Recensione Realme GT 2 Pro: il flagship killer che mancava

realme gt2 pro

Da settimane, ormai, siamo a conoscenza delle caratteristiche tecniche di questo Realme GT 2 Pro, ufficialmente presentato a gennaio. Attendevamo solo, quindi, di poterlo toccare effettivamente con mano e di darvi le nostre prime impressioni a riguardo. Dopo tutti i vari modelli usciti lo scorso anno, infatti, la curiosità era davvero molta. Siamo stati ripagati, quindi, con una moneta preziosissima, ovvero con il nuovo GT 2 Pro che sotto diversi aspetti è un device diverso rispetto ai suoi predecessori.

Oltre all’implementazione di alcune nuove tecnologie, non solo hardware, il dispositivo mostra una spinta in più con lo Snapdragon 8 Gen 1, l’ultimo SoC high-end di casa Qualcomm. Ma non è tutto, perché il brand ha voluto anche accontentare quegli utenti più esigenti sotto il profilo della multimedialità, premiandoli con un display di primo livello dotato di caratteristiche da top di gamma. 

Ci si chiede, in questi casi, se abbia davvero senso affidarsi a brand più blasonati in tale ambito che propongono i propri dispositivi di punta a 200/300 euro in più. Dipende sempre dalle proprie esigenze, è vero, ma Realme GT 2 Pro sembra poter offrire tutto quello di cui una qualsiasi persona ha bisogno nel quotidiano. Forse mancano solo delle dimensioni “umane”, ma qual è ormai il dispositivo che rispetta tale requisito? Contano davvero, soprattutto al giorno d’oggi, le dimensioni “umane”? Non credo di potervi rispondere in maniera affermativa, non con in mano un prodotto che cerca di fare di tutto per distaccarsi da tale concetto e mostrare tutta la sua mostruosa potenza. 

Recensione Realme GT 2 Pro: il flagship killer di carta

Unboxing

Vi aspettavate una scatola gialla? Resterete sicuramente delusi allora, perché qui Realme ha voluto stupire tutti proponendo un packaging completamente diverso dal solito. Con questo GT 2 Pro, infatti, il brand ha voluto sostenere l’ambiente proponendo una confezione di vendita realizzata con un mix di materiali riciclabili, contenente solo lo 0,3% di plastica. Con la stessa finitura, tra l’altro, che troviamo sulla back cover dello smartphone. All’interno del box di vendita, comunque, trovano spazio diversi accessori:

  • Realme GT 2 Pro Master Edition;
  • cavo USB/USB Type-C per la ricarica ed il trasferimento dei dati;
  • alimentatore da parete, da 65W, con presa europea;
  • breve manuale delle istruzioni, anche in lingua italiana;
  • cover morbida in silicone;
  • spilletta per la rimozione dello slot SIM;
  • certificato di garanzia.

Design & Materiali

Credo di non aver mai provato una sensazione così strana impugnando uno smartphone. Devo avvertirvi, infatti, di un aspetto: questo GT 2 Pro Master Edition, versione co-realizzata con il designer Naoto Fukasawa, mostra una back cover in PaperTech. Cosa vuol dire? Questo significa che grazie ad una particolare tecnologia Realme è riuscita a produrre una scocca assolutamente eco-sostenibile derivanti dalla lavorazione di composti organici come carta, foglie cadute e polpa cartacea. Dunque, al tatto, sembra proprio di toccare un foglio di carta ed è una sensazione molto particolare, quasi mistica. Non so effettivamente, dirvi, però, quanto questa struttura possa resistere al tempo. Da quando lo abbiamo provato, però, non c’è ancora stato modo di vedere alcuna riga o segno sulla sua superficie, dunque ai posteri l’ardua sentenza. 

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Andando oltre certi aspetti, legati sicuramente più al marketing che ad altro, notiamo come sul retro il maestro Fukasawa abbia apposto la propria firma, sotto il logo di Realme. Anche se non particolarmente apprezzata, questa soluzione è stata ben implementata donando al prodotto un carattere elegante. Vediamo, poi, come poco a lato sia stato inserito tutto il comparto fotografico dello smartphone, che all’interno di una superficie in vetro integra le sue tre fotocamere posteriori comprensive di ben due flash LED. 

