Recensione RedmiBook Pro 15 2021: potenza e qualità ad un prezzo imbattibile

Con il suo case in metallo, lo schermo Super Retina da 242 ppi, i processori Tiger Lake-H35 di 11a generazione ed un prezzo di circa 970 euro (con il coupon che trovate in basso), alzi la mano chi – almeno per una volta – non ha desiderato provare il nuovo RedmiBook Pro 15. Il primo notebook di fascia alta (almeno in quanto a specifiche tecniche) della storia di Redmi sin dalla sua presentazione è riuscito a dare una scossa al mercato, proponendo una macchina in grado di strizzare anche l’occhio al gaming, ad un prezzo estremamente concorrenziale.

Purtroppo però, il RedmiBook Pro 15 non è ancora previsto per il mercato italiano, ma noi l’abbiamo provato nella sua versione top di gamma, con processore Intel Core i7-11370H affiancato da una GPU GeForce MX450, 16 GB di memoria RAM e 512 GB di SSD. E ve lo anticipo, è una macchina eccezionale in relazione a quanto costa ma c’era da aspettarselo, alcuni dei nostri test hanno prodotto risultati molto particolari.

Ma prima di tutto una doverosa premessa: il RedmiBook Pro 15 che abbiamo avuto modo di testare è nella versione cinese. Il ché vuol dire che abbiamo dovuto “trasformarlo” in italiano, che il caricabatterie non ha presa europea (serve quindi un adattatore) e che la tastiera ha layout US. Ma è il giusto prezzo da pagare, per potersi portare a casa un prodotto con questo rapporto qualità/prezzo.

Recensione RedmiBook Pro 15 2021: potenza e qualità ad un prezzo imbattibile

Design e materiali

Iniziamo subito con la prima impressione che chiunque potrebbe avere appena visto il nuovo RedmiBook Pro 15: sì, il suo design ricorda molto quello di un MacBook Pro. C’è poco da fare. Tuttavia però ci sono diverse differenze con il notebook di Apple, a partire dal gran numero di porte disponibili, ma andiamo con ordine. Per quanto riguarda il case, Xiaomi ha optato per una lega metallica a base di alluminio, e sia il case inferiore che quello che protegge il display sono realizzati in un metallo anodizzato che garantisce una rigidità della struttura molto elevata, cerniera dello schermo inclusa, che ne permette una buona inclinazione e che è molto resistente.

E se in quanto a dimensioni il RedmiBook Pro 15 è molto simile al MacBook Pro da 15” del 2019, con i suoi 1.7 Kg il notebook di Xiaomi è tra i più leggeri della categoria. Tra l’altro è anche leggermente meno largo dei suoi competitor, e questo perché l’azienda ha avuto l’ottima idea di utilizzare un display in formato 16:10, molto più comodo a mio parere.

Come ho già accennato, poi, le porte sono numerosissime. Il RedmiBook Pro 15 ha un totale di 4 porte USB, due delle quali sono USB-C che possono essere utilizzate per ricaricare il dispositivo. La porta USB-C centrale può essere utilizzata per trasferire i segnali video, ma è anche presente una porta HDMI, che è affiancata da una porta USB 2.0 e l’ingresso del jack per le cuffie da 3.5 mm.

Insomma, in quanto a materiali e processo produttivo, quelli di Xiaomi hanno fatto un ottimo lavoro riducendo al minimo anche la flessione della struttura nell’upper case. Flessione che però è molto più presente nella scocca dello schermo.

Display

Il RedmiBook Pro 15 ha un impressionante display da 15.6” in grado di garantire una risoluzione di 3200×2000 pixel ed una densità di pixel per pollice di 242 ppi che, in effetti, supera di poco quella che caratterizza gli schermi dei MacBook Pro di Apple: non a caso quelli di Xiaomi hanno avuto la faccia tosta di chiamare lo schermo del RedmiBook Pro 15 “Super Retina Display”.

La finitura è opaca e la luminosità di picco media è di circa 300 nits, ed è un’accoppiata più che vincente che permette al RedmiBook Pro 15 di essere utilizzato anche in ambienti molto luminosi e con luce diretta. Tuttavia però, il pannello soffre di due piccoli problemi che di certo non influenzano l’esperienza utente, ma che vale la pena sottolineare.

Innanzitutto gli angoli di visuale, un po’ troppo ridotti per i miei gusti, e poi un leggero effetto di bleeding che può essere visto a livelli di luminosità superiori al 30/40% e che evidenziano dei punti più luminosi in tutti e 4 gli angoli del pannello. Ma, sia chiaro, è un “problema”, se proprio così vogliamo chiamarlo, che potrebbe essere visibile solo agli occhi più allenati e in determinate condizioni di immagine.

