Recensione Doogee V10: il primo RUGGED con 5G e termometro integrato

Doogee la conosciamo bene. Negli anni, l’azienda cinese ha abituato i suoi utenti a dispositivi in grado di dare quel “qualcosa in più”, rispondendo soprattutto a particolari esigenze che, ammettiamolo, rendono gli smartphone del brand non proprio adatti a tutti i tipi di persone. E se di smartphone rugged nel mercato ce ne sono di tutti i tipi, non si può non ammettere che quelli di Doogee hanno sempre avuto la lungimiranza di arricchire i propri modelli con funzionalità molto particolari: l’abbiamo visto con il Doogee S80 che integrava un modulo walkie talkie, lo abbiamo visto con il Doogee S90 che aveva la peculiarità di essere un vero e proprio smartphone modulare.

Ebbene, questo spirito “innovativo” lo ritroviamo anche nel nuovissimo Doogee V10, il nuovo smartphone rugged con il quale il brand è riuscito ad unire ottime specifiche tecniche, compreso il 5G, ad un prezzo decisamente competitivo per la categoria. Ma c’è di più: il Doogee V10 è uno dei pochissimi dispositivi ad integrare un termometro ad infrarossi in grado di misurare la temperatura di oggetti e persone, con un margine di errore di 0.2 gradi Celsius.

Recensione Doogee V10: lo smartphone indistruttibile con termometro e 5G

Design e materiali

Che il Doogee V10 non sia uno smartphone leggero è compatto è piuttosto palese. L’aspetto continua ad essere caratterizzato da quell’iconico design dell’azienda, con linee perlopiù squadrate ed un ottima cura dei dettagli. Insomma, sebbene non sia il più “portatile” degli smartphone, il peso e le dimensioni del Doogee V10 sono assicurate dall’ottimo livello di protezione che offre tutta la sua struttura.

Proprio come i suoi predecessori, il Doogee V10 è caratterizzato da una struttura in metallo avvolta in una speciale gomma che gli consente di sopportare urti e impatti decisamente importanti, oltre che resistere alle alte temperature. È classificato IP68 e IP69K che, per inciso, sono certificazioni che attestano una protezione ben oltre la tipica “resistenza ad acqua e polvere”, al punto da renderlo a prova di caduta da un’altezza fino a 1.5 metri.

Nei nostri test, l’abbiamo fatto cadere anche da altezze superiori e da circa 2 metri di altezza, la resistente struttura che protegge il dispositivo è stata solida abbastanza da evitare qualsiasi danno al display, seppure si sia scheggiata leggermente sugli angoli. Ma, hey, 2 metri sono ben oltre gli 1.5 dichiarati dall’azienda, quindi test superato.

Per garantire questa robustezza, quelli di Doogee hanno dovuto separare il sensore per le impronte digitali dal tasto di accensione, posizionandolo in modo del tutto indipendente sul lato destro del dispositivo, mentre inferiormente è presente l’ingresso per il cavo USB-C, che è protetto da un tappo in gomma in grado di garantire un’impermeabilizzazione più che affidabile.

Tutta la parte anteriore è dedicata allo schermo che, come è giusto che sia, ha cornici molto evidenti. Al suo interno è stata inserita una fotocamera frontale punch hole, mentre la capsula auricolare è stata posizionata lungo la cornice superiore. E qui arriva il primo compromesso da accettare quando si parla di telefoni rugged: in realtà, per garantire resistenza allo schermo, l’azienda è stata costretta ad utilizzare uno strato protettivo in vetro più spesso di quelli a cui siamo abituati, con una conseguente diminuzione della sensibilità tipica della superficie touch. Insomma, per poter controllare il Doogee V10 bisognerà fare molta più attenzione ai gesti che, se fatti con troppa superficialità, potrebbero risultare non efficienti.

Infine, nella zona posteriore è stato posizionato il modulo fotocamere: nonostante l’azienda scriva “AI-Quad Camera”, in realtà i moduli sono tre ma sono affiancati da un sensore termico infrarossi che permetterà al Doogee V10 di misurare la temperatura di oggetti e persone.

Display

Doogee V10 integra un display IPS HD+ da 6.39 pollici, protetto da uno strato Corning Gorilla Glass che, nonostante la risoluzione piuttosto ridotta, garantisce una buona densità di pixel per pollice. E sì, sono dell’idea che quelli di Doogee avrebbero potuto fare uno sforzo in più con lo schermo, magari puntando ad offrire un pannello FullHD+, ma è pur vero che per i casi d’uso ai quali si rivolge questo dispositivo, le prestazioni dello schermo del Doogee V10 sono più che adeguate.

