT di questo 2022: porta, a dir la verità, poche novità rispetto al passato ma quelle poche, sono importanti. E poi, vuoi che un fan di DragonBall si lasci scappare questa occasione? Mai sia.
Indice
Recensione Realme GT Neo 3T DragonBall Z Edition
Design e Materiali
Ok, possiamo non cominciare dalla back cover? Sarebbe praticamente impossibile. Bello, non ci sono altre parole per descriverlo, anche se ad essere onesto, non è per tutti. La finitura della back cover è quasi gommata al tatto, piacevole da sfiorare e toccare, mentre è lucida in leggero rilievo nei pressi del logo di Dragon Ball in alto a destra: la colorazione è arancione e blu nelle parti laterali. Tranquilli, se la colorazione e la finitura sono per voi un problema, il GT Neo 3T lo trovate anche nelle colorazioni più classiche.
Il telaio è in alluminio e lo smartphone si contraddistingue per la solita cura nei dettagli a cui Realme ci ha abituato in tutti i suoi dispositivi, dai più economici ai più costosi: 162.9×75.8×8.7mm sono le dimensioni dello smartphone e 195 grammi è il suo peso, un prodotto non leggerissimo ma pratico da utilizzare in tutti i contesti. Molto comodi, per quanto mi riguarda, i bordi curvi nella parte posteriore dello smartphone che gli conferiscono una praticità d’uso maggiore ed in più contesti; bello anche il camera bump con le finiture cromate di color arancione che fanno la loro gran bella figura.
E’ presente un sensore biometrico sotto lo schermo, molto efficace e ben funzionante: non sono mai d’accordo sull’inserimento cosi in basso del sensore, ma per Realme ormai è tradizione. Altra tradizione che non amo, ma che non rappresenta un problema, è il forellino decentrato della fotocamera in alto a sinistra: lo avrei preferito centrale, ma de gustibus. La dotazione fisica, invece, è distribuita con l’integrazione sul lato sinistro del bilanciere del volume, mentre su quello destro il tasto power. In basso, poi, è inserito lo slot per le due sim in formato Nano (no, non si può espandere la memoria), il connettore Type-C con lo speaker stereo e il microfono primario. L’altro speaker è collocato in corrispondenza della capsula auricolare, mentre il secondo microfono è stato inserito sul profilo superiore.
Display
Una delle cose su cui non è stato mosso un passo in avanti (non che fosse necessario, chiariamolo!) è il display: si tratta della stessa unità vista sul GT2 dello scorso anno, quindi 6.62″ pollici con risoluzione FullHD+, pannello di matrice AMOLED E4 sempre prodotto da Samsung, frequenza di aggiornamento delle immagini fino a 120Hz e campionamento del tocco fino a 360Hz.
La grande chicca tecnica è racchiusa nella capacità di retroilluminazione di questo pannello che può raggiungere fino i 1300 nit di picco. Comunque, al di là dei noiosi parametri tecnici che caratterizzano la quasi totalità degli smartphone in questa fascia di prezzo, c’è da dire che come al solito Realme è una garanzia: a partire dalla visibilità sotto la luce diretta del sole che è fenomenale, fino ad arrivare alla precisione colore e affidabilità delle immagini, una qualità che probabilmente molti smartphone anche più costosi e produttori più blasonati a volte fanno fatica a raggiungere.
Hardware e Performance
Sul fronte scheda tecnica, invece, Realme non ha apportato modifiche di nessun tipo dal momento che l’hardware non ne necessitava affatto: tutte queste considerazioni, però, le rifaremo anche nelle conclusioni di questa recensione, dove faremo insieme alcune valutazioni prima dell’acquisto, ma procediamo per ordine.
Alla base c’è uno Snapdragon 870 5G a 7 nm Octa-core, affiancato da 8GB di memoria RAM LPDDR4X e 256GB di storage a doppio canale di tipo UFS 3.1: come vi dicevo non è stato fatto alcun cambiamento hardware rispetto al GT2 Neo 2 che, anzi, possedeva fino a 12GB di memoria RAM persino di tipo LPDDR5, ma è un dettaglio.
L’hardware montato, pur non essendo di ultima generazione, consente allo smartphone di comportarsi benissimo in tutti gli scenari inclusi i più esigenti di risorse, ma d’altronde parliamo di uno smartphone da circa 500 euro ed è il minimo che si possa chiedere ad un prodotto in questa fascia. Gaming, multitasking, e operazioni di ogni tipo sono gestiti dallo smartphone in modo ineccepibile ed è alquanto inutile spendere parole in più per descriverne il suo buon funzionamento.
Ciò che caratterizza la serie GT di Realme è senza dubbio l’efficiente sistema di raffreddamento ingegnerizzato dall’azienda cinese: la struttura rimane sempre a 8 strati, composti da grafite, gel termico diamantato, pellicole di silicio ed altri materiali in grado di garantire una buona dissipazione del calore. Stando a quanto dichiara l’azienda, questo sistema di raffreddamento del GT Neo 3T è il più grande mai realizzato a bordo di uno smartphone Realme, 4.129 mm²: effettivamente negli stress test della CPU lo smartphone offre prestazioni tra il 90 e il 100% delle sue possibilità fino a 60 minuti campionati, un risultato ottimo se si considera che al tatto l’aumento di temperatura è solo vagamente percettibile.
