Qualche giorno fa, il telescopio spaziale James Webb ci ha permesso di vedere l’universo come non l’avevamo mai visto prima. Ci sono voluti ben 25 anni di preparazione per la NASA, ma la festa di Natale 2021 ha segnato il suo lancio verso lo spazio profondo, fino a 1,5 milioni di km di distanza dalla Terra. È il telescopio più potente e grande mai creato prima e il cui obiettivo è quello di vagare nell’universo e catturare immagini che ci permetteranno di ampliarne la conoscenza. Raccoglie l’eredità dello storico telescopio Hubble, che per 30 anni ci ha aiutato a indagare sui misteri del cosmo; e lo fa con un impianto tecnico più avanzato e quindi in grado di catturare immagini più precise nonché visivamente appaganti. Ecco la differenza fra lo specchio usato da Hubble per catturare le foto e quello installato su James Webb:
Ecco, quindi, che le prime immagini immortalate dal James Webb Space Telescope diventano degli sfondi per smartphone, liberamente disponibili al download.
Le incredibili immagini del telescopio Space Webb diventano uno sfondo per smartphone
Le immagini in questione sono quattro, a partire da quella con cui il telescopio James Webb fotografa il cosiddetto Deep Field. I soggetti sono a dir poco molteplici, visto che parliamo di un ammasso formato da centinaia di galassie distanti 4,6 miliardi di anni luce dalla Terra. Alcune di queste sono connotate da una forma curvata, provocata dal fenomeno ottico della lente gravitazionale, che si verifica quando la luce di una galassia (o di una stella) incontra un corpo celeste la cui elevata massa è tale da esercitare questa distorsione.
La seconda foto restituita dal telescopio James Webb rappresenta la nebulosa Anello del Sud, situata nella parte nord della costellazione delle Vele a circa 2000 anni luce dalla Terra. Quella stella ben visibile al suo centro è la fonte che ha generato tale nebulosa
Passando alla terza foto del James Webb, si torna a soggetti multipli, visto che il protagonista è il cosiddetto Quintetto di Stephan. È un gruppo compatto di galassie (il primo a essere stato scoperto) diretto verso la costellazione di Pegaso; più precisamente cinque (7317, 7318a, 7318b, 7319 e 7320c), ma in realtà una (7320c) ne fa parte soltanto dalla nostra prospettiva. Le altre quattro sono molto più vicine fra loro: per capirci, se 7320c dista 40 milioni di anni luce, le altre ne distano 290 milioni. “Piccola” curiosità: all’interno di 7319 c’è un buco nero supermassiccio grande 24 milioni di volte il Sole, la cui forza gravitazionale genera 40 milioni di volte la luce prodotta dal Sole. Sì, avete letto bene.
Concludiamo con la quarta foto, personalmente quella più bella fra il primo set pubblicato del James Webb. Sto parlando della nebulosa della Carena, fra questi il corpo celeste più vicino alla nostra Terra essendo situato all’interno dell’omonima costellazione nella Via Lattea. È talmente “vicina” (7.500 anni luce) da essere visibile anche a occhio nudo, a patto di trovarsi in alcune zone dell’emisfero australe o nelle regioni tropicali in quello boreale. Le sue ampie dimensioni raggiungono 260 anni luce e contiene Eta Carinae, una delle stelle più massicce e luminose (5 milioni di volte maggiore del Sole) da noi conosciute.
Se anche voi siete rimasti tremendamente affascinati dalle immagini scattate dal telescopio spaziale James Webb, allora potete averne un assaggio ogni giorno usandole come sfondo del vostro smartphone. Quelle qua sopra sono immagini compresse, ma potete scaricare a dimensione originale dal seguente link:
Scarica gli sfondi del telescopio James Webb
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