Ci troviamo di fronte ad un pannello tutto sommato equilibrato grazie a dei colori che, sebbene tendano a delle temperature un pochino fredde, sono discreti ma non molto contrastati. Qualora non foste soddisfatti della taratura del display potrete andare nelle impostazioni e modificarla a vostro piacimento.

Buoni infine gli angoli di visuale, seppur non eccellenti, anche se una critica all’esperienza visiva va fatta: si tratta chiaramente solo di un problema di ottimizzazione dell’interfaccia grafica, ma sono dell’idea che gli sviluppatori dell’azienda avrebbero dovuto fare un po’ più attenzione all’ottimizzazione di alcuni elementi grafici: l’orologio, che è posizionato in alto a destra, a mio parere è troppo spostato verso le cornici e l’effetto che si ottiene è decisamente asimmetrico. Ma io sono piuttosto fissato con questi particolari.

Hardware e prestazioni

In quanto ad hardware sia chiaro: il Doogee V10 non è uno smartphone che punta all’esecuzione di operazioni complesse o alla riproduzione di giochi 3D al massimo dei dettagli. Ma devo ammettere che, con queste premesse, mi ha piuttosto sorpreso. Sotto il cofano il nuovo rugged 5G integra l’ormai conosciuto MediaTek Dimensity 700, spesso presente nei 5G mid-range attualmente sul mercato, affiancato da 8 GB di memoria RAM di tipo LPDDR4X e 128 GB di memoria interna di tipo UFS 2.2 riesce a garantire un’esperienza utente piuttosto fluida.

E grazie al chipset di Mediatek, il Doogee V10 è in grado di supportare ben 13 bande 5G: e, soprattutto nel settore dei rugged, probabilmente è proprio questa la caratteristica che potrebbe aiutare il nuovo smartphone cinese a distinguersi dalla concorrenza nel mercato.

È presente il modulo NFC, l’audio in capsula è di ottima qualità così come quello in vivavoce: sotto questo punto di vista l’azienda ha svolto un ottimo lavoro, rendendo l’esperienza utente molto simile a quella di uno smartphone di tipo tradizionale, e non costringendo gli utenti ad alcun compromesso.

L’hardware messo a disposizione dallo smartphone riesce a farci svolgere senza alcun problema le operazioni quotidiane più semplici e non e l’apertura delle app avviene in tempi piuttosto ristretti. Purtroppo talvolta il software fa sembrare il tutto più macchinoso ma, nonostante tutto, il Doogee V10 fa il suo lavoro senza imperfezioni degne di nota.

Per quanto riguarda il gaming il Doogee V10 si comporta abbastanza bene riuscendo a riprodurre di default a dettagli medi tutti i giochi più pesanti tra cui Call of Duty Mobile, il quale, a parte qualche calo di fps sporadico, viene eseguito fluidamente.

Fotocamera

Il comparto fotografico del Doogee V10 è affidato ad una fotocamera principale con un sensore da 48 megapixel, affiancato da un’ottica grandangolare da 8 megapixel con un field of View da 117° ed un’ulteriore fotocamera da 2 megapixel utilizzata per le macro ed il calcolo della profondità. E grazie alla sua struttura, sarà possibile scattare fotografie e registrare video sott’acqua senza la necessità di alcun accessorio.

Le vere criticità sono dovute al software che è davvero poco curato, nonostante le molteplici modalità di scatto: ma, sia chiaro, già avere a disposizione diverse modalità è un grande passo in avanti per uno smartphone rugged che, è palese, non è stato progettato per scattare la “foto della vita”.

In condizioni di buona luminosità le foto scattate sono discrete. Il livello di definizione è sufficiente così come i colori, ma spesso quest’ultimi vengono contrastati un po’ troppo o marcati troppo dall’HDR. In condizioni di controluce questo può apparire normale, ma solitamente avviene anche quanto una fonte luminosa illumina parzialmente un oggetto.

In notturna la qualità cala inevitabilmente e le foto tenderanno a mostrare del rumore digitale e dovremmo tener ferma la mano per non far venir mosse le foto. Insomma, non si raggiunge la sufficienza.

Senza lode e senza infamia la fotocamera frontale da 16 megapixel, così come i video, che possono essere registrati ad una risoluzione massima di 2K, con i quali però si sente molto la mancanza di un buon sistema di stabilizzazione ottica, nonostante l’EIS svolga il suo lavoro al massimo delle possibilità.

