Sarò onesto: secondo me l’input proviene da Apple, e Huawei non poteva certo starsene in disparte a guardare. Huawei Matepad 11 rinnova il concetto di tablet, lo trasforma, totalmente: con Harmony OS 2 a bordo la faccenda si fa più seria, e per quanto Android manchi ai dispositivi di Huawei, il nuovo OS non ci farà certo sentire la mancanza del robottino verde.
Qui il concetto di tablet è completamente rivisitato, grazie anche agli accessori di cui si può vestire il Matepad 11 che lo rendono un (quasi) notebook a tutti gli effetti. In più è arrivata la pandemia, colpevole del cambio di abitudini nell’uso di questi dispositivi e complice del grande aumento di domanda da parte degli utenti. L’ho analizzato per voi nella mia recensione completa.
Indice
Recensione Huawei Matepad 11
Confezione di vendita
La dotazione è limitata, non aspettatevi chissà cosa dal bundle basico del Matepad 11, piuttosto c’è da sfregarsi le mani con gli accessori, bellissimi, ma tutti venduti separatamente. Nella confezione, qui, troviamo:
- Huawei Matepad 11
- Caricatore da parete con ingresso USB-A da 25W
- Cavo USB-A / USB-C
- Connettore Type-C – Aux
- Manuali e spilletta per carrello SIM
Design e Materiali
Sebbene le finiture ed il look estremamente curato possano trarre in inganno, Huawei Matepad 11 è realizzato in plastica, completamente, ma sono certo che non ve ne accorgerete se non prima di aver letto una recensione o sentito parlare di questo tablet da un addetto ai lavori. Sembra praticamente una classica scocca in alluminio, ma non lo è: le finiture sono lisce e non trattengono le impronte, zero.
Le dimensioni sono piuttosto pratiche: 165.3 x 253.8 x 7.25mm e circa 485 grammi di peso, nella media per i dispositivi di questo tipo e ben distribuiti sull’intera superficie del tablet. I vari elementi sono ben disposti lungo i vari lati: sulla parte destra troviamo il regolatore del volume oltre che una sezione dedicata all’aggancio magnetico della M-Pencil 2 (accessorio venduto a parte, ma spesso incluso nei pacchetti che compone Huawei sul suo Store) che lì, inoltre, si ricarica anche.
Sulla parte superiore ed inferiore, inoltre, sono posizionati gli speaker di sistema: l’ho trovata una scelta sensata, in quanto l’utilizzo naturale di questo Matepad 11, secondo me, è in modalità landscape e quindi in orizzontale come se fosse un vero laptop. Gli speaker come in passato sono prodotti dal brand Harman Kardon, il che è sinonimo di davvero alta qualità.
La ricarica avviene tramite Type-C, presente sul lato inferiore. Il lato opposto al bilanciere del volume, poi, ospita solo lo slot Micro SD ed è interamente magnetico per potersi agganciare senza problemi alla tastiera, anch’essa venduta separatamente.
Display
Il display che Huawei ha deciso di utilizzare sul Matepad 11 è un’unità da 10.95″ WQXGA 2560 x 1600 pixel 275 PPI di tipo IPS LCD; non abbiamo, come succede sul Matepad 12 Pro, lo schermo OLED ma anche quello qui presente da filo da torcere a tanti altri in circolazione.
Le cornici sono estremamente ridotte, il display è ben calibrato ed è davvero un piacere riprodurre un film o un video in 4K su Youtube o affini. La luminosità massima attestata è di poco superiore ai 500 nit e il pannello, dico davvero, fatica a distinguersi da un OLED in quanto a definizione e dettagli. Le funzionalità del display, inoltre, sono diverse: ci sono modalità per la riduzione delle luci blu, regolazioni piuttosto dettagliate dei colori e anche una sorta di modalità E-Book dove lo schermo si trasforma in qualcosa di simile, per certi versi, ai classici Ebook Reader (vedi il Kindle di Amazon, ad esempio).
In più il display qui è possiede una velocità di aggiornamento pari a 120Hz, anche questa regolabile a discrezione dell’utente. Le opzioni selezionabili sono diverse, incluse quella a 60Hz fissi. Impostando a 120Hz, però, Matepad 11 deciderà in autonomia se e come regolare gli Hz dello schermo in funzione delle app che stiamo eseguendo.