Software
Arrivando a metà 2022, Realme GT Neo 3T arriva con a bordo Android 12, una major release in più rispetto il modello precedente, con la solita Realme UI 3.0. Differenze a livello estetico nella UI non ce ne sono, ma come al solito migliora l’esperienza utente che è ancora più fluida e rapida grazie agli ultimi miglioramenti apportati dall’azienda.
Nessun grande cambiamento dunque, se non piccole modifiche volte a migliorare alcuni aspetti, uno su tutti la Privacy con la relativa dashboard contenente autorizzazioni, impostazioni e informazioni relative l’utente. Per il resto è la solita RealmeUI approfondita in più circostanze che si riconferma essere, come sempre, la mia personale ROM preferita a bordo degli smartphone Android.
Fotocamera
Fotograficamente parlando, invece, piccoli passi sono stati mossi dall’azienda: la lente primaria conta ben 64MP a disposizione e possiede un’apertura f/1.8, la lente ultra-wide è da 8MP f/2.3 e la lente macro, infine, è da 2MP f/2.4. Completa il corredo di lenti quella selfie frontale, che rimane da 16MP con apertura f/2.5.
Quel che ho notato, innanzitutto, sta nel miglioramento dell’applicazione fotocamera della RealmeUI con il nuovo aggiornamento, che mette a disposizione nuove feature in più per gli utenti più esperti che adesso possono controllare la messa a fuoco, la velocità dell’otturatore, l’esposizione e molto altro.
Per quanto concerne, invece, la qualità fotografica il Realme GT Neo 3T cattura di giorno belle fotografie con un buon livello di dettagli, un’ottima gamma dinamica ed una buona regolazione delle luci. Tendenzialmente i risultati pegggiorano lievemente man mano che la luce viene meno, ma rimangono decisamente buoni ed al passo con altri smartphone nella stessa fascia di prezzo. Di notte i risultati sono buoni, lo smartphone gestisce bene lo sorgenti di luce anche se, a dirla tutta, in caso siano presenti molte luci calde, la foto finale potrebbe risultare con colori un po’ falsati, ma succede spesso.
Per quanto riguarda la fotocamera grandangolare, come ribadisco spesso, ci troviamo di fronte sì a buone foto, nitide se scattate in modo ravvicinato a ciò che interessa fotografare, ma è vertiginoso il divario che c’è tra le due lenti tant’è che si tratta di foto da guardare sullo smartphone, sui social e non invece perfette per una stampa in grande formato o utilizzi di questo tipo: precisazione inutile, ma è bene che lo sappiate.
La selfie camera da 16MP di giorno è perfettamente utilizzabile, di notte un po’ meno a causa della necessità di una buona mano ferma che realizzi lo scatto; ottima la messa a fuoco e buono il bokeh che è in grado di realizzare via software. Infine i video vengono registrati fino a 4K 60fps, dove c’è un ottimo dettaglio ed una eccellente nitidezza: continuo personalmente a preferire, però, i video in FullHD per la loro stabilizzazione migliore.
Autonomia
È rimasta invariata rispetto lo scorso anno anche l’ampiezza della batteria installata a bordo: si parla sempre di 5000 mAh che, con la solita buona ottimizzazione di Realme, consentono effettivamente di ottenere un’autonomia mai inferiore al giorno di utilizzo stressante, nel quale comunque non vi metterà in condizioni di cercare una presa di corrente.
La novità che approda su questo modello, dove d’altronde Realme è pioniera, è la velocità di ricarica: qui si arriva ad 80W e da 0 a 100% sono necessari circa 40 minuti; sicuramente Realme è stata in grado di fare meglio su altri modelli, ricordate il GT Neo 3 con ricarica fino a 150W da 0 a 100% in soli 16 minuti?
Considerazioni, prezzo e alternative
Questa review ha visto come protagonista il Realme GT Neo 3T in edizione limitata speciale per DragonBallZ, ma di base l’hardware e tutta la componentistica è identica al modello tradizionale, per cui in caso foste interessati a lui, questa recensione ha lo stesso identico valore, ad eccezione che sulla parte estetica, ovviamente.
Precisato questo aspetto, GT Neo 3T DragonBall Z Edition arriva ufficialmente in Italia a 499€, una cifra superiore di 30€ rispetto la versione Standard Black 8/256GB, una differenza decisamente alla portata di tutti per una edizione limitata adatta ai veri nerd. Ora, per quanto riguarda la bontà dello smartphone in sè, invece, non ci piove: è un prodotto dalle qualità indiscutibili ed è pronto a dare filo da torcere a tanti suoi competitor.
Ma perchè acquistare lui piuttosto che un GT Neo 2 che lo si trova molto spesso a cifre inferiori a 300 euro? Il grande dilemma è proprio questo e considerate le poche differenze (velocità di ricarica superiore, fotocamera lievemente migliorata e Android 12) per molti il gioco potrebbe non valere la candela.