Ma non finisce qui. Assieme alle 3 fotocamere posteriori, Doogee ha integrato anche un termometro a infrarossi che, oltre al modulo 5G, è una vera novità per il settore. Questo sensore, permetterà agli utenti di misurare la temperatura corporea e quella degli oggetti, con un margine di errore di soli 0.2 gradi. Niente male.

Software

In quanto a software c’è veramente poco da dire, ed il motivo è semplice: il Doogee V10 è animato da Android 11 aggiornato con le patch di sicurezza di giugno 2021 e (non) personalizzato dall’interfaccia dell’azienda. In soldoni, l’esperienza utente è quella di un Android stock, con tutti i pro ed i contro che ne conseguono. È presente una modalità gioco, tutto il sistema operativo si può gestire anche con delle gesture e le poche personalizzazioni dell’azienda sono state integrate in una serie di applicazioni specifiche.

Ciò che più mi è piaciuta, è stata l’idea dell’azienda di implementare tutta una serie di funzionalità destinate al reale utilizzo di questo smartphone, cioè ai cantieri. E tutte queste funzioni si trovano nell’app “Attrezzi”, in cui Doogee ha ben pensato di inserire, oltre che alla tipica bussola, alla lente d’ingrandimento e al contattassi, anche modalità molto più specifiche, come il Fonometro, il metro, il pendolino, il goniometro e così via.

In soldoni, il design di questa UI non è di certo dei migliori ma bisogna ammettere che il SoC di Mediatek ha fornito un ottimo supporto al software e, in linea generale, è raro riscontrare grandi lag o freeze: l’esperienza di utilizzo sembra un pochino limitante e macchinosa, ma le funzioni specifiche al lavoro pensate da Doogee potrebbero risultare molto utili al tipo di utenza verso il quale si rivolge il prodotto.

Autonomia della batteria

La batteria del Doogee V10 è una mostruosa 8500 mAh in grado di garantire un’autonomia a dir poco eccezionale. Nei miei test sono riuscito a superare addirittura i 3 giorni di utilizzo con un’unica carica, superando le 20 ore di schermo acceso. E sia chiaro, parliamo quasi si 7 ore di display attivo al giorno, ed è un risultato a dir poco eccezionale, a mio parere perfetto per il tipo di utenti che acquisteranno il prodotto.

Supporta poi la ricarica veloce a 33w, ma la feature più interessante è che il Doogee V10 supporta anche la ricarica inversa OTG, con la quale (tramite una connessione cablata) si potrà trasformare lo smartphone in una vera e propria power bank.

Prezzo di vendita e considerazioni

Il prezzo di vendita ufficiale del Doogee V10 è di 391,29 euro, ma tramite il nostro coupon (che trovate in basso) potreste portarvelo a casa a 339,99 euro in sconto, applicando un coupon di 20 euro direttamente nella pagina prodotto su Amazon. E sia chiaro, per un telefono rugged a mio parere non vanno valutate troppo le caratteristiche tecniche e le prestazioni (seppure siano comunque un fattore essenziale da tenere in considerazione), quando la robustezza del prodotto e la sua capacità di rendersi utile in situazioni molto specifiche.

Ed è in questo che il Doogee V10 eccelle. Ok, è il primo rugged 5G, e svolge il suo lavoro molto bene. Tra l’altro, nonostante non sia tra i più compatti, quando si realizza che integra una batteria da 8500 mAh, ci si rende conto che sostanzialmente ha una capacità doppia rispetto agli smartphone tradizionali, il che poi porta al ragionamento secondo il quale le dimensioni potrebbero essere anche piuttosto compatte (se valutate in base alle caratteristiche).

In soldoni, il Doogee V10 è uno di quei rugged che potrebbero svolgere senza problemi tutte le operazioni di un normale smartphone (seppure con qualche compromesso), ma che potrebbe essere una scelta perfetta per tutte le persone che amano svolgere attività all’aperto o che lavorano su cantieri o in luoghi in cui la resistenza è una delle caratteristiche più importanti.




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Dario Caliendo
Nel mondo della tecnologia dal lontano 2007, ingegnere informatico di formazione, condivide la sua passione per il tech con quella per gli animali e per la buona cucina. Crede che la tecnologia debba essere sempre alla portata di tutti, e per questo ama spiegarla nel modo più semplice e chiaro possibile. Le recensioni sono il suo pane quotidiano.
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