Hardware e Prestazioni
Non voglio dilungarmi eccessivamente in questo aspetto: non c’è tanto da discutere. Huawei Matepad 11 è dotato di Qualcomm Snapdragon 865 1 x Cortex-A77 a 2,84 GHz + 3 x Cortex-A77 a 2,4 GHz + 4 x Cortex-A55 a 1,8 GHz ed una GPU Adreno 650 a 587Mhz, oltre che 6GB di memoria RAM LPDDR4X e 64/128GB di storage interno espandibile fino a 1TB tramite MicroSD.
Le prestazioni, logicamente, sono al di sopra della media di mercato, soprattutto in relazione al prezzo di vendita di questo Matepad 11, che non vi spoilero. Il tablet gira alla grande, nell’uso quotidiano tutte le attività a cui lo volgerete vi daranno soddisfazione e non troverete ambito in cui, nell’uso, non vi innamorerete di lui.
Fotocamera
La parte fotografica del Huawei Matepad 11 è buona, almeno per quello che si intende a bordo di un tablet: ancora non mi capacito del fatto che ci sia gente che pretende di più dalle fotocamere di questa tipologia di device, trovo impensabile andare in giro per musei e monumenti a fotografare con il mio tablet.
Qui la qualità è buona, nella media, grazie alla singola camera posteriore da 13MP con apertura f/1.8: sono assenti fotocamere grandangolari, macro o altre chicche presenti sugli smartphone del momento. Qui si punta alla sostanza: le foto sono buone, la definizione è buona anche se la calibrazione dei colori è tendenzialmente un po’ più calda del dovuto, ma ciò non è un problema.
L’ambito in cui, personalmente, inquadro un prodotto di questo tipo è quello d’ufficio: fotografare dei documenti, pagine di libri o altro, con questa fotocamera, è praticamente perfetto. È possibile anche registrare video in 4K a 30fps, ma questo non è il suo forte. Buona anche la camera anteriore, per selfie e videochiamate: vi consiglio solo di accendere la luce o tenere la scrivania illuminata per ottenere una qualità decisamente più alta.
Gli accessori: INDISPENSABILI!
Nel bundle in mio possesso che ho avuto il piacere di provare ho ricevuto, oltre al tablet, anche la Smart Magnetic Keyboard e la M-Pencil 2 che, se acquistate adesso il Matepad 11, vi vengono regalati da Huawei e vi assicuro che vi svoltano davvero l’utilizzo del tablet. In più nel Bundle ora in offerta trovate anche in regalo un Mouse Wireless e le Freebdus 3, il set completo in pratica.
Sì, perchè si tratta di accessori in grado di rivoltarvi completamente l’esperienza d’uso. La Smart Magnetic Keyboard si connette, così come la M-Pencil 2, in pochi secondi tramite Bluetooth: dopo di che è già integrata nel sistema con tasti funzione, scorciatoie e molto altro.
Certamente i tasti sono un po’ piccoli e la comodità d’uso è, a mio parere, lontana da quella di un PC vero e proprio, ma il Huawei Matepad 11 non vuole rientrare tra i computer, perciò nell’ambito tablet vi assicuro che la comodità è indiscussa. La tastiera, inoltre, funge anche da cover così da tenerlo alzato (proprio come un laptop) mentre lo usate e proteggerlo mentre lo tenete in borsa. Il materiale in cui è realizzato è simil silicone, seppur a primo impatto possa sembrare pelle.
Manca il tastierino numerico per questioni di spazio, ma se ne può fare indubbiamente a meno. Buona l’integrazione della M-Pencil 2, comoda e buona la sensibilità alla pressione. Personalmente non prediligo le penne sui tablet, ma è questione di abitudini: sappiate, però, che è integrata bene e funziona alla grande.
Harmony OS 2, la SVOLTA!
Lo sappiamo, per Huawei il Ban dei servizi Google è stato un duro colpo che ancora adesso evidenzia le ferite, ma per un colosso della tecnologia del calibro di Huawei, questo non poteva segnare la fine di un’era. Harmony OS 2 è fantastico, c’è tanto da dire a riguardo. C’è da essere sinceri: Huawei ha preso un po’ di ispirazione da Android e un po’ da iOS, ma sono del parere che lasciarsi ispirare, a volte, sia profondamente formativo e non sempre sia una pessima strategia.
Qui sono sapientemente mischiati Android e tante delle sue logiche, iOS ed alcune delle sue chicche grafiche, e Huawei con le chicche aggiuntive che ha sfornato per sopperire alla mancanza di Google e dei suoi servizi.