C’è poi un’altra cosa: Xiaomi specifica una copertura dello spazio colore sRGB del 100%, ma nei nostri test abbiamo rilevato una copertura del medesimo spazio colore ferma al 96%. Anche il Delta E 2000 non è entusiasmante, ma con la creazione di un buon profilo colore, lo si può portare a circa 3.15. Il che non è affatto male, soprattutto considerando la destinazione d’uso di questo notebook ed il prezzo a cui è venduto.

Insomma, di nuovo, si tratta di piccole imperfezioni piuttosto comuni anche in modelli venduti a prezzi decisamente più alti e che, nello specifico, non influenzano minimamente l’esperienza utente né tantomeno la qualità dell’immagine per la stragrande maggioranza delle persone.

Tastiera e trackpad

La tastiera ha layout US ed è retroilluminata, i tasti sono da 15×16 mm e sono dotati di una buona corsa. Ciò che non mi è piaciuto molto è la resistenza, che tende a far diventare praticamente impercettibile il punto di pressione, ma con un po’ di utilizzo ci si abitua senza alcun problema. Sono presenti poi tutti i tasti funzione del caso, compresi quelli per attivare lo Xiao Ai Voice Assistant di Xiaomi, che però non può essere utilizzato data la reinstallazione di Windows 10 Home in Italiano che abbiamo dovuto eseguire per poter utilizzare il RedmiBook Pro 15 nel nostro idioma.

Dito in su per la retroilluminazione che, nonostante non sia eccessivamente brillante, è sempre ben visibile ed è controllata tramite PWM. I Led utilizzati per retroilluminare i tasti dovrebbero garantire uno sfarfallio superiore ai 135 Hz, che di fatto non è assolutamente percepibile all’occhio umano. In soldoni, si tratta di una retroilluminazione ben uniforme e che non da fastidio agli occhi.

Così così il trackpad, che è grande 12,5 x 8,3 cm, che è molto preciso, ma a mio parare forse troppo morbido nella pressione dei due angoli inferiori. C’è da dire però che le dimensioni sono perfette, e che lo scorrimento delle dita è comodo e poco stancante.

Hardware e prestazioni

La versione del RedmiBook Pro 15 che abbiamo ricevuto in prova è praticamente la top di gamma della lineup. Il nostro modello è animato da un processore Intel Core i7-11370H, affiancato da una NVIDIA GeForce MX450, 16 GB di memoria RAM di tipo DDR4 e 512 GB di SSD. E in soldoni, si tratta di una configurazione con la quale la stragrande maggioranza delle persone potrebbero fare praticamente di tutto. Dalle applicazioni più semplici ai giochi in 3D più complessi (seppur con impostazioni grafiche non proprio al massimo), il RedmiBook Pro 15 nei nostri test non ha mostrato il minimo segno di cedimento anche se, pure in questo caso, un paio di cose andrebbero sottolineate, ma andiamo con ordine.

Il processore Intel Core i7-11370H è un modello presentato nel 2021, ed è supportato da un chip Intel Iris Xe Graphics G7 che prende in carico l’elaborazione grafica qualora non fosse necessario utilizzare la GeForce MX 450. Il TDP di questa CPU può essere rettato dal produttore in un range che varia tra i 28w ed i 35w ed è proprio qui che quelli di Xiaomi sono stati forse troppo conservativi.

Controllando il PL1 (cioè il consumo energetico massimo sostenuto dal processore, che si autoregola seguendo delle informazioni nel firmware) con HWiNFO64, ho notato che quando il RedmiBook Pro 15 non è collegato a nessun caricabatterie il TDP rimane fisso su 28 watt, con la CPU che lavora a 3.1 GHz. Se invece il computer viene avviato con un caricabatterie e con la batteria carica, il valore aumenta e la CPU riesce a lavorare anche a 3.8 GHz. Insomma, in soldoni ho avuto la sensazione che quelli di Xiaomi abbiano optato per una configurazione più cauta del dovuto, anche se è doveroso sottolineare che il RedmiBook Pro 15 è il primo notebook che provo dotato di questa CPU.

Ed è forse proprio grazie alle scelte fatte da Xiaomi che, anche in condizioni di stress prolungato, la temperatura della GPU e della CPU supera di poco i 60 gradi. Il che non è affatto male, soprattutto considerando che sia la CPU che la GPU condividono lo stesso dissipatore di calore, e che alcuni dei notebook più diffusi possono arrivare a sfiorare addirittura i 90°.

Insomma, nel complesso il RedmiBook Pro 15 è in grado di garantire prestazioni più che buone, anzi, quasi eccezionali se paragonate al suo prezzo di vendita, ma è come se quelli di Xiaomi lo avessero “castrato” per ragioni legate al consumo energetico o alla gestione delle temperature. E, credetemi, si tratta di un atteggiamento tipico praticamente di qualsiasi notebook in commercio, d’altra parte però la modalità Turbo funziona egregiamente e sotto un carico di lavoro variabile, nei nostri test la CPU ha raggiunto anche picchi di 4.8 GHz per pochi secondi. In soldoni, nella vita di tutti i giorni, tutto questo pippone sul PL1 non verrà mai notato: tutte le applicazioni si avviano molto velocemente, è possibile giocarci senza farsi troppi problemi, e la quantità di memoria RAM è sufficiente per la stragrande maggioranza delle persone.