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Colgo l’occasione per rassicurarvi su un aspetto: anche se le sue dimensioni – 163,2 x 74,7 x 8,18 mm ed un peso di 189 grammi – sono importanti, questo Realme GT 2 Pro si tiene bene in mano e, salvo rare eccezioni, non scivola. Siamo di fronte, in ogni caso, ad un dispositivo che integra un display da 6,7” che inevitabilmente occupa un certo spazio, nonostante le cornici siano state ottimizzate. Apprezzo molto, poi, che l’azienda abbia deciso di abbandonare la sottile striscia in plastica che solitamente divide il display dal frame in alluminio, lasciando che quest’ultima inglobi completamente il vetro frontale. Realme, continua così!

Andando ad analizzare gli aspetti un po’ più tecnici del prodotto, notiamo come sulla destra l’azienda abbia introdotto un tasto di accensione/spegnimento, mentre ha deciso di posizionare il bilanciere del volume dalla parte opposta. Vedremo solo in seguito il motivo che ha spinto il brand ad alloggiare più di qualche parte in plastica per una migliore ricezione delle antenne. 

A partire da sinistra, in basso, troviamo il carrellino per lo slot SIM, il microfono principale, l’ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. Sulla parte alta, invece, risiede solo il microfono per la soppressione dei rumori ambientali. Voglio solo fare un piccolo appunto, in definitiva, riguardante la cover fornita in dotazione: è realizzata bene ed è molto sottile, ma rende Realme GT 2 Pro ancor più scivoloso del previsto. 

Sistemi di Sblocco

Anche se parliamo di un device da annoverare di diritto tra i flagship killer, questo GT 2 Pro mostra sempre i due classici sistemi di sblocco: sensore biometrico sotto il display e riconoscimento del volto. 

Devo dire di essere rimasto particolarmente soddisfatto del sensore d’impronte sotto il pannello frontale perché si è dimostrato sempre preciso, affidabile e reattivo. Malgrado la presenza di un Corning Gorilla Glass Victus, l’ultimo livello di protezione attualmente presente sul mercato, il sensore non ha assolutamente mostrato la minima incertezza. A differenza di altri dispositivi concorrenti, poi, la sua posizione è strategica e lo rende facile da individuare, anche ad occhi chiusi. Consiglio di utilizzarlo come sistema di sblocco principale e di lasciar perdere lo sblocco tramite riconoscimento facciale. Quest’ultimo, infatti, è inaffidabile e, in determinate condizioni di luce, inefficace. 

Display

Realme GT 2 Pro monta un pannello AMOLED da 6,7″, un Quad HD+ (3216 x 1440 pixel) in 20:9 con densità di 525 PPI, refresh rate a 120 Hz, campionamento del tocco fino a 1.000 Hz e, come detto poco fa, una protezione Gorilla Glass Victus. Non manca inoltre una tecnologia LTPO di seconda generazione (2.0), come quella vista già su Xiaomi 12 e OnePlus 10 Pro, che gli permette di variare la frequenza di aggiornamento del display da 1Hz a 120Hz. 

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Dovendo testare la reale tenuta della batteria di questo mostro ho sempre tenuto i 120Hz attivi, forzando il sistema a dare il meglio di sé. Questo mi ha portato a vivere un’esperienza completa con questo smartphone, anche dal punto di vista della multimedialità, potendo godere a fondo di ogni video su YouTube ed ogni minuto di gaming

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Gli angoli di visuale sono ottimi, così come i neri che risultano essere molto profondi. Sul fronte dei colori, poi, ho trovato una buona resa, anche in esterna sotto la luce diretta del sole. Grazie alla luminosità del pannello, infatti, non è affatto difficile visualizzare tutti i contenuti a schermo, soffrendo davvero poco dei riflessi e del riverbero della luce naturale. Vi posso anche dire, poi, che ho provato ad impostare una modalità leggermente differente, lasciando che il sistema impostasse il refresh rate più appropriato in base ad ogni tipo di situazione. Con tale opzione, dunque, devo ammettere che durante lo scrolling verso sinistra, quello che ci permette di accedere a Google Discover, si nota chiaramente una frequenza di aggiornamento ben più bassa dei 60Hz. Questo è ovviamente solo un esempio ma è comunque indicativo del tipo di lavoro che viene fatto dal software. 

Hardware & Prestazioni

Come annunciato anche nei vari rumors precedenti al suo sbarco sul mercato, GT 2 Pro è stato uno dei primi modelli a montare lo Snapdragon 8 Gen 1, dunque un chipset octa-core a 4nm realizzato da Samsung con tale configurazione: 1 x 3 GHz ARM-Cortex X2 + 3 x 2,5 GHz ARM-Cortex A710 + 4 x 1,8 GHz ARM-Cortex A510. Completano il pacchetto, nel nostro caso, una RAM LPDDR5 da 12GB ed uno storage interno di 256GB, non espandibili. 

