Recensione Lefant F1: il robot aspirapolvere più compatto!

lefant f1

Da qualche anno, ormai, i lavori di pulizia in casa non vengono più svolti solo dagli umani. Ci sono tanti validi alleati, infatti, che contribuiscono a mantenere l’ordine anche quando noi non ci siamo: questi accessori prendono il nome di “robot aspirapolvere”. Anche se sono comparsi pochi anni fa sul mercato hanno già conquistato la fiducia di tanti utenti e, inaspettatamente, anche di aziende piuttosto blasonate. Quasi tutti, infatti, si sono lanciati via via nella produzione dei propri modelli, aggredendo sempre più la concorrenza. Motivo per cui, ad oggi, il numero di dispositivi di questo tipo è cresciuto a dismisura, proprio come avvenuto ancor prima nel settore degli smartphone. Non tutti, però, possono permettersi oggetti del genere per una questione economica, ma non solo. Talvolta, dunque, gli spazi sono davvero molto limitati: alcune persone vivono in case molto piccole, dove macchine di questo tipo potrebbero fare fatica a muoversi. Alcuni di questi prodotti, infatti, occupano una discreta superficie. Come cambierebbero le cose, però, se esistessero modelli più compatti ed ugualmente potenti? Molto probabilmente questa è la domanda che si sono fatti i tecnici che hanno deciso di progettare il nuovo Lefant F1. Questo robot aspirapolvere, dunque, risponde a tale quesito, proponendo dimensioni esigue ed una potenza di aspirazione di tutto rispetto. Ci si chiede, però, se effettivamente valga la pena scegliere questo robot rispetto ad altri presenti sul mercato. Cercheremo di rispondere a tali quesiti all’interno della nostra recensione completa, andando ad analizzare ogni aspetto di Lefant F1.

Recensione Lefant F1

Unboxing

Come si evince dalle dimensioni del robot, la confezione di vendita è piuttosto compatta. Non c’è alcun disegno che lasci intendere il design del prodotto, sebbene la colorazione esterna ne richiami alla fine qualche dettaglio. Alcune caratteristiche, poi, sono state impresse lungo i frame laterali ma in generale si tratta di un packaging piuttosto minimale. Al suo interno, dunque, troviamo i seguenti accessori:

  • Lefant F1;
  • contenitore per lo sporco, da 600 ml;
  • stazione di ricarica;
  • alimentatore per la stazione di ricarica, con presa europea;
  • panno per la pulizia della casa e struttura di aggancio al robot;
  • due filtri, da inserire nel contenitore per lo sporco;
  • quattro spazzole laterali;
  • pennellino per la pulizia del robot;
  • striscia magnetica;
  • due confezioni di panni umidi, usa e getta;
  • breve manuale delle istruzioni, anche in lingua italiana.

Design & Materiali

Voglio descrivervi la prima cosa che ho pensato quando ho aperto la confezione, anche perché è piuttosto semplice da immaginare. Avendo provato in questi anni tanti prodotti simili mi aspettavo un qualcosa di diverso, ed invece è stata una sorpresa. Lefant F1, infatti, è davvero molto piccolo ed è una cosa che, fin dal primo istante, mi ha lasciato a bocca aperta. Ancora non avevo visto una macchina simile in termini di design, dunque ne sono rimasto piuttosto entusiasta. Questo robot, dunque, misura effettivamente solo 280 x 280 x 76,5 mm di spessore. Maneggiandolo sembra quasi un giocattolo, tanto è compatto e leggero. Nonostante questo il brand ha voluto dare un proprio tocco al design, rivestendolo di una superficie in plastica, opaca, che rivela tantissime macchioline di colore bianco, proprio come quelle presenti sulla confezione. Ci si distingue, dunque, dalla massa dato che la maggior parte dei robot aspirapolvere mostrano una superficie superiore in vetro lucido. Oltre ad attirare tanta polvere, però, questi terminali rischiano di rovinarsi molto più facilmente nel lungo periodo.

Nonostante l’azienda abbia optato, quindi, per la plastica devo ammettere che a livello costruttivo siamo su ottimi livelli. Questo robot sembra essere molto robusto, non mostrando alcun tipo di incertezza dal punto di vista dell’assemblaggio. Mi pare comunque chiaro, però, che per quanto compatto è necessario che tale prodotto integri alcuni accessori assolutamente indispensabili. Vediamo, quindi, come sulla parte superiore siano presenti due tasti fisici, uno di accensione/spegnimento e l’altro per l’impostazione del timer. Poco sotto, invece, trovano spazio tre LED bianchi che indicano lo stato del robot ed il livello di batteria. Procedendo più in basso, infine, abbiamo la clips che ci permette di accedere, nonché di estrarre, al vano per lo sporco da 600 ml. Anche in questo caso, quindi, ci discostiamo da molti altri prodotti concorrenti che solitamente mostrano tale accesso sulla parte posteriore. Qui, invece, tale superficie è liscia ed intervallata solo da due griglie di aerazione.