Buone anche le prestazioni dell’SSD, che è un’unità di Toshiba, che nel test con CrystalDiskMark ha ottenuto un buon punteggio, chiaramente valutato in base alla fascia di mercato in cui si va ad inserire il RedmiBook Pro 15.

Gaming

In quanto a gaming, sul RedmiBook Pro 15 la maggior parte dei giochi può essere eseguita senza troppi problemi, purché non si selezionino le impostazioni di dettaglio più elevate. Le schede video sono due, una Intel Iris XE Graphics G7 e una NVIDIA GeForce MX450, la seconda delle quali sfrutta una connessione PICe 4.0 e una memoria veloce di tipo GDDR6.

Nella riproduzione dei giochi, la limitazione del PL1 non viene proprio avvertita ed i cambi rapidi di carico della CPU sfruttano decisamente meglio i 65w del valore PL2. In soldoni, in giochi come The Witcher 3, la CPU funziona perfettamente a 3.9 GHz ed il framerate è più che sufficiente per passare delle ore di gioco godibili. Occhio però alle impostazioni grafiche: con dettagli medi, anti aliasing e una risoluzione di 1366×768, con The Witcher 3 si può raggiungere un framerate molto prossimo ai 60 fps.

Ciò che potrebbe dare un po’ fastidio nel gaming è il surriscaldamento del case. Quando si gioca, l’alluminio con cui è stata realizzata la scocca del RedmiBook Pro 15 tende a dissipare verso l’esterno il calore, rendendo i tasti WASD fastidiosi da pigiare.

Audio e webcam

RedmiBook Pro 15 dispone di una coppia di altoparlanti stereofonici rivolti verso il basso, la cui qualità d’ascolto dipenderà sostanzialmente anche dalla superficie in cui viene posizionato il computer. Si tratta di un sistema sonoro nella media, con una gamma dinamica piuttosto bassa ed un’equalizzazione tendente molto alle frequenze medio alte. Nulla che non si possa sistemare utilizzando l’app DTS Audio Processing preinstallata nel sistema operativo, ma sempre nei limiti fisici degli speaker.

Come al solito, mediocre la webcam. Nel RedmiBook Pro 15 è stata utilizzata una webcam 720p da 0.9 megapixel con la quale sia la riproduzione dei colori che la nitidezza delle immagini sono praticamente insufficienti. E ok, il fatto che venga utilizzata una webcam così piccola anche per ridurre al minimo le cornici dello schermo ci può stare, ma soprattutto nel 2021 e nel periodo che stiamo vivendo, le aziende dovrebbero ingegnarsi un pochino in più per migliorare questo fattore. D’altronde ormai la webcam non è più una periferica di secondo piano, non credete?

Batteria

La batteria del RedmiBook Pro 15 è una 70 Wh, sostenuta da un caricabatterie da 100w in grado di fornire una ricarica piuttosto veloce. Ed in quanto ad autonomia, verrò subito al sodo: con il RedmiBook Pro 15 sono riuscito ad arrivare a circa 10 ore di utilizzo con un carico di lavoro molto basso, che passano a circa 7 e mezzo effettuando web-browsing con lo schermo impostato a poco più della metà di luminosità.

Certo, non si tratta quindi di prestazioni eccezionali, soprattutto considerando la strategia conservativa che Xiaomi ha messo in atto con la CPU, ma è comunque un risultato più che accettabile per un prodotto dotato di questa potenza hardware. Chiaro è però, che per le operazioni più complesse, come il montaggio dei video o il gaming, il caricabatterie sarà d’obbligo.

Prezzo, sconto e conclusioni

Il prezzo della versione del RedmiBook Pro 15 è di 1159,99 dollari, ma tramite il nostro coupon (che trovate in basso) potreste portarvelo a casa in sconto a 966 euro, ai quali andranno aggiunti 3,45 euro di spedizione. E parliamo del modello top di gamma, con Core i7, 16 GB di memoria RAM e 512 GB di SSD. E senza girarci intorno: a questo prezzo, difficilmente troverete una macchina con questa potenza e questa qualità.

Certo, dovrete accettare il fatto di dover reinstallare Windows per poter utilizzare l’italiano, e dovrete accettare la tastiera con layout inglese, ma il RedmiBook Pro 15 ha un ottimo display, una piattaforma hardware di livello, e sostanzialmente ha un unico concorrente: il Huawei MateBook X Pro del 2021, che costa praticamente il doppio.



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