Cosa risuona nella testa dopo aver provato questo telefono? “Flagship killer”. Con Realme GT 2 Pro non ci si stanca mai, è un divertimento unico sempre alla massima potenza, senza un attimo di pausa. Passare da un’applicazione all’altra diventa un’esperienza piacevole e fluida, riuscendo quasi sempre a trovare aperte anche le app aperte decine di minuti prima. Questo è un chiaro segno, dunque, della bontà dell’ottimizzazione tra hardware e software che non cannibalizza i processi più “vecchi” a vantaggio di quelli più recenti. Altro aspetto positivo, poi, è dato dalla velocità di esecuzione di tutte le operazioni quotidiane più comuni, così come di tutti quei movimenti tipici proprio della Realme UI 3.0. Ci sono, infatti, tante opzioni dedicate a questo software, come le finestre flottanti, che mettono ancora più in risalto le prestazioni di questo dispositivo.

Durante la navigazione su Chrome non si avverte alcuna minima incertezza, neanche durante lo scrolling delle pagine. Facebook, Instagram, Telegram, Whatsapp e TikTok sono tutte applicazioni compatibili con tale sistema, mostrando una buona fluidità. Vale anche per tutto ciò che concerne il gaming, potendo sfruttare una GPU Adreno 730 che sotto il profilo tecnico non ha nulla da temere. Giocare a titoli del calibro di Call of Duty Mobile o Asphalt 9 è soddisfacente tanto a livello grafico quanto per il gameplay. Non ci sono cali di frame ed il sistema è piuttosto stabile, potendo dilettarsi anche nelle più caotiche partite classificate senza problemi. Attenzione solo alle temperature che, talvolta, potrebbero alzarsi leggermente più del dovuto. Generalmente, però, restano entro i limiti di guardia, a dimostrazione del fatto che la nuova camera di vapore da 4.129mm² svolge egregiamente il proprio lavoro. 

Benchmark

Software

Da quando Realme è entrata nel nostro mercato ho sempre osannato il loro sistema operativo o, per meglio dire, la loro “versione” di Android 12. Sono fermamente convinto, infatti, che la Realme UI 3.0 sia ormai abbastanza matura da potersela giocare tranquillamente con brand del calibro di Xiaomi e Samsung. Non ha nulla da invidiare ai sistemi sviluppati da queste aziende ed offre un livello di personalizzazione molto profondo che, banalmente, non si ferma alle sole applicazioni o al font dell’interfaccia. Ci sono opzioni che riguardano anche la batteria, il risparmio energetico, la privacy, il display. 

Non ci sono, ovviamente, solo note positive. Da una parte, dunque, abbiamo applicazioni ben fatte e curate nei minimi dettagli, che denotano un’attenzione per i particolari, dall’altra parte invece penso che il menu delle opzioni sia ancora troppo frazionato. Questo tende a confondere l’utente finale meno esperto che di fronte a tale sistema potrebbe preferirgli qualcosa di più semplice, magari proveniente dalla Silicon Valley. Ci sono talmente tante variabili, però, che capisco che non sia semplice riorganizzare tutto nella maniera corretta, anche se gli anni passano e non viene quasi mai fatto qualcosa in tal senso. Non male, comunque, trovarsi già al passo coi tempi, con un’interfaccia fresca che fonda le proprie radici su Android 12. C’è speranza, quindi, per gli aggiornamenti futuri. 

Malgrado tutto, comunque, non mancano alcuni aspetti negativi. Ogni tanto, infatti, il sistema mostra qualche imprecisione e bug, ma nulla che ne infici l’utilizzo. Dunque si può ancora fare di meglio sotto tale aspetto, sebbene si tratti di piccole cose. 

Fotocamera

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Conosciamo già bene la serie GT di Realme e sappiamo che questi smartphone non sono mai stati dei veri e propri camera-phone. Nonostante questo, però, il brand in questo caso ha voluto osare un po’ di più del solito, proponendo una tripla camera con una configurazione da 50MP + 50MP + 2MP. Dando un’occhiata alle caratteristiche tecniche, dunque, vediamo come il sensore principale, un Sony IMX766, è stabilizzato otticamente (OIS) e questo è coadiuvato dalla presenza di un sensore grandangolare con FOV di 150° e di una micro-lente GC02M1B con funzione di microscopio. Quest’ultima, infatti, ci permette di scattare immagini davvero simili a quelle che potremmo vedere con un microscopio, ingrandendo fino a 40 volte sul soggetto principale da una distanza di 4,7mm. 