Dove si trovano i sensori anti-collisione? Sono tutti disposti davanti, all’interno della superficie lucida che compie quasi mezzo giro attorno alla struttura del robot. Al di sotto di essa, poi, abbiamo la classica striscia in gomma che mette al riparo il paraurti ed evita che questo possa irrimediabilmente danneggiarsi andando ad urtare violentemente contro qualche oggetto. Sotto tali componenti troviamo, poi, la ruota omnidirezionale, i pin magnetici ed i vari sensori anti-caduta, nonché le due spazzole laterali poste alla stessa distanza. Completano la dotazione iniziale il foro per l’entrata dello sporco, le ruote motrici ed i due attacchi per l’eventuale aggiunta dei panni umidi con cui lavare la casa.

Specifiche Tecniche

  • Dimensioni Lefant F1: 280 x 280 x 76,5 mm;
  • Potenza di aspirazione: 4.000 Pa;
  • Rumorosità: 60-68 dB;
  • Serbatoio Polvere: 600 ml;
  • Potenza motore: 50 W;
  • Batteria: 3.600 mAh;

Applicazione & Funzionalità

Diamo un’occhiata alla gestione di questo robot aspirapolvere che, quasi per tutto, deve essere impostatto tramite la sua applicazione per smartphone. Questa prende il nome di “Lefant Life” e ci permette, innanzittutto, di configurare nella fase iniziale il dispositivo. Ovviamente sono compatibili anche tutti gli altri robot del brand, che nel caso possono essere gestiti contemporaneamente sempre da tale app. Non si tratta, però, di una delle migliori applicazioni mai viste in tale ambito, dato che anche solo a livello grafico non spicca particolarmente. Dando uno sguardo all’interfaccia, infatti, notiamo la presenza di alcune funzioni essenziali e di una traduzione in italiano non sempre impeccabile. Malgrado questo, però, è tutto al proprio posto e pronto all’uso. Vediamo, dunque, come la home offra la possibilità di accendere il dispositivo, di metterlo in standby, di attivare varie modalità di pulizia e di accedere, infine, alle impostazioni.

Andando nelle impostazioni troviamo alcune voci, come Display aria, Sensivity, Cerca Robot, Registrazione della pulizia e Timer. Come potete vedere, dunque, la traduzione in italiano lascia un po’ a desiderare. Con la prima opzione, in sostanza, è possibile aumentare o diminuire la potenza di aspirazione, mentre con Sensivity si rende il robot molto più attento (o meno attento) a tutto ciò che lo circonda. Modificando quest’ultima opzione, però, sinceramente non ho registrato alcun importante cambiamento. Oltre questo, comunque, devo ammettere che mi sarei aspettato qualcosa in più lato software visto che abbiamo per poche armi a nostra disposizione. Anche le stesse modalità di pulizia, infatti, sono essenziali: Smart, Casuale, Wall following (seguire i muri), Spirale e Manuale. Lefant F1 permette, dunque, di poter anche essere manovrato manualmente attraverso i soliti comandi a schermo, sul nostro smartphone.

Dopo la fase di configurazione, che dura un paio di minuti, il robot è già pronto per essere utilizzato. Mano a mano, quindi, scansionerà tutta la casa e, nel frattempo, aspirerà la sua superficie. Oltre questo, però, non avremo alcun controllo aggiuntivo sul dispositivo, non potendo impostare alcune zone off limits o superficie entro le quali non pulire. Abbiamo a disposizione solo una striscia magnetica, in dotazione, che ci permette di ricreare queste zone artificialmente. Dunque non possiamo impostare nulla di tutto ciò via software, una funzione che sinceramente avrebbe fatto comodo ma che, secondo me, non è stata introdotta per limiti tecnici della macchina. Qui, infatti, non trova sede un sistema LiDAR per la scansione dell’area circostante, solitamente posizionato su una torretta centrale, dunque diventa più complicata la gestione dei movimenti e la rilevazione di eventuali ostacoli presenti nell’ambiente. La tecnologia utilizzata da Lefant F1 si chiama FreeMove 3.0 ma, a parer mio, è meno precisa e funzionale rispetto a quella presente sulla maggior parte degli altri robot aspirapolvere, ovvero la tecnologia LiDAR. Tramite app, invece, è possibile impostare Google Assistant interagendo con il robot anche solo con la nostra voce ed impartendoli azioni in maniera molto più semplice e veloce.