Parto con ordine, parola chiave: PETAL. Petal è il potente motore di ricerca che Huawei ha integrato nel suo Matepad 11 con Harmony OS 2, un po’ come Spotlight su Apple. Petal permette di effettuare ricerche online, sul dispositivo, tra le app e sullo store App Gallery. Quest’ultimo, saprete benissimo, si sta popolando solo ora e rispetto al Play Store sono tante le cose di cui è ancora sprovvisto; tuttavia grazie a Petal, se ricercate applicazioni non ancora disponibili su App Gallery, vi rimanderà in automatico su vari store alternativi tipo ApkPure, Aptoide o altri per effettuare il download delle app.
Pur non trattandosi direttamente di Android, qui sono supportati al 100% i file APK, a patto che, però, non utilizzino i servizi Google come sfondo: ad esempio se scaricate Google Maps ed effettuate l’accesso al vostro account, la sincronizzazione tra dispositivi non funzionerà e nemmeno con le altre app della suite Google.
Tuttavia sono tante le app che Huawei si è impegnata a realizzare al fine di far sentire meno la mancanza di Android a chi acqusita uno dei suoi dispositivi; a partire da Petal MAPS, un navigatore perfettamente funzionante e ben integrato con il sistema, per certi versi molto più pulito di Google Maps (ormai pieno zeppo di annunci di luoghi nelle vicinanze) e affidabile grazie alle mappe e al traffico offerto da TomTom.
Al primo avvio trovate un po’ di app sparse sul launcher del Matepad 11, ma tuttavia non si tratta di app fisicamente installate: a seconda del paese selezionato, infatti, Huawei suggerisce delle app potenzialmente compatibili con noi, ma si tratta di sole icone di collegamento allo Store che, in caso di necessità, ci permetterà di completare il download.
Sempre rimanendo in tema app, sono diverse le app di sistema ottimizzate per sfruttare a pieno le potenzialità della M-Pencil 2, tra cui Blocco note, My Script Calculator 2 per chi svolge funzioni matematiche e affini e Nebo, una sorta di Paint in salsa Huawei.
Il multitasking: una sola parola, FAVOLOSO. L’integrazione di questo multitasking ci fa pensare come quelli di Huawei davvero si siano lanciati in questa esperienza Harmony OS 2 cercando di carpire quanto più possibile dalle richieste degli utenti (anche nei confronti di altre aziende). Dispositivi come questo tablet, abbinati a tastiera, penna ma anche mouse, necessitano di un’esperienza utente e un multitasking al pari di quello di un notebook: Huawei qui l’ha fatto alla perfezione, consentendoci di sfruttare finestre in ogni modo, riposizionarle e ridimensionarle a secondo delle operazioni che stiamo svolgendo (con un’unica limitazione, però, nel numero di finestre non superiore a due, almeno per il momento).
Va detto, però, che al momento le app supportate per il multitasking sono strettamente quelle di sistema e non app di terze parti; poco male, certo, ma sono sicuro che con futuri aggiornamenti verranno abilitate anche queste feauture piuttosto richieste dagli utilizzatori.
Autonomia
La batteria del Huawei Matepad 11 è un’unità da 7250 mAh, sufficienti a garantire una buona autonomia ad uno studente universitario durante una giornata di lezioni oppure ad un alunno in casa alle prese con la didattica a distanza.
Parlando di usi diversi, come ad esempio riproduzione di film in streaming su Netflix e Prime Video, l’autonomia stimata è di circa 10 ore di riproduzione in continua, con luminosità automatica e audio tramite speaker del tablet.
La velocità di ricarica non è tra le prime in classifica; il tablet supporta la ricarica rapida 10V/2,25A ed è compatibile con ricarica a 9V/2A o 5V/2A, ma nel concreto per completare una ricarica da 0 a 100% sono necessarie all’incirca 2 ore o poco più.
Considerazioni e Prezzo
Da tempo non mi divertivo con un tablet, sono sincero. L’interesse verso questa categoria di dispositivi, nell’ultimo periodo, è concretamente scemato motivo per cui i produttori sono dovuti correre ai ripari con soluzioni più complete e lontane dal concetto iniziale di tablet.
Questo Huawei Matepad 11 con Harmony OS 2, con la M-Pencil 2 e con una tastiera di tutto rispetto, si colloca senza dubbio nella lista dei miei dispositivi preferiti, non c’è storia. Al di sopra, probabilmente, inserirei solamente iPad Pro, ma parliamo di una fascia di prezzo totalmente differente.
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