Dando uno sguardo ai singoli scatti notiamo una qualità, in generale, più che soddisfacente. Ci sono, in ogni caso, delle problematiche: dal punto di vista cromatico, dunque, lo smartphone vira verso le tonalità più calde e, in secondo luogo, la cura per i dettagli non è poi così marcata. Vi basta fare uno zoom su alcuni scatti per notare quest’ultimo aspetto. Malgrado tutto ciò, nel complesso Realme GT Pro non delude le attese, considerando la fascia di prezzo a cui viene proposto ed i propositi legati a tale modello. Oltre questo, comunque, qui trova sede anche un sensore grandangolare che di giorno restituisce buone performance, offrendo un angolo di visuale piuttosto ampio. Completa il pacchetto, poi, l’interfaccia dedicata alla fotocamera che rivela, tra le altre cose, la presenza di diverse impostazioni. Alcune di queste sono piuttosto curiose, come l’opzione Microscopio che permette di scattare una foto ad una distanza dal soggetto di appena 4,7mm. Davvero incredibile la qualità espressa con tale modalità ed effettivamente sembra quasi di avere tra le mani un piccolo, ma potente, microscopio. Qui sotto, comunque, troverete scatti effettuati in modalità automatica, dunque con risoluzione 4096 x 3072 pixel (12,6MP), e scatti impostati sui 50MP che mostrano una qualità leggermente migliore per quanto riguarda la cura dei dettagli.

Di notte GT 2 Pro mostra un po’ il fianco, come è normale che sia. Ovviamente in questo caso il rumore fotografico è più marcato ma, ancora una volta, Realme riesce a restituire una qualità più sufficiente. Vediamo, dunque, come i colori tendano sempre un po’ alle tonalità più calde ma, per fortuna, la gestione delle luci artificiali è buona. Non c’è troppo riverbero e si riescono a distinguere discretamente anche alcuni dettagli sullo sfondo. Vi dico, però, che l’utilizzo della lente grandangolare in questo caso, a meno di un’illuminazione sufficientemente buona, non è da prendere in considerazione. Diversa è la situazione con la Night Mode che, di fatti, migliora leggermente l’esposizione e la gestione dei bianchi, evitando il fastidioso effetto “bruciato” tipico degli scatti notturni.

Andando sul profilo anteriore scopriamo una selfie camera da 32MP, nello specifico un sensore Sony IMX615, con FOV di 80,6° e apertura f/2.4. Dunque, sotto tale aspetto, la fotocamera si comporta abbastanza bene, riuscendo sempre a catturare numerosi dettagli e ad evitare che il soggetto in primo piano risulti sovraesposto. Dopo diversi test, infatti, posso confermarvi che tale comparto è molto bilanciato.

Non sono rimasto contento, invece, della modalità Ritratto. Qui, dunque, la sfocatura sullo sfondo è approssimativa dato che il software non sempre riesce a capire al meglio la vera profondità di campo degli oggetti attorno a noi. Nonostante questo, però, le foto sono valide per la condivisione su tutti i vari principali social quali Facebook e Instagram.

Video

Andando un po’ più nello specifico riguardo il comparto fotografico, non possiamo non annoverare la parte video. Qui, dunque, possiamo registrare clip in 1080p, 4K e 8K. Solo nelle prime due modalità tra quelle citate, però, è possibile impostare i 60fps, mentre per l’8K bisogna obbligatoriamente accontentarsi dei 24fps. Al di là di quest’ultima modalità, quindi, ho riscontrato una buona qualità ed una stabilizzazione ottica discreta, ma non impeccabile. Spostando velocemente l’obiettivo si nota un effetto scia non eccezionale, ma oltre a questo è anche ben visibile qualche disturbo dell’immagine durante la camminata.

Buona la resa dei colori ed il contrasto, così come il bilanciamento della luce naturale durante le ore diurne. Con un minimo di attenzione, dunque, è possibile girare buone clip, potendo addirittura comporre un vero e proprio video di una gita o un’esperienza. Diffidate da quelli, però, che consigliano di sfruttare tale modello in ambito lavorativo e mi riferisco in particolare a coloro che collaborano con piattaforme social.