Potenza di Aspirazione & Funzionamento

Avrete notato la mancanza, come già accennato poco fa, della torretta dotata di tecnologia LiDAR. Questa solitamente viene introdotta su sistemi del genere per aiutare il robot nei movimenti e nella scansione dell’area circostante. Questo Lefant F1, però, ne è sprovvisto dunque deve fare affidamento solamente ai sensori anti-collisione posti sulla parte anteriore. Motivo per cui la gestione dell’area di pulizia non è proprio ottimale, impiegando spesso più del dovuto per la pulizia di una singola stanza. Malgrado questo, durante le operazioni, la casa verrà scansionata e pulita in ogni sua parte, anche negli angoli più remoti, eseguendo talvolta diversi passaggi nella stessa area. Vi ricordo, in ogni caso, come la potenza di aspirazione sia di 4.000 Pa, quindi superiore a quella di molti altri suoi dispositivi concorrenti. Grazie ad essa, quindi, non avrete problemi a risucchiare ogni tipo di granello senza difficoltà, anche quelli più grossi come chicchi di riso o caffè. Azionando la ventola alla massima potenza, poi, l’aspirazione diventa ancora più efficace, anche se in questo caso dovrete fare i conti con un consumo maggiore della batteria e con una rumorosità più dirompente. Alla massima potenza, infatti, si toccano anche i 68 db.

Diciamo che, parlando di mappatura, siamo su livelli di precisione abbastanza grossolani. Dando un’occhiata alla mappa, infatti, pare chiaro come il robot non presti tanta attenzione a tale aspetto, preoccupandosi più di pulire ogni mattonella della stanza. Quello che non mi ha convinto proprio, però, è il principio di funzionamento di tale prodotto: se in un determinato istante si decide di mettere in pausa il robot si perdono tutti i dati pregressi e la macchina torna ad eseguire una scansione partendo da zero. O meglio, questo è quello che viene da pensare guardando i movimenti del robot e la mappa sul telefono, dato che questa viene completamente cancellata. Sarebbe stato molto meglio, dunque, poter avere sempre a disposizione i dati della prima parte della scansione, ripartendo poi da essa.

Lefant F1 integra un contenitore per lo sporco da 600 ml che è in grado di garantire una buona autonomia. Con un appartamento di circa 100 mq, infatti, c’è la possibilità di andare avanti per un’intera settimana senza alcun problema. Oltre questo, poi, in confezione il brand offre anche due kit per il lavaggio, composti da due panni imbevuti di una particolare sostanza detergente. Questi vanno applicati al retro del robot, tramite apposita struttura, azionando successivamente la classica modalità di lavaggio. Si tratta, ovviamente, di un sistema molto meno funzionale rispetto a quello più classico, con il serbatoio ripieno d’acqua che ne gestisce il flusso. Nonostante questo, in situazioni di emergenza, può tornare sicuramente utile. Attenzione solo a come li utilizzate e, soprattutto, a non sprecarli perché sono usa e getta.

lefant f1

Autonomia

A bordo questo robot monta una batteria da 3.600 mAh che ci permette di pulire tutta la casa senza problemi. Con circa 100 mq a disposizione, infatti, il dispositivo riesce tranquillamente ad operare più volte con lo stesso programma, impiegando circa un’ora. Non avendo un sistema di navigazione molto avanzato, infatti, talvolta perde troppo tempo tra le sedie o negli spazi più angusti, riuscendo comunque sempre a venirne fuori in autonomia. Dipende sempre, però, anche da che tipo di programma di pulizia si utilizza e dalla potenza di aspirazione scelta. Aumentando la velocità, infatti, diminuisce drasticamente la durata della batteria, costringendo il robot a ritornare alla base di ricarica molto più di frequente.

Prezzo & Conclusioni

Lefant F1, uno dei robot aspirapolvere più piccoli presenti sul mercato, viene venduto attualmente su Amazon.

N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.

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Abbiamo visto nel corso di questa recensione, così come nel video, quali sono le peculiarità di tale macchina. Questo robot aspirapolvere, dunque, a livello di dimensioni non teme rivali risultando molto più agile ed arrivando praticamente in ogni angolo. Motivo per cui molti potrebbero preferirlo a soluzioni più classiche e decisamente più ingombranti. Dall’altra parte, però, diciamo che bisogna anche scendere a qualche compromesso, soprattutto dal punto di vista dell’intelligenza artificiale. Sotto tale aspetto, infatti, la fluidità nei movimenti e la capacità di eseguire alcune azioni in maniera più rapida è ancora deficitaria. Credo che la mancanza di un sistema LiDAR sia da non sottovalutare in tale aspetto, anche se comunque il robot si è comportato bene su ogni superficie e in ogni occasione. Talvolta impiega più tempo per divincolarsi dagli ostacoli ma, alla fine, raggiunge ugualmente il suo scopo. Vi consiglio, quindi, di dargli almeno una possibilità in fase d’acquisto, visto il buon rapporto qualità-prezzo.

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RASSEGNA PANORAMICA
Confezione
Design & Materiali
Applicazione
Potenza d'aspirazione
Lavaggio
Batteria
Prezzo
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Luca Armentano
Fin dalla tenera età coltivo la passione per tutto il mondo dell'elettronica, in particolar modo per quella che circonda i microprocessori. Da circa 3 anni la mia passione per gli smartphone ha preso forma e si è evoluta, sentendo sempre più il bisogno di condividerla con il maggior numero di persone possibili. Se mi si presenta davanti agli occhi un terminale con uno schermo? Devo provarlo!
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