Audio & Connettività

Oltre allo speaker posto in basso, sul frame inferiore, questo dispositivo offre una qualità audio stereo grazie alla cassa montata sotto la capsula auricolare. Realme avrebbe potuto certamente fare di meglio sotto tale aspetto, dato che i bassi sono poco presenti e vi è una certa predilezione per le tonalità medie e alte. A frequenze più basse, quindi, il suono perde spessore. Colgo l’occasione per parlare anche della qualità delle chiamate da cui, forse, mi sarei aspettato qualcosa in più. Non si sente male ma in condizioni di forte brusio non è sempre facile capire le parole del nostro interlocutore, forse per via di un suono leggermente ovattato che in determinate situazioni proprio non aiuta.

Dove l’azienda si è spinta avanti è in merito alla connettività, dotando tale prodotto di un sistema definito “HyperSmart Antenna Switching”. Dunque, si tratta di una configurazione che prevede il posizionamento di ben 12 antenne lungo tutta la scocca del device, garantendo così sempre una ricezione ottimale, anche quando il telefono viene impugnato. Oltre questo, poi, il terminale è in grado di passare velocemente fra Wi-Fi, 4G e 5G, ottimizzando il segnale in base alle esigenze di zona. 

Non manca, poi, il Wi-Fi 6, il Bluetooth 5.2, il GPS a doppia frequenza e l’NFC. Ci sono novità, però, anche in merito a quest’ultimo modulo, dato che ora è possibile sfruttare una sorta di copertura a 360° grazie a tre antenne che permettono di beneficiare di un’area di ricezione aumentata, almeno stando alle dichiarazione di Realme, del 500%.

Al di là di tutte le specifiche tecniche devo dire che questo Realme GT 2 Pro mi ha sempre permesso di navigare in rete senza intoppi. Tanto in casa quanto in esterna, riuscendo a sfruttare per la maggior parte del tempo il 5G. Chi si trova in una grande città trae vantaggio da questo ma non vuol dire che lo smartphone in zone più remote abbia una scarsa ricezione. Nei punti meno coperti della casa, infatti, sono sempre riuscito ad utilizzare tutti i servizi online senza problemi, così come nei locali e all’interno di luoghi notoriamente più “schermati”. 

Autonomia

All’interno della confezione trova spazio un alimentatore da parete, con presa europea, dotato del supporto alla ricarica rapida da 65W. Avendo montato, dunque, all’interno una batteria da 5.000 mAh questo dispositivo si ricarica dal 10% al 100% in poco meno di 30 minuti. Non è un toccasana per l’unità interna ma credo che tutti, almeno una volta, abbiano sperato di poter caricare così velocemente il loro smartphone. Soprattutto in situazioni di emergenza. 

realme gt2 pro

Con un utilizzo mediamente intenso ho raggiunto circa 3 ore e 45 minuti, su una base di 16 ore di accensione continua. Non è un risultato strabiliante ma va tenuto conto del fatto che ho mantenuto sempre i 120Hz attivi, stressando non poco l’hardware. Sono sicuro che ottimizzando maggiormente queste opzioni, mantenendo un profilo più basso, sia possibile raggiungere anche 5 ore di schermo acceso. Dipende sempre, però, da come effettivamente utilizzate il vostro smartphone quotidianamente.

Prezzo & Conclusioni

C’è ancora qualche imprecisione, lo smartphone non è perfetto. Certo è, dall’altro lato, che il prezzo di vendita è pari, in Italia, a 849,90 euro nella versione 12/256GB (a partire dall’8 Marzo). Malgrado questo, però, Realme GT 2 Pro ha dimostrato di poter finalmente dire la propria, entrando di diritto nell’olimpo dei flagship killer. Era da tempo, infatti, che non mi capitava di trovare un device di questo tipo, dunque reattivo, veloce, affidabile e con un hardware da vero top di gamma. 

Credo che molti debbano pensare seriamente di acquistare tale modello, per diversi motivi. Oltre a poter aggiornare il proprio smartphone ormai datato, potrebbero approfittarne per aggiudicarsi uno dei dispositivi più promettenti degli ultimi tempi che monta un hardware di tutto rispetto. Dal punto di vista delle performance, infatti, non ci sono stati grossi problemi. Ma credo che l’azienda debba porre ancor di più l’attenzione sugli aggiornamenti futuri, fondamentali per rendere anche più sicuro il dispositivo. Ci sono grandi speranze, insomma, per il futuro e mi auguro che il brand non le tradisca. 

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